.Novara 23 Dicembre 2020
La Guardia di Finanza di Torino ha portato a termine l’operazione “Casanova, con l’arresto di 19 persone e sequestri per 1,4 milioni di euro.
Le indagini , dirette dal Pubblico ministero Manuela Pedrotta, hanno individuato un sodalizio criminale, composto da nigeriani e da un italiano, dedito al riciclaggio transnazionale di denaro che proveniva da due tipi di truffe, quelle cosiddette “sentimentali” e quelle informatiche, sia in Italia sia all’estero.
La truffa “sentimentale”, consisteva nell’adescamento di donne in siti di incontri on line. Una volta conquistata la loro fiducia, anche con promesse di matrimonio, veniva richiesto denaro adducendo improvvise necessità finanziarie riconducibili, ad esempio, ad una ingiusta detenzione in carcere ovvero a gravi malattie dei propri figli.
I truffatori per risultare più credibili si spacciavano per agenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi, militari impegnati all’estero. L’ammontare delle truffe messe a segno era cospicuo: una donna ha versato addirittura 500.000 euro con un solo bonifico.
La truffa informatica era detta “man in the middle”, e consisteva nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende spiate, così da indurre con mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute sui conti correnti dei truffatori.
Rilevanti gli importi, provenienti dall’estero da parte di mittenti residenti in Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina, che costituiscono soltanto alcuni dei numerosi Paesi coinvolti.
In questo secondo caso l’intervento della GdF si è concluso con il sequestro del denaro prima che fosse ritirato dai truffatori e ha consentito di recuperare 50.000 euro già sottratti ad un’azienda e destinati a scomparire tra prelievi in contanti e giroconti per l’estero.
COPYRIGHT DP
La Guardia di Finanza di Torino ha portato a termine l’operazione “Casanova, con l’arresto di 19 persone e sequestri per 1,4 milioni di euro.
Le indagini , dirette dal Pubblico ministero Manuela Pedrotta, hanno individuato un sodalizio criminale, composto da nigeriani e da un italiano, dedito al riciclaggio transnazionale di denaro che proveniva da due tipi di truffe, quelle cosiddette “sentimentali” e quelle informatiche, sia in Italia sia all’estero.
La truffa “sentimentale”, consisteva nell’adescamento di donne in siti di incontri on line. Una volta conquistata la loro fiducia, anche con promesse di matrimonio, veniva richiesto denaro adducendo improvvise necessità finanziarie riconducibili, ad esempio, ad una ingiusta detenzione in carcere ovvero a gravi malattie dei propri figli.
I truffatori per risultare più credibili si spacciavano per agenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi, militari impegnati all’estero. L’ammontare delle truffe messe a segno era cospicuo: una donna ha versato addirittura 500.000 euro con un solo bonifico.
La truffa informatica era detta “man in the middle”, e consisteva nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende spiate, così da indurre con mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute sui conti correnti dei truffatori.
Rilevanti gli importi, provenienti dall’estero da parte di mittenti residenti in Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina, che costituiscono soltanto alcuni dei numerosi Paesi coinvolti.
In questo secondo caso l’intervento della GdF si è concluso con il sequestro del denaro prima che fosse ritirato dai truffatori e ha consentito di recuperare 50.000 euro già sottratti ad un’azienda e destinati a scomparire tra prelievi in contanti e giroconti per l’estero.
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