Pubblichiamo la lettera, ricevuta oggi in redazione, scritta dal Dott. Marco Bagnati e da sua moglie Franca che hanno chiesto gentilmente spazio per fare delle considerazioni personali sul piano parcheggi Musa.
"L’acronimo usato per indicare il progetto relativo al piano parcheggi “MUSA”, immagino sia stato scelto non a caso e con quale sforzo intellettuale per evocare qualcosa di artistico, bello e positivo, come del resto vuole fare intendere il suo significato: Mobilità Urbana Sostenibile e Accessibile.
Ebbene non ritengo affatto che se la motivazione era ridurre traffico ed inquinamento, convertire tutti i parcheggi liberi in parcheggi a pagamento sia la soluzione del problema, in quanto chi,per lavoro o per esigenze di altro tipo come servirsi di utenze ubicate in zona centrale, è costretto ad utilizzare l’auto continuerà ad usarla indipendentemente dal fatto che il parcheggio sia a pagamento; dunque forse un’auto per la quale si paga il parcheggio inquina meno di una per la quale non lo si paga? Se una cosa è nociva, lo è anche se la si fa pagando, pertanto se il problema era solo di salute, i parcheggi dovevano essere tolti e non convertiti in parcheggi a pagamento.
Si è anche detto che occorre incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici e che tutte le città europee hanno adottato questa soluzione.
Peccato che Novara non sia affatto servita in modo adeguato con i mezzi pubblici, né tantomeno con i parcheggi in periferia serviti da navette e non penso nemmeno che se di colpo nessuno più utilizzasse l’auto lasciando i 5000 posteggi blu vuoti, i sostenitori accaniti del progetto MUSA ne sarebbero poi così soddisfatti considerando quello che immagino sia costato il tutto.
Pertanto, in considerazione del fatto che ho pagato l’abbonamento, apprezzerei almeno che l’onestà prevalesse sull’ipocrisia e che si chiamasse questa cosa col suo vero nome e cioè semplicemente tassa, perché questo è per chi come me non può fare a meno di usufruire dei parcheggi in prossimità del centro di Novara.
Ho notato inoltre grande solerzia nel dipingere la città di blu e nel vedere crescere come funghi le colonnine per il pagamento, e immagino anche che gli ausiliari del traffico si moltiplicheranno come cloni nei giorni a seguire.
Altrettanta solerzia non l’ho trovata invece nell’organizzazione a servizio dei cittadini: lo sportello in posizione raggiungibile ovviamente solo dopo avere parcheggiato a pagamento e non in periferia in zona libera, totalmente inadeguato per il numero di persone (io personalmente ho fatto due ore di coda ed ho visto persone che dopo avere pagato il posteggio sono state invitate a tornare il giorno successivo perché lo sportello avrebbe chiuso, ma alla richiesta del rimborso del posteggio hanno ricevuto solo un cortese sorriso ironico).
Altrettanto dicasi di coloro che dopo avere fatto la coda hanno scoperto di poter pagare solo in contanti, in barba alle diverse modalità elencate nella brochure illustrativa anche sul sito internet (quando funzionante!!), mentre mi pare che una legge recepita anche dagli uffici pubblichi consenta il pagamento con moneta elettronica per cifre superiori a 30,00 euro.
Ho letto inoltre su un giornale cittadino la replica che le firme raccolte non erano 8000 ma solo 5000 e delle quali 1400 non erano nemmeno dei residenti; bene io non sono residente… bene cosa significa? Forse perché quei 1.400 essendo non residenti non sono elettori? Ma la loro quota di abbonamento viene pretesa comunque! Sarà perché come citava un detto latino “pecunia non olet”. Quindi, visto che questi soldi alla città di Novara è evidente che siano necessari, apprezzerei almeno l’onestà di non sentire più frasi come “non è per fare cassa”, che offendono l’intelligenza di chiunque, ma semplicemente gradirei sentire dire che è una misura necessaria, sicuramente sgradita, e non che è per il bene dei cittadini contro traffico ed inquinamento, ma una mera manovra contabile!
Allora sì che la mia quota la pagherò più volentieri, magari con la consapevolezza di non essere preso in giro, consapevole che i soldi raccolti verranno sicuramente utilizzati per il bene della nostra città e che anche i sostenitori e fautori del progetto MUSA daranno il buon esempio non riservando posti gratuiti a nessuna categoria di lavoratori e pagando anch’essi un abbonamento annuale.
Allora forse, visto che la città di Novara è diventata la città blu dei puffi, magari si respirerà anche un pò più di serenità come nel cartone animato".
Dott. Marco Bagnati
Dott.ssa Franca Bagnati