NOVARA E LA "NUTELLA"
© di Giuseppina Gambelli Marelli
Non credo di svelare segreti industriali evocando ricordi giovanili di un periodo trascorso nel villaggio industriale, detto della Montecatini, dove c'erano tuttavia altri centri chimici e di ricerca, quali l'Istituto Donegani, la Rhodiatoce, l'A.N.I.C..
Mio marito quale chimico, lavorava al laboratorio ricerche della Rhodiatoce dove veniva preparata la materia con il cui filato si producevano la calza di "Nylon" e oggetti di abbigliamento.
Tra tanti colleghi di lavoro avvenne un incontro tra due ex studenti universitari di Bologna; ne nacque una affettuosa amicizia familiare; il compagno di studi era il dottor Filippo Fabbri che lavorava al laboratorio ricerche della società A.N.I.C., acronimo di Azienda Nazionale Idro Carburi. Nelle conversazioni il tema prevalente era quello del lavoro. Così il dott. Fabbri ci parlava di un signor Giovanni Ferrero, titolare di un'azienda dolciaria ad Alba, in provincia di Cuneo, che, avendo a disposizione una grande quantità di "nocciole" voleva utilizzarle trasformandole in un prodotto affine al cioccolato, dopo che avessero subito una tostatura. Affidò il problema al dottor Fabbri, che, dopo laboriose prove in cui entrava anche il grasso di balena (ne sentivo parlare con stupore) arrivò a presentare una elaborazione che aveva tutte le caratteristiche del cioccolato: si trattava di un prodotto cremoso, dolcificato molto gradevole al gusto.
Fu battezzato "Nutella" come diminutivo, vezzeggiativo della parola inglese NUT, che significa nocciola. Portato a produzione industriale, il prodotto ebbe un successo di vendita grandissimo e ne fu responsabile il dottor Fabbri; egli passò dall'A.N.I.C. alla Ferrero in qualità di dirigente con particolare specializzazione per il prodotto "Nutella": era stata la sua abilità di ricercatore a definirne il dosaggio e la lavorazione, realizzando su scala industriale la proposta del signor Giovanni Ferrero. Erano gli anni '50.
Oggi la società procede grandiosamente sotto la guida dei discendenti Ferrero, figlio e nipoti. I giornali del "settore imprese" parlano di Michele Ferrero come il "re delle nocciole". E' consolante che, in un periodo di recessione economico-industriale si possano affermare i valori tecnici italiani in tutto il mondo. Ciò è confermato da notizie giornalistiche autorevoli. I gruppi dolciari concorrenti della Ferrero hanno con sorpresa acquisito la notizia che l'Unione Europea ha dato alla suddetta società via libera all'acquisto della società turca Oltan, produttrice principale asiatica di nocciole, con un fatturato di 500 milioni di dollari; dalla Oltan proviene il 70% della produzione mondiale: l'Italia è al secondo posto. La Ferrero, primo acquirente al mondo di nocciole, di cui il 25% è destinato alla "Nutella", ha completato la strategia di espansione con l'acquisto di Stelliferi, azienda di nocciole e semilavorati italiana con una importante filiale in Turchia. Ora più che al lancio di nuovi prodotti, la società ha finalizzato gli investimenti sul sostegno dei propri marchi più forti e sull'espansione a nuovi mercati. Così la "Nutella" concepita a Novara in un laboratorio chimico di una società industriale (A.N.I.C.) nell'amichevole rapporto fra il signor Giovanni Ferrero e il dottor Filippo Fabbri è diventata un alimento di origine industriale apprezzatissimo in tutto il mondo e destinato a durare per le sue proprietà nutritive e gradevoli al gusto.