Come spiegare il motivo dei movimenti sul conto corrente
Con la tracciabilità dei pagamenti, i passaggi di denaro da un conto ad un altro possono essere ritenuti sospetti se non sono supportati da una valida giustificazione che è il contribuente a dover fornire e provare.
La dicitura "causale" è molto importante per evitare di subire delle contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, in quanto si tratta di un’auto-dichiarazione che può essere modificata a proprio piacimento.
Anche ammesso che venga scritto il vero per giustificare il trasferimento del denaro da un conto corrente ad un altro , a destare sospetti sono i trasferimenti di grosse cifre oppure più movimenti sugli stessi conti
Quindi più della causale, quello che conta davvero è la documentazione che possa eventualmente supportare la causale e la veridicità della stessa.
Come scrive laleggepertutti, ad esempio, se un marito ha venduto la proprietà di un immobile in comproprietà con la moglie ed ha ricevuto sul proprio conto corrente tutta la somma di denaro e voglia versare alla moglie il 50%, nella causale potrà anche scrivere "ricavato vendita proprietà immobile", durante l'atto notarile saranno fondamentali l'atto di vendita e la tracciabilità del pagamento del prezzo pattuito per non avere problemi se l'Agenzia dovesse decidere di fare un controllo.
Se invece un uomo che ha un'attività commerciale riesce a ricavare mensilmente un po' di soldi in "nero" e vuole aprire un conto corrente intestato alla moglie su cui far transitare tali somme e periodicamente verranno poi fatti partire dalla moglie dei bonifici sul conto del marito per riprendersi il denaro che ha realizzato con l’evasione fiscale, è molto probabile che l'Agenzia delle Entrate si metterà ad indagare perché rileverà la periodicità di questi movimenti, anche se la causale sarà "regali" o "donazione".
Infine, se un marito titolare di reddito da professionista versasse mensilmente sul conto della moglie 500 euro con una causale del tipo "Contributo ménage familiare e domestico", se l’Agenzia delle Entrate dovesse effettuare un controllo, dovrebbe riscontrare la sussistenza di una disponibilità economica del marito supportata da un’idonea dichiarazione dei redditi: soltanto questa potrebbe garantire che le somme versate sul conto della coniuge siano davvero il frutto dell’adempimento dei doveri di contribuzione e solidarietà familiare e non nascondono operazioni illecite
Fonte: Alessandra Ferro giornalista
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