Cara Ministro Azzolina....
Novara 26 agosto 2020
Nella modestia di un ex alunno padre di un figlio che, come milioni, è andato a scuola, desidero scriverle poche cose che possano aiutarla.
La Scuola non è, e non deve essere, solo il posto dove si apprendono nozioni, ma è innanzitutto il primo modello di comunità e di vita sociale con cui si confronta un bambino prima, un ragazzo poi.
È un momento fondamentale di crescita, in cui ogni alunno si confronta con personalità diverse dalla sua, fuori dalla zona di comfort famigliare.
È il posto dove le regole sono più stringenti, ma è anche il posto dove si impara la complicità dello sgarro, dove si cominciano a comprendere i sentimenti di amicizia e di "odio", dove si impara la gratificazione del premio ma anche la delusione della prestazione non adeguata.
La Scuola è
Progetto.
Creazione.
Partecipazione.
Emozione.
Traccia.
La Scuola è quel posto dove emergono i talenti, e se gli insegnanti sono veri Maestri, quei talenti coltivano.
La Scuola è il luogo dove ci si abbraccia, si sorride e ci si guarda "storto".
La Scuola è una palestra per lo spirito, per la crescita, per quello che sarà il futuro di ognuno.
Poi c'è anche l'apprendimento, perché una nazione senza formazione culturale è una nazione senza futuro.
La Scuola è anche meritocrazia perché non è giusto appiattire in basso il livello, ma i meriti di ognuno sono diversi e vanno riconosciuti e premiati, perché questa è l' unica spinta a migliorare.
La Scuola è Vita, caro ministro.
Non è banchi girevoli, mascherine, appiattimento, formazione a distanza, asocialità, brutalizzazione della gioventù.
Non è con questi mezzi che potrà mai fermare il virus, ma riuscirà a fermare la crescita di una intera generazione in modo irrimediabile.
La crescita anche di una intera nazione, e non serviranno le lacrime ipocrite, che magari un giorno spargerà pubblicamente, come ci hanno abituato altre sue colleghe a rimediare il danno.
Lasci vivere questi bambini, perché così non li proteggerà dal virus e non gli permetterà di entrare nella vita.
COPYRIGHT E FOTO: DOTT. MARCO GUSMEROLI
Nella modestia di un ex alunno padre di un figlio che, come milioni, è andato a scuola, desidero scriverle poche cose che possano aiutarla.
La Scuola non è, e non deve essere, solo il posto dove si apprendono nozioni, ma è innanzitutto il primo modello di comunità e di vita sociale con cui si confronta un bambino prima, un ragazzo poi.
È un momento fondamentale di crescita, in cui ogni alunno si confronta con personalità diverse dalla sua, fuori dalla zona di comfort famigliare.
È il posto dove le regole sono più stringenti, ma è anche il posto dove si impara la complicità dello sgarro, dove si cominciano a comprendere i sentimenti di amicizia e di "odio", dove si impara la gratificazione del premio ma anche la delusione della prestazione non adeguata.
La Scuola è
Progetto.
Creazione.
Partecipazione.
Emozione.
Traccia.
La Scuola è quel posto dove emergono i talenti, e se gli insegnanti sono veri Maestri, quei talenti coltivano.
La Scuola è il luogo dove ci si abbraccia, si sorride e ci si guarda "storto".
La Scuola è una palestra per lo spirito, per la crescita, per quello che sarà il futuro di ognuno.
Poi c'è anche l'apprendimento, perché una nazione senza formazione culturale è una nazione senza futuro.
La Scuola è anche meritocrazia perché non è giusto appiattire in basso il livello, ma i meriti di ognuno sono diversi e vanno riconosciuti e premiati, perché questa è l' unica spinta a migliorare.
La Scuola è Vita, caro ministro.
Non è banchi girevoli, mascherine, appiattimento, formazione a distanza, asocialità, brutalizzazione della gioventù.
Non è con questi mezzi che potrà mai fermare il virus, ma riuscirà a fermare la crescita di una intera generazione in modo irrimediabile.
La crescita anche di una intera nazione, e non serviranno le lacrime ipocrite, che magari un giorno spargerà pubblicamente, come ci hanno abituato altre sue colleghe a rimediare il danno.
Lasci vivere questi bambini, perché così non li proteggerà dal virus e non gli permetterà di entrare nella vita.
COPYRIGHT E FOTO: DOTT. MARCO GUSMEROLI