Novara, 29 luglio 2014
L'opera che ci accingiamo a vedere oggi ha un legame particolare con la nostra città perché è stata conservata presso la storica struttura della Comunità di Santa Lucia fino al 1946 quando poi venne acquistata dalla Galleria Sabauda di Torino: forse fu commissionata nei primi anni del XVII secolo dalla famiglia degli Avogadro per essere collocata presso l'orfanotrofio novarese o più semplicemente è una donazione del XIX secolo.
Il quadro delle dimensioni di 123 per 126 centimetri, intitolato "I santi Pietro e Marco" è stato realizzato da Antonio d'Enrico detto Tanzio da Varallo.
Questo dipinto presenta l'influenza caravaggesca nell'uso della luce che evidenzia la particolare attenzione dell'artista per i dettagli anatomici dei due santi, con un gioco prospettico del punto di vista ripreso dal basso verso l'alto.
I volti dei protagonisti mostrano un' espressività sorprendente con i volti segnati dalle rughe. San Marco è ritratto mentre sta scrivendo il testo evangelico e con un piede proteso verso lo sgurdo dell'osservatore, fissa San Pietro che stringe nella mano sinistra la Chiave e punta l'indice destro verso il suo scritto. Sul lato destro della scena Tanzio da Varallo completa l'olio su tela con una minuziosa rappresentazione realista in stile fiammingo: sembra veramente di poter toccare lo scrittoio, i testi sacri, il calamaio e il simbolico leone dallo sguardo docile e mansueto con gli occhi arrossati.
© testo Antonio Poggi Steffanina, foto scattate durante la visita alla mostra su concessione degli organizzatori della stessa.