Novara, 1 novembre 2014
Tre reti per la terza vittoria consecutiva
Terza vittoria consecutiva per il Novara in questo campionato di Lega Pro. La partita che ha visto opposta la squadra azzurra al Renate si è disputata a Meda, dato che il campo di Renate (un comune di poco più di 4.000 abitanti) è inadeguato ad ospitare incontri professionistici. Non che quello di Meda sia un grande stadio: è dotato di tribuna solo sul lato ovest, ma in compenso si avvale di un terreno perfetto.
Il risultato finale di 3-1 non deve far credere che la partita sia stata una passeggiata per la squadra novarese, che era partita con il piglio giusto, passando in vantaggio al 10° minuto grazie ad un bel goal di Corazza che, penetrato dalla destra nell’area avversaria, non ha avuto difficoltà a trafiggere il portiere avversario con un preciso destro. Possibilità di raddoppio qualche minuto dopo, quando il giovane Schiavi ha sferrato un preciso interno destro dal limite dell’area, ma il portiere Cincilla è stato altrettanto bravo ad allungarsi sulla propria destra e a deviare in calcio d’angolo la palla destinata all’angolino basso. La partita sembrava incanalata su un agevole successo della squadra ospite, che schierava un complesso superiore sul piano tecnico, quando al 18’ la squadra di casa è giunta al pareggio, al termine di una mischia nell’area azzurra (in realtà la maglia del Novara era oggi bianca), conclusa con un tiro apparentemente privo di ambizioni di Spampatti dalla destra: la traiettoria era centrale e il tiro non particolarmente violento, ma Tozzo, nel goffo tentativo di alzare la sfera in calcio d’angolo, la indirizzava nell’angolo alto alla propria destra.
Questo episodio ha trasformato l’andamento della gara: la squadra di casa ha acquisito entusiasmo è ha preso in mano le redini del gioco, contro un Novara che faticava ad uscire dalla propria metà campo, pur non concedendo vere occasioni agli avversari. Al 42’ nuovo colpo di scena, che avrebbe lasciato il segno sull’esito della partita. Il capitano del Renate Gavazzi, ammonito un minuto prima assieme a Freddi per reciproche scorrettezze prima dell’esecuzione di un calcio d’angolo a favore del Novara, commetteva un brutto fallo a centrocampo su Evacuo, stroncando un possibile contropiede. Il fallo sembrava da cartellino rosso diretto, ma l’arbitro lo sanzionava con il secondo giallo, che lasciava comunque in inferiorità numerica la compagine brianzola. Il gioco del Novara non dava però segnali importanti di ripresa neppure nella parte iniziale del secondo tempo. Gli inserimenti di Garofalo (al 56’ per Garufo) e di Gonzalez (al 60’ per Schiavi) davano i loro frutti. C’era prima una grossa occasione per Gonzalez, che non riusciva a concludere da breve distanza e poi, al 68’ la rete di Pesce che dai 20 metri indovinava un sinistro nell’angolino basso alla destra del portiere, apparso in ritardo nel tuffo. Questo secondo vantaggio novarese spegneva del tutto gli entusiasmi della squadra di casa, che fino a quel momento si era mostrata meritevole del pareggio. Nella parte finale della partita il Novara ha trovato il terzo goal con Gonzalez, presentatosi solo davanti al portiere e avrebbe anche potuto incrementare ulteriormente il proprio bottino, ma la squadra di casa non avrebbe meritato una sconfitta più pesante.
In conclusione, il successo esterno del Novara è risultato veramente prezioso per la classifica, che vede ora gli azzurri più vicini ai vertici. La squadra non è però apparsa immune da pecche, anche per la giornata poco brillante di Freddi e di Pesce, premiato dal goal decisivo, ma apparso poco adatto al ruolo di play maker basso, nel quale è stato schierato per le perduranti assenze di Miglietta e Buzzegoli. Decisamente bene Evacuo che, pur non comparendo nel tabellino dei marcatori, si è mosso con la consueta abilità e ha preso parte alle azioni dei goal. Con lui bene Gonzalez e Corazza, che ci si augura sia uscito dalla fatalità che recentemente l’ha portato a sprecare facili occasioni. Bene anche i giovani, tra i quali Dickmann è ormai più di una rivelazione.
©Testo e foto Massimo Zucca Marmo