Novara, 8 luglio 2014
Dopo la recente brutta vicenda accaduta all'Istituto De Pagave di Novara, pubblichiamo la lettera di un lettore che ha scritto alla nostra redazione chiedendo gentilmente spazio per sensibilizzare l'opinione pubblica e favorire delle considerazioni in merito.
"Mi rivolgo alla vostra storica redazione affinché questo mio intervento possa favorire delle riflessioni ed eventualmente permettere di prendere provvedimenti in merito ad alcune considerazioni che, quale familiare di un ospite decennale della Opera Pia De Pagave sono stato costretto ad effettuare in ragione delle argomentazioni che qui sotto seguiranno.
“Ob torto collo” ho dovuto trasferire mia madre in altro Ente poiche' comunque certo che eventuali provvedimenti presi dall'Istituto De Pagave avrebbero comunque avuto corso con gli ovvi tempi organizzativi, chiaramente non consoni all'attuale situazione della paziente:
1) Non è possibile identificare un responsabile dell'attività infermieristica-sanitaria con il quale potersi confrontare sulla situazione dei singoli ospiti (nel caso specifico per esempio, lo scrivente per la propria madre) riguardo alle necessità quotidiane sanitarie dell'ospite stesso, non soltanto inerenti a terapie farmacologiche, ma anche necessità collaterali, come ad esempio l'utilizzo di sussidi igienico-sanitari (pannoloni, detergenti, etc....) attrezzatura (deambulatori, carrozzine, etc....) e per sussidi di carattere dietetico-alimentari anche legati a deficit della deglutizione e della masticazione.
2) In assenza di un referente a cui fare capo, i familiari degli ospiti si trovano in grave difficoltà nel conoscere la situazione aggiornata del loro congiunto.
Appare normale che automaticamente si crei un fenomeno di disinformazione, chiaramente non doloso ma foriero di alcuni disservizi che protratti nel tempo possono costituire grave nocumento per l'ospite, quale per esempio nel caso specifico di mia madre, la necessità di acqua gel per disfagia, la mancanza di disponibilità del prodotto, nonostante ce ne fosse un certo quantitativo in un angolo dell'infermeria di cui pochi addetti ai lavori ne fossero a conoscenza.
La mancanza di disponibilità a far fronte ad una emergenza accaduta sempre a mia madre un venerdì pomeriggio e che necessitava urgentemente di una carrozzina, avendo perso l'equilibrio per un improvviso ictus : al venerdì sera il magazzino è chiuso, il locale fisioterapico è chiuso, e così pure al sabato e domenica. Reperire una carrozzina in questi giorni E' IMPOSSIBILE.
Lascio a Lei ogni considerazione su questa vergognosa indisponibilità.
3) Capo Servizio: non conoscendo esattamente i compiti assegnati a questa figura ho constatato che le OS agiscono di loro iniziativa e alcune di esse si rivolgono agli ospiti in maniera non consona.
Questa piccola parte di OS, non sottoposta a controlli, avrebbe un estremo bisogno di essere redarguita per indurla ad avere rispetto ed umanità verso i più deboli. Ovviamente questa piccola parte danneggia la maggioranza di parte buona.
La Capo Servizio non la si vede mai nei piani per supervisionare e controllare l'operato dei lavoranti, è granitica e glaciale, schiva nel salutare, decisamente scostante.
4) Direttore sanitario: a seguito di alcune mie lamentele con la vice-direttrice dott.sa Laura Tommasoni, sono stato invitato a rivolgermi al Direttore sanitario. Dal colloquio avuto, a parte la comprensione ricevuta per le mie lamentele, ho avuto la netta sensazione che, quanto da me esposto, era del tutto condivisibile e che la Direzione Generale, nonché la Presidenza ne fossero al corrente senza mai comunque intervenire.
5) Fisioterapisti: ho avuto modo di constatare la mancanza di collaborazione da parte delle fisioterapiste più giovani che ritengo saccenti e poco collaborative; ho dovuto intervenire tramite il medico di base per ottenere la visita indispensabile di una fisiatra. Ovviamente dopo la visita della fiasiatra dott.sa Natali, sono stato castigato sul fatto che che si sono rifiutate di presentarmi un programma di intervento riabilitativo da concordare al fine di escludere gli orari in cui impegnavo la badante.
6) Sabato e Domenica, l'Istituto è abbandonato a se stesso, completamente privo di ogni tipo di controllo: gente che entra a dispetto della privacy e della sicurezza che il posto richiede .
Chiunq ue, dico chiunque, può immettersi ad ogni piano ed entrare nelle stanze (come già avvenuto) per compiere atti di disturbo e non dico altro ….............perchè c'è stato dell'altro................
Tenderei comunque a segnalare che una portineria di una grande organizzazione, quale è l'Opera Pia De Pagave, dovrebbe anche avere un orario per il pubblico e visitatori molto più dilatato soprattutto nelle ore diurne in orario continuato 8 – 18, proprio al fine di controllare e regolamentare l'affluenza dei visitatori autorizzati e non.
7) Dopo essermi consultato con gli addetti ai lavori (funzionari e non) mi è giunta naturale la conclusione, avvalorata da una chiara constatazione che i vertici direzionali (Direttore Amministrativo e Presidente), pur conoscendo perfettamente tutte le situazioni precedentemente segnalateLe, hanno manifestato un immobilismo disarmante ed un vuoto decisionale.
D'altronde la cosa non mi meraviglia considerato che in dieci anni di frequentazione dell'Istituto per la presenza di mia madre quale ospite (e Le garantisco che ero un assiduo frequentatore ) non ho mai avuto il piacere di incontrare il Direttore Amministrativo e il Presidente nelle corsie, nei corridoi, nelle stanze o nei refettori per raccogliere informazioni da ospiti o da familiari.
La presente è scritta non certo per costituire connotazione di mero diniego nei confronti di così meritevole e storico Istituto, bensì per aiutare a migliorare propositivamente le condizioni degli ospiti, che già trovandosi spesso in situazioni di importante handicap, non incontrino ulteriore difficoltà nello svolgimento della loro vita quotidiana.
Ringrazio sentitamente la Redazione della Famiglianuaresa.com per l'attenzione che vorrà prestare a questa mia lettera".
Novara, 8 luglio 2014
Giovanni Rasgattino