UN MINISTRO NOVARESE: L'AVVOCATO GIUSEPPE PRINA (3a parte)
Conosciuto come un rigoroso e onesto amministratore nella cui personalità confluivano gli ideali giacobini la coerenza amministrativa in una società divisa tra conservatori e progressisti nella quale giocavano interessi
finanziari, ambizioni e grandi disagi economici. La cosiddetta "armata"
scendeva in Italia recando la spettrale povertà francese di quel tempo, evidente in soldati malvestiti, affamati di saccheggi, esaltati dalla rabbia conquistatrice in un paese che era stato all'avanguardia per ricchezza, importanza politica, culturale, artistica. La carriera di Giuseppe Prina è graduale e benemerita e può distinguersi in due fasi: quella novarese-piemontese e quella milanese: il momento di trapasso è la Convenzione di Lione
(1801-1802) quando Napoleone volle dare un assetto definitivo alla Repubblica Cisalpina, riunendo in una assemblea quell'elemento della popolazione italiana che doveva avere nelle mani il governo dello Stato per uscire dal sistema dei
governi provvisori; l'ordine interno era stato ristabilito con la pace di
Luneville (1801). La borghesia, nella sua espressione dei possidenti, dei
dotti, dei commercianti era rappresentato dalla Municipalità di Novara che aveva scelto l'avvocato Giuseppe Prina a rappresentare la città. La sua carriera era iniziata dopo la laurea in legge a Torino dove nel 1791 Vittorio Amedeo III Savoia lo nominò sostituto procuratore della Corte dei Conti; nel 1795 Carlo Emanuele IV lo nomina Ministro delle Finanze. Per disaccordi in materia finanziaria di dimette dal governo piemontese e si ritira a Novara dove
riprende l'avvocatura e ne viene nominato Podestà.
Mentre il resto del Piemonte si avviava a diventare territorio francese, Novara diveniva capoluogo del Dipartimento di Agogna e, come tale, annesso alla Repubblica Cisalpina. Prima, eletto rappresentante della città di Novara ai comizi di Lione, con il suo discorso attirò l'attenzione del Primo Console
Bonaparte che poco più tardi, raccomandandolo al suo vice, Melzi d' Eril, lo nominò Ministro delle Finanze della repubblica Italiana. Così il 20 aprile 1802 Giuseppe Prima, non senza essere accompagnato da sfavorevoli prevenzioni nei suoi confronti per l'opera da lui svolta a servizio del Re di Sardegna, assunse l'incarico che esattamente dodici anni dopo gli sarebbe stato fatale.
Copyright Giuseppina Marelli Gambelli