Il 18 giugno cadrà il cinquantesimo anniversario della morte di Giorgio Morandi, ma nessuno si ricorda più di celebrare questo grande artista della metafisica, persino il suo Museo Morandi di Bologna non ha organizzato nulla per commemorare la sua vita dedicata all’arte.
Grazie all’uso di sottili variazioni di colori e sfondi nutri, le sue opere trasmettono un senso di pace e serenità. Morandi dipinse quasi esclusivamente nature morte di bottiglie, brocche e fiori. Composizioni semplici piene di armonia e bellezza. Per un breve periodo fu influenzato dallo stile di Giorgio De Chirico, ma nel suoi quadri prevalse la sua semplicità e sensibile personalità. Questa serenità che viene percepita in ogni sua opera può essere collegata a Paul Cézanne, piuttosto che ai suoi contemporanei.
E’ dovere di tutti noi ricordare gli uomini illustri che hanno reso grande la nostra patria “A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti […] e bella e santa fanno al peregrin la terra che lerecetta”. Conservare le glorie italiane e ricordarci sempre del nostro passato, che nessuno potrà portarci via: “Serbi l’itale glorie […] tranne la memoria, tutto” (Ugo Foscolo, Dei Sepolcri a Ippolito Pindemonte).
Laura Travaini