La depressione è un disturbo dell’umore molto diffuso e i suoi sintomi possono colpire chiunque a qualunque età, ma va distinta la depressione passeggera – quella cioè dovuta a una giornata nera o a un momento di tristezza – da quella clinica. La prima passa nel giro di poche ore, la seconda dura nel tempo.
Per poter affermare di essere una persona depressa i sintomi sotto descritti devono essere presenti tutti i giorni per quasi tutto il giorno per almeno 15 giorni, ma non necessariamente tutti contemporaneamente e sono :
· la persona si sente triste, vuota, disperata, oppure tende al pianto e al lamento.
· Non esiste interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività che prima invece interessavano e davano piacere.
· stanchezza, affaticamento, mancanza di energie e soprattutto demotivazione.
· Aumento o diminuzione significative dell’appetito
· Rallentamento o agitazione psicomotori.
· Disturbi del sonno
· mancanza di energia.
· Ridotta capacità di concentrazione e di prendere decisioni.
· Pensieri ricorrenti di morte o di suicidio
Sensazione di essere inutile, o continuamente colpevole
La depressione è un vero male di vivere, e il soggetto si sente giù e/o irritabile, stanco, ha pensieri negativi, si sente senza speranza, senza risorse, completamente impotente, tutto appare un fallimento, un susseguirsi di perdite di cui spesso si sente colpevole.
Oppure è convinto che la colpa sia degli altri, della vita, della sfortuna e si arrabbia con tutto e tutti fino a farsi terra bruciata intorno.
Perché viene la depressione?
In generale, le cause della malattia sono varie e diverse (ereditarietà, ambiente sociale, relazioni affettive precoci, lutti familiari, problemi di lavoro, relazionali, etc.).
Le ricerche però hanno scoperto due cause principali:
· il fattore biologico, per cui alcuni hanno una maggiore predisposizione genetica verso questa malattia;
· il fattore psicologico, per cui le nostre esperienze (particolarmente quelle infantili) possono portare ad una maggiore vulnerabilità acquisita alla malattia.
Il fattore scatenante comunque è spesso qualche evento stressante che turba la nostra vita perché vissuto come perdita importante e non accettabile.
Non sempre l’evento scatenante è di origine negativa (lutto, divorzio, perdita del lavoro), può anche essere positivo ma interpretato dal soggetto come perdita (la nascita di un figlio che “toglie libertà”, la laurea in cui si perde lo status di studente, non aver ricevuto una promozione tanto attesa, il pensionamento.
La depressione è curabile con la Terapia Cognitivo-Comportamentale talvolta associata a farmaci antidepressivi o ai regolatori dell’umore.
L’atteggiamento più errato di chi soffre di depressione è quello di evitare di rivolgersi a un terapeuta per paura di essere considerato “matto”.
La depressione non c’entra nulla con la pazzia, è un disturbo curabile, soprattutto se ci si affida a specialisti esperti.
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