Un male o un bene?
Novara 26 marzo 2020
Avete mai riflettuto a quante cose sono cambiate dall’inizio dell’epidemia e quante cose non ritorneranno più come prima?
Iniziamo con “la spesa”.
IERI: Siamo sempre stati abituati ad andare nel supermercato che più ci aggradava, vicino o lontano che fosse, senza porci alcun problema.
OGGI: non possiamo allontanarci dal nostro Comune, che non sempre ha il supermercato con quello che serve a noi e allora cerchiamo di fare la spesa online. Ma non tutti sono capaci di usare internet e non tutti i supermercati si sono attrezzati in tempo per rispondere velocemente alle richieste. Il risultato è che alcuni si affidano alla gentilezza dei vicini, altri si industriano a trovare esercizi che facciano il servizio di consegna a domicilio nella loro zona (il che è molto meno facile di quanto possa sembrare, soprattutto se si parla di piccoli paesini), altri ancora, contravvengono alle regole e non si curano delle conseguenze.
Proseguiamo con “i contatti sociali”
IERI: aperitivi, feste, raduni, serate , sport in compagnia erano all’ordine del giorno
OGGI: non possiamo più muoverci, non possiamo vedere nessuno, tantomeno stare vicino alle persone. Per fortuna che c’è internet che ci collega col mondo esterno e che ci permette di condividere le nostre idee e opinioni
Andiamo avanti con “le amicizie”
IERI: se volevamo vedere un’amica/o bastava combinare un’uscita, un pranzo, una cena, una visita e potevamo coltivare la nostra amicizia e magari farne anche di nuove
OGGI: chiusi forzatamente in casa non possiamo nemmeno vedere i nostri parenti, figuriamoci gli amici! Per fortuna esistono i social , whatsapp e telegram che ci permettono di rimanere in costante contatto con tutti, anche se , purtroppo, senza la presenza fisica. Però forse il forzato esilio ci potrebbe servire per capire chi davvero ha voglia di sentire come stiamo e chi invece non si interessa più di noi.
Parliamo anche del “divertimento”
IERI : chiunque poteva trovare occasioni di svago facendo sport all’aria aperta, oppure andando a ballare, o viaggiando.
OGGI: dobbiamo ricorrere a tutta la nostra fantasia e creatività per distrarci, per mantenerci vispi e non cadere nella depressione e nella noia. Proviamo però a pensare che possiamo comunque ballare anche in casa, cantare anche in casa, fare ginnastica anche in casa e, perché no, viaggiando anche stando in casa…basta accendere la tv o navigare su internet. E poi c’è la lettura, che finalmente possiamo riscoprire dato che prima non avevamo mai tempo a causa degli impegni esterni
E che ne dite della “pulizia della casa?”
IERI: Le donne potevano scegliere se lavorare o stare a casa a fare le casalinghe e potevano anche decidere se avere o meno l’ aiuto di una colf
OGGI: alcune categorie di donne possono continuare a lavorare fuori casa , ma spesso non possono avere una colf, a meno che non la mettano in regola….Ma onestamente quante famiglie mettono in regola colf che lavorano per solo due o tre ore la settimana? Quindi questa situazione ci ha portato ad avere case pulitissime, perché chi non può uscire, spesso trova il modo di passare il tempo pulendo come mai fatto prima.
Penultimo argomento, il lavoro
IERI: pur con tutte le crisi e i problemi che in Italia ci sono sempre stati, molte categorie potevano lavorare aprendo il negozio o andando in ufficio o in fabbrica.
OGGI: quasi tutti a casa, i negozi non essenziali chiusi , molti a lavorare “da remoto” cioè con l’ausilio del computer , ma soprattutto senza la possibilità di fare due passi tra un’incombenza e l’altra e con l’obbligo (in certi casi molto pesante) di dover restare h24 con chi condivide la casa , moglie, marito, compagna/o, che sia. Alla fine dell’epidemia (perché ovviamente ci sarà una fine) vedremo più nascite o più divorzi?
E infine l’ultimo argomento, i soldi
IERI: eravamo liberi di spendere come più potevamo e soprattutto volevamo. Facevamo shopping , andavamo al ristorante, in vacanza, spesso compravamo cose che non ci servivano…
OGGI: possiamo comprare solo il necessario, perché il superfluo seppur gratificante e acquistabile online, non ci verrebbe consegnato (Amazon per esempio ha appena annunciato che consegnerà solo pacchi di prima necessità) e comunque anche se comprassimo e ci arrivassero orde di outfit, non abbiamo occasione per sfoggiare niente . Questo ha un grande valore positivo….stiamo risparmiando!!!! La carta di credito giace inutilizzata, così come il bancomat che serve solo per eventuali spese in farmacia o al super.
Ripetiamo la domanda di apertura di articolo “quante cose non ritorneranno più come prima?” Forse poche, forse molte. Passata l’euforia del poter di nuovo essere liberi, magari ci renderemo conto che è comunque più comodo far arrivare la spesa a casa, che le feste e gli aperitivi non sono poi così indispensabili, che siamo riusciti a fare una bella scrematura di alcune amicizie che erano tali solo perché esisteva un tornaconto, che abbiamo imparato ad apprezzare un gioco di carte fatto in famiglia o un film visto tutti insieme, che la nostra casa ha insospettabili angoli, mai visti prima, in cui si annida la polvere, che il lavoro – quando c’è – deve solo servire a procurarci la sopravvivenza e non ad allontanarci sentimentalmente da chi abbiamo amato, che i soldi servono, eccome se servono, ma spesso li abbiamo buttati via, quindi diventare un po’ meno spendaccioni ha portato dei vantaggi.
COPYRGHT DP
Avete mai riflettuto a quante cose sono cambiate dall’inizio dell’epidemia e quante cose non ritorneranno più come prima?
Iniziamo con “la spesa”.
IERI: Siamo sempre stati abituati ad andare nel supermercato che più ci aggradava, vicino o lontano che fosse, senza porci alcun problema.
OGGI: non possiamo allontanarci dal nostro Comune, che non sempre ha il supermercato con quello che serve a noi e allora cerchiamo di fare la spesa online. Ma non tutti sono capaci di usare internet e non tutti i supermercati si sono attrezzati in tempo per rispondere velocemente alle richieste. Il risultato è che alcuni si affidano alla gentilezza dei vicini, altri si industriano a trovare esercizi che facciano il servizio di consegna a domicilio nella loro zona (il che è molto meno facile di quanto possa sembrare, soprattutto se si parla di piccoli paesini), altri ancora, contravvengono alle regole e non si curano delle conseguenze.
Proseguiamo con “i contatti sociali”
IERI: aperitivi, feste, raduni, serate , sport in compagnia erano all’ordine del giorno
OGGI: non possiamo più muoverci, non possiamo vedere nessuno, tantomeno stare vicino alle persone. Per fortuna che c’è internet che ci collega col mondo esterno e che ci permette di condividere le nostre idee e opinioni
Andiamo avanti con “le amicizie”
IERI: se volevamo vedere un’amica/o bastava combinare un’uscita, un pranzo, una cena, una visita e potevamo coltivare la nostra amicizia e magari farne anche di nuove
OGGI: chiusi forzatamente in casa non possiamo nemmeno vedere i nostri parenti, figuriamoci gli amici! Per fortuna esistono i social , whatsapp e telegram che ci permettono di rimanere in costante contatto con tutti, anche se , purtroppo, senza la presenza fisica. Però forse il forzato esilio ci potrebbe servire per capire chi davvero ha voglia di sentire come stiamo e chi invece non si interessa più di noi.
Parliamo anche del “divertimento”
IERI : chiunque poteva trovare occasioni di svago facendo sport all’aria aperta, oppure andando a ballare, o viaggiando.
OGGI: dobbiamo ricorrere a tutta la nostra fantasia e creatività per distrarci, per mantenerci vispi e non cadere nella depressione e nella noia. Proviamo però a pensare che possiamo comunque ballare anche in casa, cantare anche in casa, fare ginnastica anche in casa e, perché no, viaggiando anche stando in casa…basta accendere la tv o navigare su internet. E poi c’è la lettura, che finalmente possiamo riscoprire dato che prima non avevamo mai tempo a causa degli impegni esterni
E che ne dite della “pulizia della casa?”
IERI: Le donne potevano scegliere se lavorare o stare a casa a fare le casalinghe e potevano anche decidere se avere o meno l’ aiuto di una colf
OGGI: alcune categorie di donne possono continuare a lavorare fuori casa , ma spesso non possono avere una colf, a meno che non la mettano in regola….Ma onestamente quante famiglie mettono in regola colf che lavorano per solo due o tre ore la settimana? Quindi questa situazione ci ha portato ad avere case pulitissime, perché chi non può uscire, spesso trova il modo di passare il tempo pulendo come mai fatto prima.
Penultimo argomento, il lavoro
IERI: pur con tutte le crisi e i problemi che in Italia ci sono sempre stati, molte categorie potevano lavorare aprendo il negozio o andando in ufficio o in fabbrica.
OGGI: quasi tutti a casa, i negozi non essenziali chiusi , molti a lavorare “da remoto” cioè con l’ausilio del computer , ma soprattutto senza la possibilità di fare due passi tra un’incombenza e l’altra e con l’obbligo (in certi casi molto pesante) di dover restare h24 con chi condivide la casa , moglie, marito, compagna/o, che sia. Alla fine dell’epidemia (perché ovviamente ci sarà una fine) vedremo più nascite o più divorzi?
E infine l’ultimo argomento, i soldi
IERI: eravamo liberi di spendere come più potevamo e soprattutto volevamo. Facevamo shopping , andavamo al ristorante, in vacanza, spesso compravamo cose che non ci servivano…
OGGI: possiamo comprare solo il necessario, perché il superfluo seppur gratificante e acquistabile online, non ci verrebbe consegnato (Amazon per esempio ha appena annunciato che consegnerà solo pacchi di prima necessità) e comunque anche se comprassimo e ci arrivassero orde di outfit, non abbiamo occasione per sfoggiare niente . Questo ha un grande valore positivo….stiamo risparmiando!!!! La carta di credito giace inutilizzata, così come il bancomat che serve solo per eventuali spese in farmacia o al super.
Ripetiamo la domanda di apertura di articolo “quante cose non ritorneranno più come prima?” Forse poche, forse molte. Passata l’euforia del poter di nuovo essere liberi, magari ci renderemo conto che è comunque più comodo far arrivare la spesa a casa, che le feste e gli aperitivi non sono poi così indispensabili, che siamo riusciti a fare una bella scrematura di alcune amicizie che erano tali solo perché esisteva un tornaconto, che abbiamo imparato ad apprezzare un gioco di carte fatto in famiglia o un film visto tutti insieme, che la nostra casa ha insospettabili angoli, mai visti prima, in cui si annida la polvere, che il lavoro – quando c’è – deve solo servire a procurarci la sopravvivenza e non ad allontanarci sentimentalmente da chi abbiamo amato, che i soldi servono, eccome se servono, ma spesso li abbiamo buttati via, quindi diventare un po’ meno spendaccioni ha portato dei vantaggi.
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