Un gran bailamme
Novara 21 agosto 2019
Indipendentemente dalle preferenze politiche, che non sono oggetto di interesse in questo articolo, vogliamo fare una “fotografia” della seduta di ieri, fotografia nella quale nessuno emerge per educazione, correttezza, e dignità.
Si inizia subito , in un’aula una volta tanto affollata, con l’ oggi ex Presidente del Consiglio Conte che , annunciando le sue dimissioni , da buon uomo di legge ,utilizza riferimenti colti: da Federico II di Svevia ai filosofi Martin Buber e Jurgen Haberma; ribatte e prosegue Salvini con la Fata Turchina fino al Cuore immacolato di Maria, non è da meno Matteo Renzi che cita un passo del Vangelo , cui replica , il senatore di Fratelli D’Italia, Ignazio La Russa con “Errare è umano, perseverare è diabolico” ; anche Anna Maria Bernini, si affida ad una frase molto conosciuta per sottolineare le difficoltà dell’esecutivo: “Houston, abbiamo un problema” e per chiudere il senatore di LeU, Pietro Grasso, cita il celebre brano di Adriano Pappalardo: “Ricominciamo”.
Un bel minestrone, non c’è che dire. Per non parlare (e non ne parleremo) degli insulti reciproci, dei cartelli innalzati, delle urla di donne isteriche (non si sa di che partito, ma si sono sentite benissimo) dell’affannarsi della Presidente del Senato a cercare di zittire e ricomporre un’aula degna del mercato del pesce.
Donne e uomini senza distinzione di genere, si sono invece distinti per la poca serietà che, in un momento come questo avrebbe invece dovuto essere il filo conduttore di tutta la seduta, per dare credibilità alle varie dichiarazioni: è stato invece tutto un - talvolta oscuro per chi ascoltava – insieme di accuse, di scompostezza e , spesso, di inintelligibilità che ha davvero dimostrato come l’Italia non sia un Paese facilmente governabile, non tanto da un punto di vista economico/finanziario, quanto dal fatto che i nostri politici – nessuno escluso – tendono più alla “sceneggiata” che al discorso serio e costruttivo.
Che tristezza.
Copyright DP
Indipendentemente dalle preferenze politiche, che non sono oggetto di interesse in questo articolo, vogliamo fare una “fotografia” della seduta di ieri, fotografia nella quale nessuno emerge per educazione, correttezza, e dignità.
Si inizia subito , in un’aula una volta tanto affollata, con l’ oggi ex Presidente del Consiglio Conte che , annunciando le sue dimissioni , da buon uomo di legge ,utilizza riferimenti colti: da Federico II di Svevia ai filosofi Martin Buber e Jurgen Haberma; ribatte e prosegue Salvini con la Fata Turchina fino al Cuore immacolato di Maria, non è da meno Matteo Renzi che cita un passo del Vangelo , cui replica , il senatore di Fratelli D’Italia, Ignazio La Russa con “Errare è umano, perseverare è diabolico” ; anche Anna Maria Bernini, si affida ad una frase molto conosciuta per sottolineare le difficoltà dell’esecutivo: “Houston, abbiamo un problema” e per chiudere il senatore di LeU, Pietro Grasso, cita il celebre brano di Adriano Pappalardo: “Ricominciamo”.
Un bel minestrone, non c’è che dire. Per non parlare (e non ne parleremo) degli insulti reciproci, dei cartelli innalzati, delle urla di donne isteriche (non si sa di che partito, ma si sono sentite benissimo) dell’affannarsi della Presidente del Senato a cercare di zittire e ricomporre un’aula degna del mercato del pesce.
Donne e uomini senza distinzione di genere, si sono invece distinti per la poca serietà che, in un momento come questo avrebbe invece dovuto essere il filo conduttore di tutta la seduta, per dare credibilità alle varie dichiarazioni: è stato invece tutto un - talvolta oscuro per chi ascoltava – insieme di accuse, di scompostezza e , spesso, di inintelligibilità che ha davvero dimostrato come l’Italia non sia un Paese facilmente governabile, non tanto da un punto di vista economico/finanziario, quanto dal fatto che i nostri politici – nessuno escluso – tendono più alla “sceneggiata” che al discorso serio e costruttivo.
Che tristezza.
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