Le vittime chiedono anche il risarcimento danni patrimoniali e morali
Novara 5 Maggio 2022
Stiamo parlando di un episodio avvenuto nell’estate 2019, quando a causa di una serie di litigi tra vicini un 81enne valsesiano decise di ostruire con un sacco dell’immondizia la canna fumaria dei vicini di casa, causando una invasione di monossido di carbonio nell’appartamento.
In questi giorni il pubblico ministero del Tribunale di Vercelli ha richiesto a carico dell’anziano la condanna di quattro anni e 10 mesi di reclusione per tentato omicidio, mentre i due vicini di casa dell’anziano , costituitisi parte civile hanno chiesto danni patrimoniali per 30mila euro e danni morali per 100mila euro ciascuno, con il riconoscimento di una provvisionale da 25mila euro.
I legali dell’imputato spingono per l’assoluzione perché, sostengono che “ manca l’elemento soggettivo del reato: l’anziano non voleva uccidere, tant’è che ha agito davanti a testimoni e, di fatto, quando era ancora giorno. E le stesse parti offese, che non hanno avuto alcun danno psicofisico certificato e hanno sporto denuncia 80 giorni dopo i fatti, lamentavano di aver subito lesioni e non un tentato omicidio”.
La sentenza è attesa a giugno.
DP
Stiamo parlando di un episodio avvenuto nell’estate 2019, quando a causa di una serie di litigi tra vicini un 81enne valsesiano decise di ostruire con un sacco dell’immondizia la canna fumaria dei vicini di casa, causando una invasione di monossido di carbonio nell’appartamento.
In questi giorni il pubblico ministero del Tribunale di Vercelli ha richiesto a carico dell’anziano la condanna di quattro anni e 10 mesi di reclusione per tentato omicidio, mentre i due vicini di casa dell’anziano , costituitisi parte civile hanno chiesto danni patrimoniali per 30mila euro e danni morali per 100mila euro ciascuno, con il riconoscimento di una provvisionale da 25mila euro.
I legali dell’imputato spingono per l’assoluzione perché, sostengono che “ manca l’elemento soggettivo del reato: l’anziano non voleva uccidere, tant’è che ha agito davanti a testimoni e, di fatto, quando era ancora giorno. E le stesse parti offese, che non hanno avuto alcun danno psicofisico certificato e hanno sporto denuncia 80 giorni dopo i fatti, lamentavano di aver subito lesioni e non un tentato omicidio”.
La sentenza è attesa a giugno.
DP