Torino in balìa della maleducazione di chi la visita
Novara 12 luglio 2019
Che i turisti se ne infischino altamente di essere educati nelle città che visitano è un dato ormai assodato, e non c’entra niente la nazionalità. Lo fanno gli Italiani in Italia e all’estero e lo fanno gli stranieri a casa loro e a casa nostra.
Ma questo non significa che sia accettabile.
Queste sono le zone di Torino adibite dai soliti turisti maleducati , a zona ristoro in cui mangiare e poi mollare per terra cartacce, bottiglie, bucce di banana ecc:
il Parco archeologico a pochi passi dalle Porte Palatine
Piazza Carlo Alberto sotto la statua di Carlo Emanuele
Carignano, di fronte al Museo del Risorgimento
Poi ci sono le statue e le piazze usate come dormitori o docce rinfrescanti:
piazza San Carlo sotto il «Caval ‘d brôns» per pisolare e in piazza Castello per bagnarsi sotto le fontane a scomparsa (qui però non sono solo i turisti a godere dell’acqua, ci sono anche molti torinesi che evidentemente non hanno alcun senso civico…)
E ancora, i soliti turisti non si preoccupano affatto della propria decenza e del proprio decoro, ritenendo probabilmente che Torino sia una succursale di una qualsiasi spiaggia e non una città con un glorioso passato e un elegante presente. Si vedono in giro uomini e donne in pantaloncini corti e canotte da spiaggia, con ciabatte infradito o , per il massimo comfort, a torso nudo (finora però solo uomini, le donne in topless per il momento non si sono ancora viste, ma mai disperare…)
E che dire di quelli che pensano che fare i propri bisogni all’aperto sia una cosa normale? Quando scappa scappa…..o no?
E di quelli che lastricano le vie di cartacce, involucri di gelati, lattine di coca cola ,di birra o di acqua? Bisogna capirli, giusto? ? Cercare uno dei tanti cestini disseminati per le vie è troppo faticoso!! Col caldo che fa, perché mai bisognerebbe ricordarsi che si sta camminando in una città e non in una discarica?
Si è sentito parlare di una possibile introduzione dell’educazione civica nelle scuole…speriamo lo facciano davvero e che , fra qualche anno , una volta cresciuti e imparati i fondamentali, i cittadini che vedono i turisti comportarsi come animali abbiano il coraggio di intervenire a tutela della loro città.
Copyright DP
Che i turisti se ne infischino altamente di essere educati nelle città che visitano è un dato ormai assodato, e non c’entra niente la nazionalità. Lo fanno gli Italiani in Italia e all’estero e lo fanno gli stranieri a casa loro e a casa nostra.
Ma questo non significa che sia accettabile.
Queste sono le zone di Torino adibite dai soliti turisti maleducati , a zona ristoro in cui mangiare e poi mollare per terra cartacce, bottiglie, bucce di banana ecc:
il Parco archeologico a pochi passi dalle Porte Palatine
Piazza Carlo Alberto sotto la statua di Carlo Emanuele
Carignano, di fronte al Museo del Risorgimento
Poi ci sono le statue e le piazze usate come dormitori o docce rinfrescanti:
piazza San Carlo sotto il «Caval ‘d brôns» per pisolare e in piazza Castello per bagnarsi sotto le fontane a scomparsa (qui però non sono solo i turisti a godere dell’acqua, ci sono anche molti torinesi che evidentemente non hanno alcun senso civico…)
E ancora, i soliti turisti non si preoccupano affatto della propria decenza e del proprio decoro, ritenendo probabilmente che Torino sia una succursale di una qualsiasi spiaggia e non una città con un glorioso passato e un elegante presente. Si vedono in giro uomini e donne in pantaloncini corti e canotte da spiaggia, con ciabatte infradito o , per il massimo comfort, a torso nudo (finora però solo uomini, le donne in topless per il momento non si sono ancora viste, ma mai disperare…)
E che dire di quelli che pensano che fare i propri bisogni all’aperto sia una cosa normale? Quando scappa scappa…..o no?
E di quelli che lastricano le vie di cartacce, involucri di gelati, lattine di coca cola ,di birra o di acqua? Bisogna capirli, giusto? ? Cercare uno dei tanti cestini disseminati per le vie è troppo faticoso!! Col caldo che fa, perché mai bisognerebbe ricordarsi che si sta camminando in una città e non in una discarica?
Si è sentito parlare di una possibile introduzione dell’educazione civica nelle scuole…speriamo lo facciano davvero e che , fra qualche anno , una volta cresciuti e imparati i fondamentali, i cittadini che vedono i turisti comportarsi come animali abbiano il coraggio di intervenire a tutela della loro città.
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