E’ un'iniziativa dell’Associazione Professionisti dell’Illuminazione - APIL.
E’ noto il potere che ha la luce, la capacità di trasformare lo spazio senza cambiarlo fisicamente contribuendo al benessere psicofisico delle persone che fruiscono gli spazi. In realtà tutti “subiscono” la luce artificiale progettata o no nei luoghi in cui abitiamo; i più fortunati vivono sotto una “buona luce” e i meno sotto una sgradevole percezione dello spazio.
La valenza sociale della luce rimane dominio di pochi; i lighting designers lavorano per committenze agiate. Esistono realtà, nella complessa filiera della ristrutturazione ambientale, in cui la committenza non po’ pagare la parcella del lighting designer anche se consapevoli del enorme contributo che ha la luce pensata. Così APIL ha ideato di donare il progetto a Enti e o Associazioni no profit, che sul territorio Italiano hanno spazi e realtà emarginate, scopo dell’iniziativa è dare valore aggiunto allo spazio e alle persone che lo frequentano, la luce in questi ambienti deve diventare un segno forte contribuendo al far vivere e/o lavorare meglio, pensiamo ai ricoveri per anziani, alle comunità di accoglienza e recupero…. a tutti quei luoghi dimenticati dal nostro frenetico mondo lavorativo.
Compito di Apil è organizzare un workshop fatto da in capogruppo di progetto e da giovani lighting designers, che insieme al committente redigono il progetto luce dello spazio prescelto.
Compito di Apil è anche coinvolgere le aziende produttrici di apparecchi illuminanti a donare all’Ente o Associazione no profit per il luogo prescelto, merce che giace abbandonata nei loro magazzini, tecnologie perfettamente funzionanti ed efficienti che il mercato non vuole più.
L’obiettivo dell'iniziativa è spiegare all'attuale mercato che le nuove tecnologie non sono sinonimo di buon progetto, un buon progetto può essere fatto anche con vecchi apparecchi; un buon progetto di luce nasce da una attenta analisi delle esigenze, delle architetture, degli spazi, nasce da uno studio, un idea, una sperimentazione, una metodologia e una ricerca dei valori culturali, fisiologici, psicologici, sociologici, ……e da molto altro ancora.
Questo è un progetto di riciclo, di qualità del vivere gli spazi, di far rivivere apparecchi illuminanti abbandonati, di formazione professionale in un’ottica perfetta di risparmio energetico.
Il 1° evento di Ri-pensa, Ri-cilcla, Ri-lightng è stato realizzato a Meina (NO). Domenica 25 settembre il taglio del nastro del bar-ristorante Ristoro Primavera, ex circolo del paese restaurato, sogno che diventa realtà e lavoro per 12 ragazzi con sindrome di Down dell’Associazione genitori bambini Down di Arona AGBD.
Un anno fa il presidente di AGBD accetta l’iniziativa Apil affidandol’incarico professionale al capogruppo del progetto al costo di zero euro. Viene formato un gruppo di lavoro di sette lighting designers che grazie alla donazione del materiale di alcune aziende produttrici di apparecchi illuminanti Apil redige e realizzata il progetto luce in sei mesi.
Apil sta già lavorando al 2° evento sempre sul territorio piemontese, speriamo di avere esito positivo e di poter raccontare presto la nuova sfida
Copyright Bianca Tresoldi lighting designer, Consigliere APIL