Il Rotary Novara San Gaudenzio insieme ai Rotary Novara, Valticino di Novara e Orta San Giulio, con il supporto della Commissione Fondazione Rotary del Distretto 2031, erogheranno da novembre 2016 una borsa di studio per una giovane neuropsicologa che collaborerà con la Dr.ssa Letizia Mazzini e avrà il compito di monitorare le funzioni cognitive dei pazienti affetti dalla SLA sia nella fase di reclutamento che nel follow-up successivo.
Martedì 25 ottobre 2016, alle ore 20,00, presso il ristorante Cravero di Caltignaga, si è svolta la Conviviale di Interclub organizzata dal Rotary Club Novara San Gaudenzio, presieduto dal dott. Antonio Poggi Steffanina, con la partecipazione dei tre Rotary Novara, Orta San Giulio e Valticino di Novara e con i rispettivi presidenti Fabiola Sinigaglia, Riccardo Franchi e Mauro Bressa in rappresentanza di Angelo Danieli, per presentare l'importante progetto "District Grant" del valore complessivo di 10.000 euro per sostenere la ricerca scientifica sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Alla serata ha partecipato il dott. Marco Saglione presidente della Commissione Fondazione Rotary del Distretto 2031 che ha contribuito alla realizzazione del progetto, ideato dal Rotary Novara San Gaudenzio, erogando il fondamentale contributo di 4.000 euro mentre il restante 60%, pari a 6.000 euro, è finanziato dai quattro Rotary Club in parti uguali da 1.500 euro.
Gli interventi delle due illustri ospiti relatrici dott.ssa Fulvia Massimelli Taruffo Segretaria Nazionale Aisla Onlus e dr.ssa Letizia Mazzini, neurologa, responsabile del Centro Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, hanno permesso ai numerosi partecipanti dei quattro Rotary Club di comprendere l'ambito di azione di AISLA Onlus l'Associazione di riferimento non solo a livello nazionale per i malati di SLA, il progetto di ricerca dedicato alla sperimentazione dell'uso delle cellule staminali per curare la SLA e la fase II oggetto del finanziamento.
La dott.ssa Fulvia Massimelli Taruffo, segretario generale dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Onlus punto di riferimento per le persone con Sla e dei loro familiari ha spiegato: «Aisla è nata a Novara nel 1983 e agisce attivamente su tutto il territorio nazionale promuovendo la tutela del malato e proponendo un modello di sostegno alla ricerca mirato a rendere più incisivi gli investimenti economici e le sinergie all’interno della comunità scientifica - ha detto la dottoressa Massimelli - Lo slogan della nostra Associazione, che conta su oltre 2.000 soci e su oltre 250 volontari, è “Persone che aiutano persone”. Supportiamo anche finanziariamente le famiglie dei malati, che in Italia sono oltre 6.000. Negli anni abbiamo devoluto circa 5,5 milioni di euro per la ricerca e 4,5 milioni di euro per assistenza, formazione e informazione: sono i quattro ambiti della nostra attività».
Al termine della relazione è intervenuta la dr.ssa Letizia Mazzini che ha presentato un dotta, ma al contempo chiara relazione su questa malattia neurodegenerativa e di come nel tempo si sia evoluta la ricerca, non per trovare una cura (traguardo forse irraggiungibile in tempi certi), ma per rallentarne lo sviluppo nel soggetto colpito. “La SLA rimane ad oggi una malattia a eziologia ignota e incurabile – ha spiegato la dr.ssa Letizia Mazzini- ma a partire dal 1993 quando è stato identificato il primo gene legato alla forma familiare di malattia, il gene di SOD1, la ricerca su questa terribile malattia sta continuando a crescere in maniera esponenziale e l’Italia si colloca appena dopo gli Stati Uniti e Giappone per quanto riguarda le pubblicazioni scientifiche rilevanti.
Il Centro SLA di Novara è molto impegnato nella Ricerca in particolare per quanto riguarda gli studi di genetica per la quale vi è una stretta collaborazione con i laboratori di genetica diretti dalla prof. Sandra D’Alfonso ove sono custoditi circa 800 campioni di DNA di pazienti tutti caratterizzati fenotipicamente.
Gli studi vengono realizzati anche in collaborazione con i principali centri internazionali di ricerca.
Un altro ambito di ricerca altamente innovativo e che vede Novara come centro pilota -ha continuato la dr.ssa Mazzini- è quello che riguarda lo studio delle cellule staminali come potenziale terapeutico in questa malattia. Questi studi condotti in collaborazione con il prof. Angelo Vescovi (Direttore Scientifico dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo) prevedono l’utilizzo di cellule staminali neuronali provenienti dal cervello di feti abortiti spontaneamente e trapiantate nel midollo spinale dei pazienti.
Recentemente è stato portato a termine lo studio di fase I in 18 pazienti in cui è stata dimostrata la sicurezza della metodica –ha concluso la dr.ssa Letizia Mazzini- e si prevede di poter avviare la fase II su un campione più allargato di pazienti per stabilire la massima dose tollerata di cellule e possibilmente l’efficacia nel rallentare la progressione della malattia nei primi mesi del 2017. Proprio nell’ambito di questo studio il Rotary ha finanziato una borsa di studio per una giovane neuropsicologa che avrà il compito di monitorare le funzioni cognitive dei pazienti sia nella fase di reclutamento che nel follow-up successivo”.
Il nostro District Grant per l’anno sociale 2016-2017 -è intervenuto Antonio Poggi Steffanina Presidente del Rotary Club Novara San Gaudenzio- è finalizzato a sostenere dal mese di novembre 2016 fino a ottobre 2017 la ricerca di questa seconda fase, facendosi carico del lavoro di una delle due figure professionali necessarie alla sperimentazione: il “Neuropsicologo”, una figura specifica che per esperienza e formazione professionale è in grado di supportare il medico nella procedura di valutazione delle attitudini del paziente alla sperimentazione ed alle successive fasi post impianto. La neuropsicologa inoltre ha il compito di supportare il paziente e i familiari nel corso del pre-intervento e nel follow-up successivo. Tutti insieme partecipando a questo progetto –ha continuato Antonio Poggi Steffanina- stiamo dimostrando concretamente come si possano raggiungere importanti obiettivi per provare a sconfiggere una delle malattie rare più atroci che ancora non ha una cura e per offrire una speranza a coloro che sono meno fortunati di noi. La raccolta dei fondi son si ferma qui e chi fosse interessato a donare un’offerta benefica la potrà indirizzare direttamente ad Aisla Onlus indicando la causale ‘Progetto di ricerca sulla SLA dei Rotary’ e tale importo potrà essere dedotto o detratto nella Dichiarazione dei Redditi”.
La Redazione