L'Ing. Nicolò Zugnino ha raccontato l'esperienza vissuta a Loro Piceno e a Pieve Torina insieme al collega Ing. Pasquale Rocca.
Martedì 27 febbraio 2017, presso le sale storiche del Club Unione di Novara, il Rotary Valticino di Novara, presieduto dal Dott. Angelo Danieli, e il Rotary Novara San Gaudenzio presieduto dal Dr. Antonio Poggi Steffanina, hanno organizzato una serata conviviale interclub con l'intervento dell'ospite relatore Ing. Nicoló Zugnino che ha tenuto un'interessante relazione su un tema di grande attualità "L'Ingegnere del sisma: prima, durante e dopo".
Al termine della cena l'Ing. Nicolò Zugnino, Socio del Rotary Novara San Gaudenzio, ha raccontato, alla numerosa platea di partecipanti, l'esperienza diretta vissuta insieme al collega Ing. Pasquale Rocca in qualità di tecnici volontari per la Protezione Civile nei luoghi del centro Italia che dallo scorso 24 agosto 2016 sono purtroppo colpiti dalle continue scosse di terremoto.
"Siamo stati a Loro Piceno (MC) per una settimana ai primi di dicembre 2016 - ha spiegato l'Ing. Zugnino - e l'attività è consistita in una serie di sopralluoghi mirati a valutare l'agibilità di molti edifici residenziali. La Protezione Civile, da cui dipendevamo e per la quale abbiamo lavorato a titolo gratuito, richiede l'intervento di tecnici abilitati per poter valutare la sicurezza di un numero sterminato di immobili. Il nostro obiettivo era quindi classificare gli edifici per capire le eventuali criticità e consentire una prima valutazione dei danni. Su un totale di 76 edifici visionati il 50% è risultato non agibile, il 40% è risultato agibile mentre il 10% non è stato possibile definirlo per problemi connessi al rischio esterno.
L'esperienza vissuta, insieme all'Ing. Rocca, è stata estremamente importante sia dal punto di vista umano che professionale - ha concluso Nicolò Zugnino- e abbiamo visto con i nostri occhi quanto forte e distruttivo possa essere un terremoto: Pieve Torina ci è subito apparsa come un paese in guerra, tutte le case erano distrutte e le strade deserte. La via per la ricostruzione è talmente lunga che probabilmente non verrà mai percorsa tutta, dobbiamo fare tutti la nostra parte, sperando che lo Stato faciliti il percorso e non lo ostacoli con la solita burocrazia".
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