I dettagli che potrebbero aiutare a fare chiarezza
In Italia circa la metà della gente soffrirebbe di allergie respiratorie con un trend in aumento costante quindi in tempi di Covid, bisogna operare un’indispensabile differenziazione tra il virus e l’allergia.
Ecco, quindi, i tratti distintivi di questi malanni stagionali e le differenze con il Covid spiegati dall’immunologo Minelli
L’allergia:
Nelle forme stagionali di rinite i sintomi predominanti sono costituiti da crisi di violente e irrefrenabili starnutazioni, colanaso con rinorrea acquosa e trasparente, prurito e congestione nasale; meno frequenti sono prurito al palato, gola e orecchi. Nelle forme perenni questi sintomi sono più sfumati e prevale soprattutto l’ostruzione nasale, eventualmente complicata dalla sovrapposizione di sintomi come disturbi della fonazione, riduzione dell'olfatto, possibili complicazioni infettive locali con secrezione nasale più densa e viscosa
"Nelle riniti che perdurano da molto tempo –sono anche presenti, soprattutto nei bambini, una 'facies' caratteristica, con tipico aspetto 'adenoideo a bocca aperta', dovuta alla cronica ostruzione nasale, e un atteggiamento peculiare detto 'saluto nasale' per il frequente sfregamento del naso verso l'alto, con formazione di una 'piega nasale' trasversale a livello del terzo inferiore del naso”
Un altro elemento che caratterizza le forme allergiche di rinite, soprattutto quelle a carattere stagionale, “è il frequentissimo coinvolgimento congiuntivale, con disturbi oculari che molto spesso sono quelli che più influiscono negativamente sulla qualità di vita dei soggetti pollinosici e che sono tipicamente rappresentati da arrossamento e prurito degli occhi, intensa lacrimazione, fotofobia, con possibile coinvolgimento anche dei bordi palpebrali"
L’infezione da Sars-Cov-2,
Di presenta del tutto inaspettatamente rispetto ai ritmi codificati dai classici calendari pollinici da decenni sempre quelli, con un esordio abbastanza repentino caratterizzato da febbre eventualmente associata a brividi del tutto assenti negli allergici, spiega l’immunologo
Possono riscontrarsi anche altri disturbi a carico delle alte vie respiratorie, come mal di gola, tosse e fiato corto, ma anche sintomi più generalizzati come mal di testa e sensazione generale di malessere con possibile dolenzia articolare e muscolare diffusa e migrante, del tutto inediti anche nelle fasi più acute delle crisi allergiche”
Ulteriori elementi distintivi sono la perdita del gusto e dell’olfatto, oramai storicamente caratterizzanti la Covid-19, nel cui corteo sintomatologico mancano, invece, prurito al naso e agli occhi, arrossamento di questi ultimi e lacrimazione".
Secondo l’immunologo, "si tratta di osservazioni immediate e tutto sommato semplici da rilevare, che possono fornire elementi utili a indirizzare verso una diagnosi di Covid-19”
Tuttavia, sottolinea Minelli, “il ricorso alla diagnostica molecolare attraverso tampone per Sars-Cov-2 rimane la procedura più corretta, soprattutto per selezionare quei casi in cui possa essersi sovrapposta un’infezione da Sars-CoV-2 in pazienti allergici, ipotesi in questi mesi tutt’altro che improbabile”
DP