Nell’incontro organizzato dall’associazione Li.F.E. la direttrice del Bambino Gesù di Roma, ha ripercorso le tappe fondamentali dell’etica pediatrica, con particolare riferimento al caso dei bambini inguaribili. Don Gagliardini ha poi affrontato la drammatica piaga dell’aborto.
Si è svolto nella serata di venerdì 5 ottobre, presso la Sala SOMS di Borgomanero, l’incontro “Non c’è cura senza relazione”, che ha visto la partecipazione della dott.ssa Mariella Enoc, direttrice dell’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma, e di don Maurizio Gagliardini, presidente dell’associazione “Difendere la vita con Maria”.
A tema la difesa della vita del bambino nascente e di quello inguaribile.
L’incontro ha rappresentato il nuovo “debutto” dell’Associazione Li.F.E., dopo il cambio di denominazione delle scorse settimane.
Come ricordato da Elisa Tacchelli, dirigente dell’associazione e moderatrice dell’incontro: “Questo vuole essere solo il primo di una serie di incontri sul tema imprescindibile della Vita”.
La dott.ssa Enoc ha presentato in questa occasione la “Carta dei diritti del bambino inguaribile” un documento che l’ospedale da lei presieduto ha elaborato negli scorsi mesi e trasmesso alle principali agenzie dell’Unione Europea affinché costituisca un terreno comune per i diritti dei bambini con malattie irreversibili.
“È molto raro che io presenti questo documento – spiega la Enoc – che nasce come strumento interno agli ospedali. Questa Carta è nata all’indomani della vicenda del piccolo Alfie Evans, quando ci siamo chiesti cosa si poteva fare affinché vicende del genere non si ripetano in futuro”.
L’intervento della Enoc è partito proprio dalle due drammatiche vicende, di Charlie Gard e di Alfie Evans, entrambi accomunati da una malattia ignota e per la quale non esiste ad oggi una cura, e dall’essere stato impedito loro di trasferirsi a Roma per essere ricoverati al Bambino Gesù.
La Enoc racconta con viva commozione quei giorni intensi e drammatici a Liverpool, nel tentativo di stabilire un’alleanza terapeutica tra i due ospedali, che avrebbe consentito al piccolo Alfie di venire in Italia.
A concludere l’incontro è stato don Maurizio Gagliardini, che ha posto a tema la drammatica ferita dell’aborto.
Nel suo intervento ha ricordato le parole di Monsignor Fornara in una storica omelia del 1981, in cui con immagine allegorica affermava che in caso d’emergenza bisogna prima di tutto salvare le arcate principali.
“E tra queste – commenta don Maurizio – non può che esserci il valore assoluto della Vita, che va custodita, difesa e promossa in tutti i modi”.
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