Premesso che le vittime italiane – e per vittime intendiamo i morti – del Covid-19 sono ad oggi solo 12, tutte persone anziane e con serie patologie pregresse ,appare chiaro come il virus in sé non sia letale, mentre la sua quasi capillare diffusione sia un dato da tenere in seria considerazione, perché più si diffonde e più alta è la probabilità che attacchi persone con sistema immunitario compromesso.
Di conseguenza è altrettanto chiaro che l’unica arma che abbiamo a disposizione finchè non si troverà un vaccino o la cura adatta è l’evitamento del contagio, attraverso l’isolamento o comunque la massima attenzione alle norme igieniche ( lavarsi le mani, stare distanti almeno 1 mt dall’interlocutore, tossire o starnutire nel proprio gomito, evitare i luoghi dove si viene a stretto contatto con estranei)
Cerchiamo di fare chiarezza su CHI CONTAGIA CHI
Prima di tutto va sottolineato che non tutte le persone contagiate sono malate, hanno dei sintomi e hanno bisogno di assistenza medica perché il coronavirus dà sintomi molto lievi che spariscono spontaneamente, come per una comune sindrome influenzale.
Invece i sintomi della patologia più pesante sono principalmente tosse secca, febbre, mal di gola e difficoltà respiratorie; più raramente possono palesarsi anche problemi gastrointestinali come la diarrea
Per questo motivo a chi si sente poco bene viene fatto l’ormai famoso tampone che se dà esito positivo, significa che la persona risulta essere contagiata dal coronavirus.
Però – e questa è la parte più importante - essere positivi al tampone non vuol dire essere malati, anzi la stragrande maggioranza di quelli risultati positivi non si ammalerà e molto probabilmente, quando verrà ripetuto il tampone, si negativizzerà come sottolineato dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri
Quindi , un contagiato non è un malato, e non è detto che lo diventerà
Poi ci sono gli asintomatici cioè le persone positive al tampone che però non manifestano i classici sintomi dell'infezione respiratoria. Gli asintomatici , detti anche portatori sani , possono trasmettere la patologia, ma con minore probabilità anche se , non essendo consapevoli di avere il virus , se non seguono le corrette direttive dell’OMS possono diventare la causa più frequente di diffusione del virus.
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