L’obiettivo della Regione per il 2022 è di tornare ai numeri del 2019 e superarli.
In Regione l.'assessore alla sanità piemontese Luigi Genesio Icardi con un Piano straordinario intende far recuperare le liste d'attesa causate dalla pandemia sulle prestazioni ambulatoriali di primo accesso
Questo il piano:
- entro giugno recupero del 30 per cento delle liste d’attesa,
- entro settembre presa in carico attiva di tutte le prescrizioni di primo accesso
- a dicembre recupero di tutte le visite, prestazioni ed interventi rispetto al 2019 e al periodo pre-Covid.
Le parole del Presidente Cirio: «Quello delle liste d'attesa non è un tema che nasce oggi, si trascina da quasi 10 anni, ma è fondamentale risolverlo ed è ciò che ci impegniamo a fare, consapevoli anche delle conseguenze provocate da due anni di pandemia - -. Lo faremo con un approccio innovativo che si basa sull'esperienza della nostra campagna vaccinale, attraverso il potenziamento dell'offerta pubblica e la collaborazione con il privato. Il tutto all'insegna della trasparenza e della condivisione dell'obiettivo fondamentale che è quello di garantire cure tempestive ed efficaci ai cittadini piemontesi, valorizzando i professionisti che lavorano nella nostra sanità».
Così l'assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi -. Abbiamo un piano operativo messo a punto da una Commissione di specialisti costituita ad hoc, con un impegno aggiuntivo di spesa di 50 milioni di euro. I dati dimostrano che nei soli quattro mesi del 2021 “liberi” dal Covid, la Sanità regionale ha saputo tornare ai livelli degli screening oncologici pre-pandemia, così come è riuscita a contenere la forbice degli interventi programmati a meno del 20 per cento di quelli eseguiti nel 2019. Uno sforzo enorme, che dimostra la capacità di lavoro di tutto il personale sanitario regionale, trovatosi a passare dall’emergenza della pandemia a quella delle liste d’attesa, senza soluzione di continuità».
Concludono il presidente Cirio e l’assessore Icardi «Di fatto è una vera e propria rivoluzione nella gestione della nostra sanità -. Non può più accadere che il cittadino chiami il Sovracup regionale, non abbia un appuntamento e sia costretto a richiamare. Da settembre, l'impegno è di definire una data utilizzando lo stesso metodo dei vaccini che si è rivelato efficiente. Per evitare che le disdette creino problemi al sistema, introdurremo il meccanismo della "panchina" già utilizzato nella campagna vaccinale, che consente di ottimizzare le risorse. Sulle liste d’attesa si dimostra l’attenzione verso i cittadini più deboli, le persone che hanno bisogno di essere curate. Abbiamo ereditato una situazione complicata che con il Covid sicuramente non è migliorata, ma oggi è l’occasione per farlo e all’origine. Chi ha il diritto alla salute deve averlo anche in fretta. Ed è l’obiettivo che già ora stiamo realizzando».
DP