Eppure l’aereo è molto meno pericoloso dell’auto
Può essere annoverata tra le paure più comuni quella di volare. Quanta gente prende il treno o si rifiuta tassativamente di salire su un aereo? Quanta gente prende tranquillanti prima del decollo? Moltissima…
Chi teme di volare è soggetto a vere e proprie crisi di ansia con attacchi di tachicardia, sudorazione, oppressione toracica, nonché la bruttissima sensazione di essere in pericolo ma non poter far nulla restando in balìa di gente sconosciuta (hostess e comandante) magari incapace,,, E non dimentichiamo il terrore di dover restare chiusi in una scatola sospesa nel cielo, dalla quale non è possibile uscire!
Di solito chi ha paura di volare ha un forte bisogno di sicurezza e stabilità emotiva – che niente ha a che vedere con il fatto di essere sospesi in cielo – nonché la paura dell’abbandono (la terra è vissuta come stabilità, solidità, ambiente di riferimento) oppure di lasciarsi andare e di affidarsi a qualcun altro quindi non è poi così facile come sembra superare quella che si chiama aerofobia..
Quindi, detto questo, come fare per superare questo timore senza andare dallo psicologo?
Si possono tentare vari approcci:
ad esempio il pensare che non siamo soli, ma con altre centinaia di persone, dovrebbe in qualche modo consolarci;
ricordare che le statistiche danno una maggiore probabilità di incidenti con l’auto piuttosto che con l’aereo;
capire che le turbolenze non sono altro che colpi di vento che non recano alcun danno al velivolo;
chiedere al comandante se è possibile fare un salto in cabina per vedere come funziona l’aereo;
parlare con il vicino di posto e raccontargli senza vergogna le proprie paure (serve molto parlarne ad alta voce con qualcuno che ascolta) ;
ascoltare la musica
comprarsi un libro (ne esistono tantissimi) su cosa vuol dire volare e leggerlo prima di partire
cercare di pensare a cose belle senza tendere l’orecchio ad ogni minimo scricchiolio;
evitare caffè, coca cola, cioccolata e alcool;
indossare vestiti comodi per non sentirci ulteriormente “prigionieri”;
assicurarsi di respirare profondamente e lentamente e soprattutto controllare di avere i muscoli rilassati (non aggrapparsi ai braccioli, non serve a nulla se non a tenderci maggiormente);
tenersi occupati impedirà di vedere una situazione molto peggio rispetto a come realmente è ;
se proprio non ce la si fa allora è bene interpellare prima della partenza il proprio medico e farsi prescrivere un ansiolitico.
Buon viaggio!
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