Con tutti i consigli utili
I bambini e gli adolescenti in fuga dall’Ucraina ed accolti in Piemonte, che frequentano i Centri Estivi potranno beneficiare ,grazie alla Regione, di un Quaderno operativo a supporto delle attività ludico-ricreative da utilizzare all’interno delle strutture.
Il lavoro si intitola «Accoglienza minori dalle zone di conflitto» ed nato con l'obiettivo di attuare la migliore accoglienza e integrazione possibile per questi bambini
All’interno del quaderno sono comprese anche parti in ucraino con immagini che aiutano i bambini a comprendere le regole: da quelle per la mensa a quelle per i servizi igienici, da quelle per comprendere le parole e i gesti di cortesia alla comunicazione del conflitto, fino alle indicazioni su come giocare. Un vero e proprio «vademecum» completo in ogni sua parte che viene distribuito a tutti i centri estivi. Non manca ovviamente una parte in cui vengono spiegate, anche attraverso immagini abbinate a testi, in cui vengono insegnati i termini dei principali strumenti e azioni utilizzate dalle scarpe agli asciugamano, dalle scarpe al lavandino, fino all’igiene orale
Queste le parole di Chiara Caucino assessore alla Famiglia con delega ai Bambini e all’accoglienza dei minori Ucraini «La sfida alla quale siamo chiamati è quella di riconoscere la specificità della condizione esistenziale di ciascun minore, favorendo inclusioni circolari e partecipate di ben-essere sociale. Attraverso il contributo di diversi operatori il quaderno inquadra dal punto di vista metodologico l’accoglienza dei minori rifugiati che hanno vissuto esperienze traumatiche: vengono quindi presentati contenuti teorici, materiali e risorse che operativamente educatori, volontari, compagni e minore rifugiato possono utilizzare nelle esperienze messe in campo dai Centri Estivi».
Le fanno da eco le parole dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi: «Grazie alla realizzazione di questo importante quaderno operativo - vengono fornite linee guida che si muovono su due fronti fondamentali, quello psicologico e quello pedagogico. Conoscere quali siano gli approcci e i comportamenti più utili e idonei quando si ha a che fare con minori traumatizzati, che hanno dovuto abbandonare all’improvviso i luoghi in cui vivevano e che hanno visto da vicino l’orrore della guerra, è basilare. Vogliamo dotare gli operatori di adeguati strumenti per agevolare l’inserimento nei centri estivi di questi giovani - augurandoci di poterli aiutare a sentirsi parte della comunità che li ha accolti».
DP