Finanziamento per circa 600 interventi in tutto il Piemonte
L’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino ha deciso di destinare oltre 3 milioni di euro di risorse statali per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.
Tali fondi serviranno a soddisfare il fabbisogno relativo agli invalidi totali e parziali relativi alle richieste pervenute fino a marzo 2021, e comunicate dai Comuni alla Regione successivamente ai tempi stabiliti relativi al fabbisogno dal 2018 al 2021.
I destinatari del contributo sono persone disabili con menomazioni o limitazioni funzionali di carattere motorio e i non vedenti che sostengono direttamente le spese per la rimozione degli ostacoli alla mobilità nella propria abitazione; condomìni ove risiedono disabili per le spese di adeguamento relative alle parti comuni e genitori o tutori che hanno a carico persone con disabilità permanente.
Il sussidio può essere erogato per una singola opera (ad esempio: rampa di scale; servoscala); un insieme di opere funzionalmente connesse dirette a rimuovere più barriere che generano ostacoli alla stessa funzione (ad esempio l’accesso all’immobile): in tal caso va presentata una sola domanda per l’insieme delle opere.
Le domande per accedere al contributo vanno presentate presso il Comune dove è ubicata l’abitazione del disabile e può essere presentata in qualsiasi giorno dell’anno.
Il Comune raccoglie le domande presentate e ne verifica l’ammissibilità, stabilisce il fabbisogno complessivo comunale derivante dalla somma dei contributi relativi alle domande ammissibili e lo approva con apposito provvedimento.
Il Comune trasmette alla Regione entro il 31 marzo di ciascun anno il fabbisogno complessivo, l’elenco delle domande ordinato per priorità e il provvedimento comunale. La Regione determina il fabbisogno complessivo regionale e lo comunica al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine del riparto delle risorse statali disponibili.
Ad avvenuto trasferimento alla Regione delle risorse statali o in presenza di risorse regionali, si provvede al riparto tra i Comuni dei fondi disponibili.
A questo punto è il Comune, una volta ricevuta la comunicazione sul riparto, a concedere il contributo con apposito provvedimento scorrendo l’elenco ordinato per priorità. Le domande non soddisfatte nell’anno per insufficienza di fondi restano valide per gli anni successivi.
DP