Ma i Sindacati la pensano diversamente
Sono ormai diventati 7 i centri di distribuzione di Amazon in Piemonte con circa 3.000 occupati a tempo indeterminato oltre i contratti a termine e i precari.
La maggior parte lavora nei centri di Vercelli e Torrazza Piemonte, che in tutto danno lavoro a 1950 persone a tempo indeterminato e ad un gran numero di precari.
Ma Amazon non si ferma qui….infatti alcune settimane fa ha aperto nello stabilimento di Vercelli il suo Innovation lab in cui verrà testata e sviluppata la nuova tecnologia della logistica robotica per tutta l’ Europa
Inoltre , entro fine 2021 ci sarà un ulteriore centro distributivo, stavolta a Novara -che prevede 900 posti di lavoro in tre anni, utilizzando la tecnologia Amazon Robotics che consente di ridurre i tempi portando gli scaffali direttamente alla postazione degli addetti -e un deposito di smistamento ad Alessandria con 120 risorse e sarà un polo per i clienti locali per quelli di Asti e quelli di Cuneo.
Soddisfatto l’ amministratore delegato di Amazon Italia Logistica Salvatore Schembri Volpe che conferma "Il Piemonte rappresenta un'area strategica per Amazon come dimostrato ulteriormente dall'annuncio dell'apertura dei nuovi centri . Abbiamo investito in modo significativo nella regione e abbiamo assunto migliaia di lavoratori perché questa è un'area dotata di buone infrastrutture, ricchezza di talenti e di un ambiente che consente una costruzione tempestiva".
I Primi Cittadini delle varie città sono molto contenti, non altrettanto invece i sindacati che per bocca di Lucia Santangelo Nidil Cgil parlano di "atteggiamento predatorio con cui Amazon si insedia in zone anche povere di infrastrutture e le costruisce a suo servizio, come avviene a Torrazza per le strade di collegamento all'autostrada Torino-Milano. Lo scorso marzo proprio qui si è organizzato uno sciopero: I carichi e le condizioni di lavoro sono inaccettabili, ma Amazon non accetta per politica aziendale il confronto con i sindacati . A Torrazza su 3mila lavoratori, 1700 sono precari, con contratti di 9 mesi, a volte anche solo di tre. I criteri di stabilizzazione, poi, sono incomprensibili: Su 30 precari ne entrano cinque".
Amazon è americana e in USA i sindacalisti praticamente non esistono come in Italia, forse è questo il motivo per cui il colosso non si presta al dialogo come afferma la Santangelo?
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