Per la 2ª Giornata nazionale dei Beni Comuni indetta da Italia Nostra convegno a Novara sui musei ExpoRisorgimento e “Aldo Rossini” mentre domenica 13 maggio 2018, ore 10-12 e 15-18, le visite guidate ai due musei con ingresso gratuito.
La Sezione di Novara di “Italia Nostra” partecipa alla “Giornata nazionale dei Beni Comuni”, cioè del patrimonio condiviso della Nazione, indetta dall’Associazione nazionale “Italia Nostra” e giunta quest’anno alla seconda edizione, rinnovando così l’obiettivo di «diffondere la cultura della tutela e la consapevolezza del ruolo strategico che i beni culturali e il paesaggio ricoprono per la crescita sociale, culturale ed economica del Paese come risorse cognitive e motori di cittadinanza attiva».
L’adesione alla citata giornata nazionale, programmata per il 13 maggio 2018, ha portato la Sezione novarese a individuare in due musei cittadini di rilevante importanza per la lettura della storia, non solo nelle pur ragguardevoli riverberazioni locali, due beni culturali non certo negletti ma meritevoli di attenzione e di sostegno per la fase che stanno vivendo: l’ExpoRisorgimento, sottoposto a trasloco forzato, e il Museo Storico Novarese “Aldo Rossini”, in procinto di riqualificarsi per meglio assolvere la propria funzione espositiva.
L’iniziativa che ne è conseguita, promossa con la collaborazione di entrambe le istituzioni museali e della Società Storica Novarese, comprenderà nella giornata domenicale del 13 maggio p. v. visite guidate gratuite ai musei menzionati e nel pomeriggio di sabato 12 maggio un convegno pubblico intitolato, interrogativamente, «Una nuova vita per i musei novaresi “ExpoRisorgimento” e “Aldo Rossini”?», che si terrà dalle ore 16 alle 18 presso la sala conferenze della Fondazione Faraggiana con il concorso di vari relatori.
Ad Antonio Vercesi e Giulio Bedoni della Sezione locale di Italia Nostra seguiranno Paolo Cirri, referente di ExpoRisorgimento, su “Nuovi spazi e allestimenti per il Museo risorgimentale”; Silvana Moscatelli, presidente dell’Associazione Amici del Museo “Aldo Rossini”, su “Nuova vita per il Museo storico” e il semiologo Mauro Mombello su “Punti di riflessione sulla comunicazione dell’identità: il “branding del museo”.
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Perché i due musei
La “Giornata nazionale dei Beni Comuni”, cioè del patrimonio condiviso della Nazione, avviata l’anno scorso dall’Associazione “Italia Nostra”, è giunta quest’anno alla seconda edizione, rinnovando l’obiettivo di «diffondere la cultura della tutela e la consapevolezza del ruolo strategico che i beni culturali e il paesaggio ricoprono per la crescita sociale, culturale ed economica del Paese come risorse cognitive e motori di cittadinanza attiva».
I precedenti di una così ampia iniziativa, che l’anno scorso ci vide attivi nella promozione del recupero della Villa Cavallini di Lesa, stanno, per noi, nella già consolidata operazione denominata “Monumento da Salvare”, promossa nel 2003 dal Consiglio regionale del Piemonte di Italia Nostra e consistente nell’indicazione annuale di un bene culturale (un monumento architettonico, un sito di pregio, un’opera d'arte o della natura ecc.) negletto o minacciato o in stato di degrado, e perciò “da salvare”. Sui beni prescelti il Consiglio medesimo e le Sezioni cointeressate si sono impegnati a concentrare l’attenzione tramite un convegno pubblico di presentazione, documenti, coinvolgimento di istituzioni, promozione di sottoscrizioni, manifestazioni ecc., reiterando tali azioni fino al raggiungimento, in più di un caso, dell’obbiettivo.
L’elenco dei “monumenti” è già cospicuo: la rocca di Verrua Savoia, designata nel 2003; il borgo di Leri Cavour, indicato nel 2004 e tuttora in vergognoso degrado; il fondo di 32mila libri donati dall’editore novarese Giuseppe Sormani alla Biblioteca Civica di Novara dal 1979 al 1994 e dopo l’iniziativa stimolante di Italia Nostra (2005) finalmente catalogati e messi a disposizione dei lettori; il fiume Sesia e il territorio di sua pertinenza, per i quali nel 2006 – e finora senza esito – si è proposta la tutela a parco naturale, dal Monte Rosa al Po; i Tenimenti dell’Ordine Mauriziano (2007); il centro storico di Bra (2008); il ponte sul Tanaro detto “della Cittadella” ad Alessandria (2009), inopinatamente demolito; il palazzo dei Principi d’Acaja a Pinerolo (2010); l’antonelliana Casa De Santi-Bossi a Novara (2011); il paesaggio ‘sensibile’ di Alagna e Riva Valdobbia (2013); la Cavallerizza Reale di Torino (2014) e la Casa del Mutilato di Alessandria (2015). Dopodiché sono state esaminate in convegni regionali la gestione dell’archeologia (2016) e la sorte delle testimonianze di archeologia industriale (2017) nelle città del Piemonte, Novara compresa.
L’adesione all’odierna giornata nazionale ci ha portato a individuare in due musei di rilevante importanza per la lettura della storia, non solo nelle pur ragguardevoli riverberazioni locali, due beni culturali non certo negletti ma meritevoli di attenzione e di sostegno per la fase che stanno vivendo: l’ExpoRisorgimento, sottoposto a trasloco forzato, e il Museo Storico Novarese “Aldo Rossini”, in procinto di riqualificarsi per meglio assolvere la propria funzione espositiva.
SCHEDE DEI MUSEI
ExpoRisorgimento
Novara è stata uno dei luoghi centrali delle vicende risorgimentali – basti pensare alla battaglia del 23 marzo 1849 e all’abdicazione di Re Carlo Alberto – ma non ha mai avuto uno spazio museale appositamente dedicato.
Da oltre una decina di anni, l’Associazione Amici del Parco della Battaglia Onlus, in collaborazione con il Comune di Novara e il supporto dell’ATL-Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara, si è impegnata per dare vita a un museo risorgimentale. Gli sforzi hanno avuto un primo coronamento con l’inaugurazione, avvenuta il 20 dicembre 2011, al termine dell’anno del 150° dell’Unità nazionale, di un primo spazio nei locali al piano terra del Convitto “Carlo Alberto” che si affacciano su via Greppi.
L’esposizione è stata denominata “ExpoRisorgimento” come sintesi più accattivante di “Esposizione museale risorgimentale di Novara e del suo territorio”.
Il 22 novembre 2014 è stata inaugurata la versione definitiva di ExpoRisorgimento, con la collocazione dei pezzi provenienti dalle collezioni civiche.
Nell’esposizione si trovano oltre 800 oggetti – tutti legati al Novarese e alle sue vicende – che vanno dalla conquista sabauda di Novara (1734), all’origine del nostro Risorgimento, sino alla breccia di Porta Pia, nel 1870, attraverso i moti del 1821 e le tre guerre d’Indipendenza.
Tra i materiali più interessanti: la bandiera della Guardia Nazionale di Novara del 1848, cimeli dei campi di battaglia, equipaggiamento e vestiario dei soldati, oggetti d’uso, foto d’epoca, litografie di luoghi, battaglie, personaggi.
La particolarità che differenzia ExpoRisorgimento da altri musei è la speciale attenzione per la visibilità e la leggibilità dei pezzi esposti. Alcuni di questi possono essere presi in mano dai visitatori, per essere soppesati ed esaminati.
ExpoRisorgimento è rivolta a tutti, ma vuole essere soprattutto a disposizione dei giovani. Per la visita non si paga biglietto: offerte dei visitatori e lavoro volontario dei soci dell’Associazione bastano per la sopravvivenza.
In questo momento si trova in una complessa fase di trasferimento dai locali del Convitto “Carlo Alberto” di via Greppi a quelli del Castello, posti a disposizione dall’Amministrazione Comunale e dalla Fondazione Castello, cui vanno i ringraziamenti per la sensibilità e la comprensione dei valori storici cittadini e nazionali.
Copyright Paolo Cirri Referente del museo
Museo Storico Novarese “Aldo Rossini”
Il Museo Storico Novarese “Aldo Rossini”, inaugurato il 12 settembre 1965 con la denominazione di Museo Storico Risorgimentale nel cinquantenario dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, è lo ‘scrigno’ che sul colle di San Nazzaro della Costa (Colle della Vittoria) da 53 anni onora la memoria dei combattenti e dei caduti novaresi di tutte le guerre. Esso fu realizzato da un Comitato provinciale dei sodalizi combattentistici e d’arma di Novara presieduto dal senatore Aldo Rossin.
Un anno dopo la morte di Rossini, che aveva voluto il museo perché dalle crude testimonianze di guerra ivi contenute si potesse imparare a privilegiare il sommo bene della pace, nel 1978 i sodalizi promotori ne trasferirono la proprietà all’Associazione nazionale combattenti e reduci-Federazione interprovinciale di Novara e VCO, ma successivamente l’istituzione museale scivolò in uno stato di abbandono.
Nel 1995, passato sotto la direzione e gestione dei volontari dell’Associazione Amici Museo Aldo Rossini (A.M.A.R. Onlus), il museo ha ripreso vita con la denominazione attuale, aprendosi ai visitatori grazie alla vigilanza svolta dai soci delle associazioni combattentistiche e d’arma novaresi.
Il percorso museale, dopo alcuni reperti bellici collocati nel giardino d’ingresso e vari documenti esposti in un atrio porticato, fra cui spicca un dipinto di Walter Molino raffigurante un fante della Grande Guerra nell'atto di lanciare il monito “NON DIMENTICATECI”, prosegue nel salone principale, che offre un excursus storico dalla Prima guerra d’Indipendenza alle guerre mondiali e alle recenti missioni umanitarie e di pace all’estero, suddiviso in oltre trenta teche espositive recanti anche le testimonianze di personaggi storici e combattenti, sia sconosciuti che illustri, di Novara e provincia.
In una contigua “saletta dell’Armeria” sono raccolte armi bianche e da fuoco in uso dalla Battaglia di Novara del 23 marzo 1849 fino alla Seconda guerra mondiale, mentre in uno spazio ulteriore trova posto un importante archivio con libri e periodici a carattere storico-militare, documenti personali, fotografie e corrispondenze dei combattenti novaresi nelle varie epoche, oltre ad un plastico di grandi dimensioni che riproduce la battaglia novarese del 1849.
Attualmente è in fase di studio la riqualificazione del museo, per riorganizzare e ottimizzare gli spazi espositivi e renderli maggiormente fruibili in sinergia con supporti multimediali.
Copyright Antonio Poggi Steffanina Referente del museo