Dobbiamo imparare ad adattarci come fanno i camaleonti
Novara 18 marzo 2020
Purtroppo ormai siamo abituati troppo bene e diamo per scontato che tutto quello che abbiamo ci sia dovuto.
Siamo in giro e abbiamo fame? Basta entrare in un bar e voilà il panino è pronto che ci aspetta.
Vogliamo passare una serata divertente? Basta andare a vedere uno spettacolo o andare in un locale o organizzare una festa,,,
Vogliamo mantenerci in forma? La palestra ci offre di tutto di più..
I bambini si annoiano a casa? Li portiamo al parco giochi, a giocare a tennis, a casa degli amichetti…
Vogliamo cambiare look? Una puntata dal parrucchiere e ci si trasforma….
Ecco tutto questo OGGI non è più possibile a causa del Coronavirus che costringe tutti ad una vita diversa, e noi dobbiamo imparare ad adattarci a questa nuova vita, almeno per un po’ di tempo…
La natura lo fa, perché non possiamo farlo anche noi invece di lamentarci e non seguire le regole che ci vengono date?
I nostri bis /tris nonni non avevano le comodità che abbiamo noi eppure stavano benissimo. Non facevano la spesa al supermercato, ma avevano tanti e vari negozi, non avevano i cellulari con le video chiamate, eppure mantenevano vivi lo stesso i contatti con gli amici scrivendo lettere e cartoline, se si ammalavano non correvano al pronto soccorso (che non esisteva) ma chiamavano il dottore che non sempre poteva recarsi a casa loro e quindi….aspettavano, affidandosi alla sorte.
Noi non siamo più capaci di adattarci. Noi siamo solo capaci di protestare, di pretendere, si “fare i capricci”, di disobbedire alle regole, di dare per buono solo il nostro giudizio senza dare importanza a quello che dice chi ne sa più di noi.
Per questo viviamo male il momento che stiamo attraversando, perché lo combattiamo invece di accettare che la nostra vita deve avere ritmi diversi, che devono cambiare anche le nostre abitudini, almeno finchè l’epidemia non sarà passata.
Per questo le notizie continuamente e incessabilmente diffuse dai mezzi di comunicazione sul numero dei morti ci spaventano tanto….perchè non siamo più capaci di pensare che tutti dobbiamo morire prima o poi e l’idea che possa avvenire subito ci terrorizza.
Eppure….chi di noi può essere sicuro al 100% che domattina sarà ancora vivo? Non veniamo uccisi solo dal virus, ma anche dagli infarti, dagli ictus, dagli aneurismi, gli incidenti…tutte cose imprevedibili e improvvise che possono portarci via in un attimo.
Non stiamo dicendo che dobbiamo vivere come se non ci fosse un domani, sto solo dicendo che dobbiamo imparare a vedere per davvero la realtà: siamo isolati? Sì, ma in casa nostra, con tutte le comodità. Non possiamo abbracciare i nostri cari? Si tratta solo di aspettare, prima o poi lo faremo. Non possiamo avere contatti sociali? Non è vero…in questo la tecnologica (cellulari/internet) ci aiuta moltissimo, anzi il fattore positivo è che possiamo stare con gli altri senza rischi di contagio! I nostri vecchi sono soli in casa? Sì, ma esiste tutta una rete di supporto per gli anziani…basta attivarla. Dobbiamo forzatamente stare 24 h con il partner? Sì, ma proviamo a ricordarci quanto bramavamo un’ opportunità come questa quando è iniziata la nostra storia d’amore e magari parliamo insieme dei tempi belli e cerchiamo di farli rinascere.
Riappropriamoci del nostro tempo!
Smettiamola di voler correre a tutti i costi e sempre. Fermiamoci a pensare, a riflettere a renderci conto di quante cose abbiamo (spesso inutili) e anche di quanto non abbiamo : vi siete mai soffermati sul fatto che abbiamo le gambe per camminare, la bocca per mangiare, gli occhi per vedere, le orecchie per sentire, la lingua per parlare….e non tutti hanno questa fortuna??? Forse questo forzato immobilismo ci è arrivato proprio per farci rendere conto di quanto siamo “ricchi”.
Se riusciremo ad essere più accomodanti verso quello che siamo obbligati a sopportare, e più consapevoli di quello che abbiamo avremo molta meno angoscia.
COPYRIGHT DP
Purtroppo ormai siamo abituati troppo bene e diamo per scontato che tutto quello che abbiamo ci sia dovuto.
Siamo in giro e abbiamo fame? Basta entrare in un bar e voilà il panino è pronto che ci aspetta.
Vogliamo passare una serata divertente? Basta andare a vedere uno spettacolo o andare in un locale o organizzare una festa,,,
Vogliamo mantenerci in forma? La palestra ci offre di tutto di più..
I bambini si annoiano a casa? Li portiamo al parco giochi, a giocare a tennis, a casa degli amichetti…
Vogliamo cambiare look? Una puntata dal parrucchiere e ci si trasforma….
Ecco tutto questo OGGI non è più possibile a causa del Coronavirus che costringe tutti ad una vita diversa, e noi dobbiamo imparare ad adattarci a questa nuova vita, almeno per un po’ di tempo…
La natura lo fa, perché non possiamo farlo anche noi invece di lamentarci e non seguire le regole che ci vengono date?
I nostri bis /tris nonni non avevano le comodità che abbiamo noi eppure stavano benissimo. Non facevano la spesa al supermercato, ma avevano tanti e vari negozi, non avevano i cellulari con le video chiamate, eppure mantenevano vivi lo stesso i contatti con gli amici scrivendo lettere e cartoline, se si ammalavano non correvano al pronto soccorso (che non esisteva) ma chiamavano il dottore che non sempre poteva recarsi a casa loro e quindi….aspettavano, affidandosi alla sorte.
Noi non siamo più capaci di adattarci. Noi siamo solo capaci di protestare, di pretendere, si “fare i capricci”, di disobbedire alle regole, di dare per buono solo il nostro giudizio senza dare importanza a quello che dice chi ne sa più di noi.
Per questo viviamo male il momento che stiamo attraversando, perché lo combattiamo invece di accettare che la nostra vita deve avere ritmi diversi, che devono cambiare anche le nostre abitudini, almeno finchè l’epidemia non sarà passata.
Per questo le notizie continuamente e incessabilmente diffuse dai mezzi di comunicazione sul numero dei morti ci spaventano tanto….perchè non siamo più capaci di pensare che tutti dobbiamo morire prima o poi e l’idea che possa avvenire subito ci terrorizza.
Eppure….chi di noi può essere sicuro al 100% che domattina sarà ancora vivo? Non veniamo uccisi solo dal virus, ma anche dagli infarti, dagli ictus, dagli aneurismi, gli incidenti…tutte cose imprevedibili e improvvise che possono portarci via in un attimo.
Non stiamo dicendo che dobbiamo vivere come se non ci fosse un domani, sto solo dicendo che dobbiamo imparare a vedere per davvero la realtà: siamo isolati? Sì, ma in casa nostra, con tutte le comodità. Non possiamo abbracciare i nostri cari? Si tratta solo di aspettare, prima o poi lo faremo. Non possiamo avere contatti sociali? Non è vero…in questo la tecnologica (cellulari/internet) ci aiuta moltissimo, anzi il fattore positivo è che possiamo stare con gli altri senza rischi di contagio! I nostri vecchi sono soli in casa? Sì, ma esiste tutta una rete di supporto per gli anziani…basta attivarla. Dobbiamo forzatamente stare 24 h con il partner? Sì, ma proviamo a ricordarci quanto bramavamo un’ opportunità come questa quando è iniziata la nostra storia d’amore e magari parliamo insieme dei tempi belli e cerchiamo di farli rinascere.
Riappropriamoci del nostro tempo!
Smettiamola di voler correre a tutti i costi e sempre. Fermiamoci a pensare, a riflettere a renderci conto di quante cose abbiamo (spesso inutili) e anche di quanto non abbiamo : vi siete mai soffermati sul fatto che abbiamo le gambe per camminare, la bocca per mangiare, gli occhi per vedere, le orecchie per sentire, la lingua per parlare….e non tutti hanno questa fortuna??? Forse questo forzato immobilismo ci è arrivato proprio per farci rendere conto di quanto siamo “ricchi”.
Se riusciremo ad essere più accomodanti verso quello che siamo obbligati a sopportare, e più consapevoli di quello che abbiamo avremo molta meno angoscia.
COPYRIGHT DP