Novara 10 Aprile 2020
Che cosa è lo Smart Working? L’Osservatorio del Politecnico di Milano lo definisce” una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.
Per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, «lo Smart Working è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”
Deve quindi essere inteso come nuovo modo di lavorare che consente un miglior bilanciamento tra qualità della vita e produttività individuale attraverso la tecnologia che ovviamente gioca un ruolo chiave.
Attenzione però a non confondere lo smart working con il telelavoro…
Per telelavoro si intende un lavoro che si svolge a distanza rispetto alla sede centrale e che deve seguire normative precise, come l’obbligo da parte del datore di eseguire ispezioni per assicurarsi regolarità nello svolgimento del lavoro, un adeguato isolamento dell’attività lavorativa da quella quotidiana e sicurezza, per il dipendente e per le apparecchiature tecnologiche utilizzate. Inoltre per quanto riguarda l’orario, il riposo è obbligatorio per 11 ore consecutive ogni 24 .
Lo smart working, ha uguale trattamento economico rispetto agli impiegati in ufficio, ha l’ obbligo di informazione del lavoratore su rischio infortuni e malattie professionali con copertura Inail, non ha normative precise da seguire , né orari, non ha alcun obbligo di presenza in un luogo fisico fisso in cui lavorare: la propria abitazione, una sede distaccata ,un ristorante, un pub o un parco o in qualunque luogo si possa portare un computer o uno smartphone dove sia presente una connessione Wi-Fi e il collaboratore deve dimostrare autonomia, impegno e senso di responsabilità.
Dunque lo smart working ha preso più piede perché il lavoratore può scegliere in piena autonomia dove e quando lavorare, l’importante è che raggiunga gli obiettivi concordati con l’Azienda per la quale lavora.
COPYRIGHT DP
Che cosa è lo Smart Working? L’Osservatorio del Politecnico di Milano lo definisce” una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.
Per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, «lo Smart Working è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”
Deve quindi essere inteso come nuovo modo di lavorare che consente un miglior bilanciamento tra qualità della vita e produttività individuale attraverso la tecnologia che ovviamente gioca un ruolo chiave.
Attenzione però a non confondere lo smart working con il telelavoro…
Per telelavoro si intende un lavoro che si svolge a distanza rispetto alla sede centrale e che deve seguire normative precise, come l’obbligo da parte del datore di eseguire ispezioni per assicurarsi regolarità nello svolgimento del lavoro, un adeguato isolamento dell’attività lavorativa da quella quotidiana e sicurezza, per il dipendente e per le apparecchiature tecnologiche utilizzate. Inoltre per quanto riguarda l’orario, il riposo è obbligatorio per 11 ore consecutive ogni 24 .
Lo smart working, ha uguale trattamento economico rispetto agli impiegati in ufficio, ha l’ obbligo di informazione del lavoratore su rischio infortuni e malattie professionali con copertura Inail, non ha normative precise da seguire , né orari, non ha alcun obbligo di presenza in un luogo fisico fisso in cui lavorare: la propria abitazione, una sede distaccata ,un ristorante, un pub o un parco o in qualunque luogo si possa portare un computer o uno smartphone dove sia presente una connessione Wi-Fi e il collaboratore deve dimostrare autonomia, impegno e senso di responsabilità.
Dunque lo smart working ha preso più piede perché il lavoratore può scegliere in piena autonomia dove e quando lavorare, l’importante è che raggiunga gli obiettivi concordati con l’Azienda per la quale lavora.
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