.Novara 1 APRILE 2020
Di questi tempi, in cui tutti guardano tutti con sospetto e diffidenza, soprattutto se non si vedono facce con mascherine e guanti o se si vede gente camminare col cane, molti si sono autoproclamati “giustizieri della notte” e si premurano di fotografare chi, secondo il loro personale giudizio, sta trasgredendo le regole imposte dal Governo contro il contagio da Covid-19.
E come lo fanno? Pubblicando le foto sui social…: Fb, whatsapp, instagram
Ecco quindi che si possono vedere targhe di auto, riconoscere persone, scorgere i numeri civici di abitazioni e così via… e siccome le foto non sono mai corredate (per ovvii motivi) da spiegazioni sulle motivazioni per cui la gente fotografata era in giro, ecco che viene violata la legge per cui non si possono pubblicare dati personali (una targa, un numero civico, il viso di una persona sono dati personali), pena la denuncia per diffamazione.
Se poi la fotografia è anche corredata da un commento offensivo, o che cita la persona come trasgressore, ne può rispondere all’Autorità anche chi ha messo un semplice like e chi è amministratore di un gruppo.
Questo perché l’emergenza sanitaria non sospende le norme che disciplinano il rispetto dell’altrui riservatezza e reputazione e dal punto di vista tecnico tutto ciò che identifica una persona fisica è un dato personale che non può essere divulgato senza il consenso dell'interessato.
Se si notano persone che riteniamo infrangono la legge, si possono segnalare i casi sospetti ai vigili urbani, che poi trasmetteranno tutto, compresa l’eventuale documentazione fotografica, alla polizia o ai carabinieri per le valutazioni del caso.
Copyright DP
Di questi tempi, in cui tutti guardano tutti con sospetto e diffidenza, soprattutto se non si vedono facce con mascherine e guanti o se si vede gente camminare col cane, molti si sono autoproclamati “giustizieri della notte” e si premurano di fotografare chi, secondo il loro personale giudizio, sta trasgredendo le regole imposte dal Governo contro il contagio da Covid-19.
E come lo fanno? Pubblicando le foto sui social…: Fb, whatsapp, instagram
Ecco quindi che si possono vedere targhe di auto, riconoscere persone, scorgere i numeri civici di abitazioni e così via… e siccome le foto non sono mai corredate (per ovvii motivi) da spiegazioni sulle motivazioni per cui la gente fotografata era in giro, ecco che viene violata la legge per cui non si possono pubblicare dati personali (una targa, un numero civico, il viso di una persona sono dati personali), pena la denuncia per diffamazione.
Se poi la fotografia è anche corredata da un commento offensivo, o che cita la persona come trasgressore, ne può rispondere all’Autorità anche chi ha messo un semplice like e chi è amministratore di un gruppo.
Questo perché l’emergenza sanitaria non sospende le norme che disciplinano il rispetto dell’altrui riservatezza e reputazione e dal punto di vista tecnico tutto ciò che identifica una persona fisica è un dato personale che non può essere divulgato senza il consenso dell'interessato.
Se si notano persone che riteniamo infrangono la legge, si possono segnalare i casi sospetti ai vigili urbani, che poi trasmetteranno tutto, compresa l’eventuale documentazione fotografica, alla polizia o ai carabinieri per le valutazioni del caso.
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