Novara 20 maggio 2020
L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri per la riapertura purtroppo dimostra quanto il Governo sia attento a prendersi meno responsabilità possibili.
Se ne prende meno , ma le butta sui cittadini, in particolare alle piccole imprese commerciali. Come? Prescrivendo a ristoranti, parrucchieri, estetisti, piscine, stabilimenti balneari , cioè a tutti i pubblici esercizi di conservare l’elenco nominativo dei clienti per almeno 14 giorni.
Perché? Perché i dati potrebbero essere utili per tracciare gli spostamenti di eventuali contagiati, cioè una geo-localizzazione “casalinga” (fatta a mano)
Le conseguenze di questa strategia sono ovviamente negative:
Non riteniamo necessari ulteriori commenti…..
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L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri per la riapertura purtroppo dimostra quanto il Governo sia attento a prendersi meno responsabilità possibili.
Se ne prende meno , ma le butta sui cittadini, in particolare alle piccole imprese commerciali. Come? Prescrivendo a ristoranti, parrucchieri, estetisti, piscine, stabilimenti balneari , cioè a tutti i pubblici esercizi di conservare l’elenco nominativo dei clienti per almeno 14 giorni.
Perché? Perché i dati potrebbero essere utili per tracciare gli spostamenti di eventuali contagiati, cioè una geo-localizzazione “casalinga” (fatta a mano)
Le conseguenze di questa strategia sono ovviamente negative:
- Se si dovessero evidenziare nuovi contagi sarebbe necessario l’aiuto di tantissimi volontari e giorni per cercare i clienti registrati manualmente dal negoziante per trovare il contagiato e ricostruire la mappa dei suoi spostamenti.
- Per eventuali urgenti indagini di sanità pubblica sarebbe compito delle imprese commerciali fornire i dati personali sensibili raccolti cosa che non potrà , per ovvii motivi, essere veloce.
- La cosa più grave è che non si tratta solo dell’ obbligo di fornire i propri dati, quindi senza alcuna richiesta di consenso del Cliente , ma non è neppure prevista un’informativa sulla privacy da far firmare.
- Questa disposizione avrebbe bisogno almeno di un voto del Parlamento, o di una legge specifica e di una durata temporale ben precisa, informazioni che non sono state date …..A puro titolo di esempio, chi avrà la responsabilità dell’utilizzo di questi dati una volta cessata l’emergenza?
- Ma ecco la cosa più assurda, cui evidentemente nella foga di emanare l’ennesimo decreto, il Premier non ha pensato …se il negoziante chiederà di compilare un modulo con i dati personali, il cliente – in nome della vigente privacy - potrà rifiutarsi di scriverli e denunciare il commerciante per averli chiesti…quindi come la mettiamo??
- E ancora, sempre nell’ottica del buttare sugli altri le responsabilità, per l’applicazione delle regole il Governo rimanda ai singoli Presidenti delle Regioni quali dati raccogliere.
Non riteniamo necessari ulteriori commenti…..
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