Era un gatto giovane, non ancora abituato a scappare dagli umani cattivi, non ancora consapevole che non tutte le persone amano i gatti, non ancora al corrente dei pericoli che l’uomo poteva rappresentare per lui.
Come tutti i gatti era curioso e un giorno, in realtà un brutto giorno per lui, ha visto una finestra aperta ed è saltato dentro a quella che pensava fosse una casa per vedere cosa c’era. Era un’aula scolastica, piena di bambini, cuccioli quasi cresciuti come lui, che appena lo hanno visto erano contenti perché la maestra non era presente e i bimbi amano gli altri cuccioli,,,,
“Guarda quanti piccoli umani” aveva pensato il micio e così aveva provato a strusciarsi contro le gambe di qualcuno per avere una carezza o, chissà, magari un bocconcino….
Non sapendo cosa fare con quel gatto, i bambini hanno avvisato il bidello perché venisse a prenderlo, magari lo avrebbe adottato o magari lo avrebbe fatto diventare la mascotte della scuola..e invece, il mostro, perché una persona che si comporta così non merita altra definizione se non quella di mostro, ha preso una scopa e col manico e ha iniziato a picchiare il gatto davanti agli occhi terrorizzati dei bambini, finchè non l’ha ucciso. Sì , ha ucciso un piccolo, inerme e innocuo gatto senza pensare che con quel gesto non solo ammazzava una creatura vivente che non aveva fatto alcun danno , ma aveva dimostrato a degli occhi innocenti come si può essere gratuitamente malvagi.
L’ha lasciato morire da solo, in agonia, per le lesioni interne ed esterne. L’ha lasciato davanti ai bambini. Non l’ha portato via. L’ha lasciato sentendosi probabilmente un grande , perché chi si scaglia contro gli inermi lo fa per sentirsi potente, dato che nella realtà non lo è: questo tipo di comportamento appartiene infatti a chi davanti all’autorità o anche semplicemente a un rimbrotto da parte di un superiore si fa piccolo piccolo dalla paura. La stessa persona che potrebbe senza alcun problema picchiare una donna e lasciarla senza soccorsi.
Non ha pensato , il mostro, al trauma che avrebbe suscitato nella mente di bambini piccoli vedere tanta efferatezza, non ha pensato che una morte così gratuita e violenta sarebbe rimasta impressa per sempre nella memoria dei piccoli scolari, non ha pensato che la scuola deve insegnare rispetto e amore e non violenza e crudeltà. No , ha pensato solo a sfogare la sua rabbia interiore per qualcosa che nessuno saprà mai perché nessuno glielo chiederà mai, su un povero animale che ha avuto la sfortuna di capitare in un posto dove c’era anche lui, il mostro.
C’è adesso una petizione che gira per farlo licenziare, ma anche se questo avverrà – cosa che ci auguriamo – non cambierà il carattere violento di quest’uomo che non merita altro che compassione perché chi non sa cosa vuol dire dare amore avrà per sempre una vita infelice.
Copyright DP
Come tutti i gatti era curioso e un giorno, in realtà un brutto giorno per lui, ha visto una finestra aperta ed è saltato dentro a quella che pensava fosse una casa per vedere cosa c’era. Era un’aula scolastica, piena di bambini, cuccioli quasi cresciuti come lui, che appena lo hanno visto erano contenti perché la maestra non era presente e i bimbi amano gli altri cuccioli,,,,
“Guarda quanti piccoli umani” aveva pensato il micio e così aveva provato a strusciarsi contro le gambe di qualcuno per avere una carezza o, chissà, magari un bocconcino….
Non sapendo cosa fare con quel gatto, i bambini hanno avvisato il bidello perché venisse a prenderlo, magari lo avrebbe adottato o magari lo avrebbe fatto diventare la mascotte della scuola..e invece, il mostro, perché una persona che si comporta così non merita altra definizione se non quella di mostro, ha preso una scopa e col manico e ha iniziato a picchiare il gatto davanti agli occhi terrorizzati dei bambini, finchè non l’ha ucciso. Sì , ha ucciso un piccolo, inerme e innocuo gatto senza pensare che con quel gesto non solo ammazzava una creatura vivente che non aveva fatto alcun danno , ma aveva dimostrato a degli occhi innocenti come si può essere gratuitamente malvagi.
L’ha lasciato morire da solo, in agonia, per le lesioni interne ed esterne. L’ha lasciato davanti ai bambini. Non l’ha portato via. L’ha lasciato sentendosi probabilmente un grande , perché chi si scaglia contro gli inermi lo fa per sentirsi potente, dato che nella realtà non lo è: questo tipo di comportamento appartiene infatti a chi davanti all’autorità o anche semplicemente a un rimbrotto da parte di un superiore si fa piccolo piccolo dalla paura. La stessa persona che potrebbe senza alcun problema picchiare una donna e lasciarla senza soccorsi.
Non ha pensato , il mostro, al trauma che avrebbe suscitato nella mente di bambini piccoli vedere tanta efferatezza, non ha pensato che una morte così gratuita e violenta sarebbe rimasta impressa per sempre nella memoria dei piccoli scolari, non ha pensato che la scuola deve insegnare rispetto e amore e non violenza e crudeltà. No , ha pensato solo a sfogare la sua rabbia interiore per qualcosa che nessuno saprà mai perché nessuno glielo chiederà mai, su un povero animale che ha avuto la sfortuna di capitare in un posto dove c’era anche lui, il mostro.
C’è adesso una petizione che gira per farlo licenziare, ma anche se questo avverrà – cosa che ci auguriamo – non cambierà il carattere violento di quest’uomo che non merita altro che compassione perché chi non sa cosa vuol dire dare amore avrà per sempre una vita infelice.
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