E se istituissimo il poliziotto di quartiere?

La Polizia, grazie all’aiuto dei cittadini novaresi è riuscita a fare una mappa delle zone più “pericolose” della città: (Fonte Ufficio Stampa Questura Novara) : zona della Stazione Ferroviaria , dove spesso i passanti assistono a tafferugli, a volte anche forti, e dove esistono aree completamente abbandonate come il retro della stazione stessa, ex Sant’Andrea o V Magazzino , nonché i parcheggi dell’ospedale , via XX Settembre, Piazza Martiri, dove ci sono questuanti di tutti i tipi, spesso anche troppo insistenti, Parco Allea, Corso Milano e il quartiere di Sant’Agabio in cui un giorno sì e uno no ci sono violente risse tra africani
A fronte di tutto questo esiste una proposta di Sandro Bertona, coordinatore del Gruppo Scorpion da sempre impegnato nel volontariato civico – interessante: quella dell’autoprotezione.– E’ un’iniziativa assunta in quasi tutti i Paesi europei del Nord che hanno istituito il poliziotto di quartiere, una figura a cui la gente può fare riferimento per segnalare eventuali casi o episodi di disordine pubblico Le forze dell’ordine il più delle volte sono impegnate in operazioni più pesanti. Ma riteniamo che sia importante far capire alla gente che il controllo c’è. Se la gente sa di potersi riferire ad un vigile o ad un poliziotto che vede ogni giorno nel suo quartiere, la segnalazione avviene in modo più naturale. Ed è questo che proponiamo: di tornare al poliziotto di quartiere, e magari, come prima succedeva anche al carabiniere di quartiere“.
DP