La sconfitta dei partiti
Novara 1 febbraio 2022
La rielezione del Presidente Mattarella è una sconfitta per il sistema dei partiti. E’ stata la certificazione dell’incapacità di gestire per tempo un appuntamento così importante, centrale per la legislatura.
Già la politica era stata esautorata con la nomina di Draghi, in questa settimana non è riuscita a riguadagnare terreno. La scelta della riconferma di Mattarella, ad un certo punto, è risultata inevitabile per evitare il collasso del governo e per garantire il proseguimento della legislatura, tanto caro alla maggioranza dei parlamentari. Va detto anche che Berlusconi è stato costretto a sventare un pericoloso asse che si stava nuovamente formando tra Conte e Salvini (sostenitori più o meno improvvisati di una candidatura Belloni) e allora i guai sarebbero stati anche peggiori.
Mattarella (che comunque durante la sua presidenza ha commesso l’errore di varare il governo giallo/verde quando il popolo aveva appena votato i due partiti Lega e M5S in due schieramenti contrapposti) lo aveva detto in tutti i modi , con valide argomentazioni, che il bis sarebbe stato da evitare.
Eppure è successo.
Chi si è esposto in dichiarazioni, conferenze stampa a raffica ed indicazioni di nomi che non hanno portato a nulla non ne esce bene. Dall’ altra parte, a sinistra, canta vittoria chi dall’ inizio non ha voluto collaborare con l’ l’altra parte. Purtroppo, il sogno di eleggere un Presidente della Repubblica vicino al centrodestra non si è realizzato, nonostante la coalizione sia maggioritaria nel Paese.
Certamente una riflessione sul futuro e sulla leadership nel centrodestra va fatta, altrimenti le prossime elezioni politiche rischiano di finire come è finita la elezione del Presidente della Repubblica.
COPYRIGHT E FOTO Roberto Cota
La rielezione del Presidente Mattarella è una sconfitta per il sistema dei partiti. E’ stata la certificazione dell’incapacità di gestire per tempo un appuntamento così importante, centrale per la legislatura.
Già la politica era stata esautorata con la nomina di Draghi, in questa settimana non è riuscita a riguadagnare terreno. La scelta della riconferma di Mattarella, ad un certo punto, è risultata inevitabile per evitare il collasso del governo e per garantire il proseguimento della legislatura, tanto caro alla maggioranza dei parlamentari. Va detto anche che Berlusconi è stato costretto a sventare un pericoloso asse che si stava nuovamente formando tra Conte e Salvini (sostenitori più o meno improvvisati di una candidatura Belloni) e allora i guai sarebbero stati anche peggiori.
Mattarella (che comunque durante la sua presidenza ha commesso l’errore di varare il governo giallo/verde quando il popolo aveva appena votato i due partiti Lega e M5S in due schieramenti contrapposti) lo aveva detto in tutti i modi , con valide argomentazioni, che il bis sarebbe stato da evitare.
Eppure è successo.
Chi si è esposto in dichiarazioni, conferenze stampa a raffica ed indicazioni di nomi che non hanno portato a nulla non ne esce bene. Dall’ altra parte, a sinistra, canta vittoria chi dall’ inizio non ha voluto collaborare con l’ l’altra parte. Purtroppo, il sogno di eleggere un Presidente della Repubblica vicino al centrodestra non si è realizzato, nonostante la coalizione sia maggioritaria nel Paese.
Certamente una riflessione sul futuro e sulla leadership nel centrodestra va fatta, altrimenti le prossime elezioni politiche rischiano di finire come è finita la elezione del Presidente della Repubblica.
COPYRIGHT E FOTO Roberto Cota