La gente non si fida più
Novara 7 Maggio 2021
La gente non si fida più della magistratura.
E ’un problema. Questa è la conseguenza di una serie di vicende che si sono sviluppate nel tempo.
Più recentemente abbiamo avuto il caso Palamara ed in questi giorni la vicenda dei verbali provenienti dalla Procura di Milano e consegnati ai giornali.
Ma gli strani intrecci politica/giustizia/giornali, appunto, vanno avanti da anni ed hanno fatto da sfiondo a svariate manovre di potere. Entrare nel merito delle singole vicende non è così semplice in quanto gli scandali denunciati a volte esistono, altre volte sono montati ad arte ed utilizzati da una fazione contro un’altra.
Al di là di tutto, quello che emerge è che è entrato in crisi un modello, un preciso modo di intendere la giustizia, quello del cosiddetto giustizialismo moralista supportato da una visione “sacerdotale” e “ militante “ della magistratura.
Questo approccio, infatti, ha portato ad una escalation di protagonismo che ha avvelenato i pozzi della giustizia. I protagonisti di questa stagione hanno fatto molti danni perché spesso hanno messo il loro ego davanti all’ interesse generale. I PM ed i Giudici non dovrebbero essere personaggi mediatici, i loro nomi dovrebbero essere sconosciuti al grande pubblico ed il loro lavoro protetto dall’ assalto mediatico.
Questo è l’ unico modo per garantire l’ indipendenza della magistratura. Insomma, il contrario di quello che è capitato negli ultimi anni.
Testo e foto Roberto Cota
La gente non si fida più della magistratura.
E ’un problema. Questa è la conseguenza di una serie di vicende che si sono sviluppate nel tempo.
Più recentemente abbiamo avuto il caso Palamara ed in questi giorni la vicenda dei verbali provenienti dalla Procura di Milano e consegnati ai giornali.
Ma gli strani intrecci politica/giustizia/giornali, appunto, vanno avanti da anni ed hanno fatto da sfiondo a svariate manovre di potere. Entrare nel merito delle singole vicende non è così semplice in quanto gli scandali denunciati a volte esistono, altre volte sono montati ad arte ed utilizzati da una fazione contro un’altra.
Al di là di tutto, quello che emerge è che è entrato in crisi un modello, un preciso modo di intendere la giustizia, quello del cosiddetto giustizialismo moralista supportato da una visione “sacerdotale” e “ militante “ della magistratura.
Questo approccio, infatti, ha portato ad una escalation di protagonismo che ha avvelenato i pozzi della giustizia. I protagonisti di questa stagione hanno fatto molti danni perché spesso hanno messo il loro ego davanti all’ interesse generale. I PM ed i Giudici non dovrebbero essere personaggi mediatici, i loro nomi dovrebbero essere sconosciuti al grande pubblico ed il loro lavoro protetto dall’ assalto mediatico.
Questo è l’ unico modo per garantire l’ indipendenza della magistratura. Insomma, il contrario di quello che è capitato negli ultimi anni.
Testo e foto Roberto Cota