Intercettazioni: due pesi e due misure
Novara 13 Aprile 2021
In questi giorni divampa la polemica per le intercettazioni che hanno riguardato alcuni giornalisti nell’ ambito di un’ inchiesta della Procura di Trapani sulle ONG ed in particolare sulla nave Iuventa, utilizzata dalla ong tedesca Jugend Rettet per soccorrere i migranti.
La prospettazione investigativa è legata ad una presunta collaborazione tra i soccorritori ed i trafficanti di esseri umani. Si tratta di ipotesi di una certa gravità.
Sono stati intercettati giornalisti ed anche avvocati. Si grida allo scandalo e l’ “ intellighenzia” di sinistra si è mobilitata ed indignata.
Sono assolutamente d’accordo sul fatto che i giornalisti che stanno facendo il loro lavoro non debbano essere intercettati e men che meno gli avvocati.
Dunque, massima solidarietà.
Rilevo , pero’, che certa gente si indigna solo oggi di fronte all’ uso distorto delle intercettazioni telefoniche ed alla successiva divulgazione. Per anni proprio da quegli ambienti oggi impegnati nella difesa della privacy e dei diritti costituzionali si è teorizzato che i Pm devono poter indagare indisturbati ed ai giornalisti va assegnata licenza di poter pubblicare tutto.
Anche fatti irrilevanti. Anche fatti che attengono esclusivamente al gossip. Evidentemente, per qualcuno, la necessità di difendere certi diritti varia a seconda del colore politico o delle idee di chi subisce le indagini. Due pesi e due misure.
COPYRIGHT E FOTO DI ROBERTO COTA
.
In questi giorni divampa la polemica per le intercettazioni che hanno riguardato alcuni giornalisti nell’ ambito di un’ inchiesta della Procura di Trapani sulle ONG ed in particolare sulla nave Iuventa, utilizzata dalla ong tedesca Jugend Rettet per soccorrere i migranti.
La prospettazione investigativa è legata ad una presunta collaborazione tra i soccorritori ed i trafficanti di esseri umani. Si tratta di ipotesi di una certa gravità.
Sono stati intercettati giornalisti ed anche avvocati. Si grida allo scandalo e l’ “ intellighenzia” di sinistra si è mobilitata ed indignata.
Sono assolutamente d’accordo sul fatto che i giornalisti che stanno facendo il loro lavoro non debbano essere intercettati e men che meno gli avvocati.
Dunque, massima solidarietà.
Rilevo , pero’, che certa gente si indigna solo oggi di fronte all’ uso distorto delle intercettazioni telefoniche ed alla successiva divulgazione. Per anni proprio da quegli ambienti oggi impegnati nella difesa della privacy e dei diritti costituzionali si è teorizzato che i Pm devono poter indagare indisturbati ed ai giornalisti va assegnata licenza di poter pubblicare tutto.
Anche fatti irrilevanti. Anche fatti che attengono esclusivamente al gossip. Evidentemente, per qualcuno, la necessità di difendere certi diritti varia a seconda del colore politico o delle idee di chi subisce le indagini. Due pesi e due misure.
COPYRIGHT E FOTO DI ROBERTO COTA
.