Vercelli 21 APRILE 2020
DIARIO DI BORDO – 20 Aprile a.d.c. (Anno del Corona)
I GRADI DI SEPARAZIONE
- Lathi (Finlandia).
- Fontainebleau (Francia)
- Cordoba (Spagna)
- Londra.
- YorkTown (Virginia – U.S.A)
Luoghi distanti. Lingue diverse. Culture diverse.
Eppure, caro Diario, mai così vicini.
L’altra sera ascoltavo un’amica, Sabrina Mugnos (ricercatrice, scrittrice e ottima divulgatrice), che con la sua grande capacità dialettica spiegava come tutta la materia che ci compone, anche noi esseri viventi, discenda dalla polvere delle stelle.
Tanto diversi dunque solo apparentemente, tanto uguali se andiamo a vedere i “mattoni” di cui siamo formati.
Uguali anche in tempi di crisi di certezze e di valori.
E tu, diario, dovresti saperne qualcosa.
Perché in barba alle zone rosse, alle quarantene, agli isolamenti, hai viaggiato.
Non mi avevi detto niente.
Alla sera o nei momenti di pausa ti penso, ti scrivo, infine ti pubblico.
E mentre la notte ci avvolge e lenisce le stanchezze ed i tormenti della giornata COVID, spenti computer e tablet, tu silenzioso prendi vita.
Immerso nella grande “rete” hai imparato a viaggiare.
Prima all’interno del nostro “condominio” virtuale. Hai incontrato tanti amici che condividono con noi i tuoi racconti ogni giorno. Ti scrivono con una regolarità tale che se uno di loro mancasse all’appuntamento mi preoccuperei di sapere come sta. Sono amici di cammino e discussione.
Ma il condominio non era sufficiente per te che volevi volare. Ti andava stretto.
Così hai spiccato il volo a mia insaputa.
Hai fatto quello che forse io e molti di noi non potranno fare per molto tempo.
Hai valicato montagne, attraversato oceani, passato confini, ignorato dogane, sei riuscito addirittura ad “entrare” in una base aerea americana.
Non potevi pensare di tenerlo nascosto a lungo, però.
Qualcuno dei tuoi nuovi amici lontani ha cominciato a scrivermi. Qualcuno commentando i tuoi post, altri scrivendo a me via Messenger.
Ho conosciuto, tra i tanti, Ander dalla Spagna, Kaarina Kallio dalla Finlandia, Oliver da Londra, Emeline dalla Francia, Stefania Dimofte dalla Virginia (U.S.A.)
Con alcuni solo un saluto. Con altri uno scambio epistolare più approfondito.
Non dovrebbe stupirmi.
Torno con la mente ad anni fa, quando facebook nacque. Eravamo pionieri dei social.
Una delle prime cose che imparammo a quei tempi fu il concetto dei “6 nodi” o dei “6 gradi separazione”.
Si sosteneva cioè che ognuno di noi attraverso 5 soli collegamenti/conoscenze/relazioni potesse entrare in contatto con qualsiasi abitante del pianeta connesso alla rete.
Oggi, di fronte al viaggio di questo diario, comincio a credere possa essere vero.
Il diario ha viaggiato addirittura più veloce del coronavirus.
Ed un messaggio giunge chiaro, condiviso, da molti dei nuovi amici “terrestri”.
Che siano spagnoli, francesi, inglesi, americani, finlandesi.
Una visione di questa epidemia in termini costruttivi. Abbiamo vissuto per decenni convinti di poter dominare il mondo, i suoi ritmi, le sue risorse, di poterlo piegare alla nostra volontà.
Il COVID è stata una piccola rivoluzione della nostra epoca. Ci sta mostrando come indipendentemente da ceti, origini, lingue, culture, dovremmo imparare ad avere tutti più rispetto ed anche una certa reverenza verso il pianeta che ci ospita e verso tutto ciò che su questa “nave stellare da crociera” sta compiendo il viaggio insieme a noi che ci piaccia oppure no.
Allora a tutta la Compagnia del Diario, ovunque si trovi su questo pianeta …
auguro un futuro radioso con nuove sfide da affrontare con spirito rinnovato
I wish a bright future with new challenges to face with a renewed spirit
Je souhaite un avenir radieux avec de nouveaux défis à relever avec un esprit renouvelé
Toivotan valoisaa tulevaisuutta uusien haasteiden edessä uudella hengellä
Deseo un futuro brillante con nuevos desafíos que enfrentar con un espíritu renovado
20 di Aprile …. Siamo figli delle stelle ….
COPYRIGHT E FOTO: dott. Sergio Maccio’
DIARIO DI BORDO – 20 Aprile a.d.c. (Anno del Corona)
I GRADI DI SEPARAZIONE
- Lathi (Finlandia).
- Fontainebleau (Francia)
- Cordoba (Spagna)
- Londra.
- YorkTown (Virginia – U.S.A)
Luoghi distanti. Lingue diverse. Culture diverse.
Eppure, caro Diario, mai così vicini.
L’altra sera ascoltavo un’amica, Sabrina Mugnos (ricercatrice, scrittrice e ottima divulgatrice), che con la sua grande capacità dialettica spiegava come tutta la materia che ci compone, anche noi esseri viventi, discenda dalla polvere delle stelle.
Tanto diversi dunque solo apparentemente, tanto uguali se andiamo a vedere i “mattoni” di cui siamo formati.
Uguali anche in tempi di crisi di certezze e di valori.
E tu, diario, dovresti saperne qualcosa.
Perché in barba alle zone rosse, alle quarantene, agli isolamenti, hai viaggiato.
Non mi avevi detto niente.
Alla sera o nei momenti di pausa ti penso, ti scrivo, infine ti pubblico.
E mentre la notte ci avvolge e lenisce le stanchezze ed i tormenti della giornata COVID, spenti computer e tablet, tu silenzioso prendi vita.
Immerso nella grande “rete” hai imparato a viaggiare.
Prima all’interno del nostro “condominio” virtuale. Hai incontrato tanti amici che condividono con noi i tuoi racconti ogni giorno. Ti scrivono con una regolarità tale che se uno di loro mancasse all’appuntamento mi preoccuperei di sapere come sta. Sono amici di cammino e discussione.
Ma il condominio non era sufficiente per te che volevi volare. Ti andava stretto.
Così hai spiccato il volo a mia insaputa.
Hai fatto quello che forse io e molti di noi non potranno fare per molto tempo.
Hai valicato montagne, attraversato oceani, passato confini, ignorato dogane, sei riuscito addirittura ad “entrare” in una base aerea americana.
Non potevi pensare di tenerlo nascosto a lungo, però.
Qualcuno dei tuoi nuovi amici lontani ha cominciato a scrivermi. Qualcuno commentando i tuoi post, altri scrivendo a me via Messenger.
Ho conosciuto, tra i tanti, Ander dalla Spagna, Kaarina Kallio dalla Finlandia, Oliver da Londra, Emeline dalla Francia, Stefania Dimofte dalla Virginia (U.S.A.)
Con alcuni solo un saluto. Con altri uno scambio epistolare più approfondito.
Non dovrebbe stupirmi.
Torno con la mente ad anni fa, quando facebook nacque. Eravamo pionieri dei social.
Una delle prime cose che imparammo a quei tempi fu il concetto dei “6 nodi” o dei “6 gradi separazione”.
Si sosteneva cioè che ognuno di noi attraverso 5 soli collegamenti/conoscenze/relazioni potesse entrare in contatto con qualsiasi abitante del pianeta connesso alla rete.
Oggi, di fronte al viaggio di questo diario, comincio a credere possa essere vero.
Il diario ha viaggiato addirittura più veloce del coronavirus.
Ed un messaggio giunge chiaro, condiviso, da molti dei nuovi amici “terrestri”.
Che siano spagnoli, francesi, inglesi, americani, finlandesi.
Una visione di questa epidemia in termini costruttivi. Abbiamo vissuto per decenni convinti di poter dominare il mondo, i suoi ritmi, le sue risorse, di poterlo piegare alla nostra volontà.
Il COVID è stata una piccola rivoluzione della nostra epoca. Ci sta mostrando come indipendentemente da ceti, origini, lingue, culture, dovremmo imparare ad avere tutti più rispetto ed anche una certa reverenza verso il pianeta che ci ospita e verso tutto ciò che su questa “nave stellare da crociera” sta compiendo il viaggio insieme a noi che ci piaccia oppure no.
Allora a tutta la Compagnia del Diario, ovunque si trovi su questo pianeta …
auguro un futuro radioso con nuove sfide da affrontare con spirito rinnovato
I wish a bright future with new challenges to face with a renewed spirit
Je souhaite un avenir radieux avec de nouveaux défis à relever avec un esprit renouvelé
Toivotan valoisaa tulevaisuutta uusien haasteiden edessä uudella hengellä
Deseo un futuro brillante con nuevos desafíos que enfrentar con un espíritu renovado
20 di Aprile …. Siamo figli delle stelle ….
COPYRIGHT E FOTO: dott. Sergio Maccio’