Il racconto della giornata del 21 marzo 2020.
Vercelli, 21 marzo 2020
DIARIO DI BORDO: 21 Marzo a.d.c. (Anno Del Corona)
GIOCHI DI RUOLO
Una settimana difficile, pesante.
In questa settimana abbiamo vissuto insieme attimi di speranza, preoccupazioni, ansie e momenti di positività.
E lungo il cammino siamo cresciuti, molti si sono uniti a noi. Ci siamo confrontati, salutati, abbracciati virtualmente.
Ora è d’obbligo prendere fiato, tutti insieme con una pagina del diario semi-seria.
Perché anche nei momenti più drammatici bisogna ricordare, come diceva qualcuno, che la vita alla fine è troppo breve per essere presa sul serio.
Ecco dunque per voi un “bestiario” del medico ai tempi del coronavirus, una sorta di zoo virtuale nel quale potremo ammirare alcuni esemplari unici di medico che si possono incontrare in queste settimane nei reparti COVID:
1. RAMBO: E’ visibile a metri di distanza. Il suo camice trabocca “armi” da tutte le tasche. Rambo è pronto alla guerra in qualsiasi momento. Penna già pronta all’uso, fonendoscopio posato su una singola spalla per estrazione più rapida, Timbro oliato per colpire più velocemente sul referto. Cuffia di protezione di traverso (simile ad un basco dei famosi Berretti Verdi). Bisturi e filo di sutura al cinturone. Zaino con maschere e tubi. Lato positivo: Il medico Rambo è sempre pronto in prima linea e può lavorare anche 24 ore di seguito; Lato negativo: soffre di stress Port traumatico cronico. Si sveglia in piena notte e intuba i pupazzi del figlio per passare il tempo.
2. ROBOCOP: Lo si riconosce dal numero di Device elettronici che porta con se: smartphone con auricolari bluetooth, tablet e smartwatch. Vive tutto sincronizzato. Gira con batterie aggiuntive come fossero razioni alimentari. Quando arriva un messaggio suona come le campane a festa del paesello la domenica. E’ in grado di gestire contemporaneamente una consulenza telefonica, la scrittura di una relazione sul tablet e la registrazione di un appuntamento sullo smartwatch. Lato positivo: Medico Multitasking. Lato negativo: smarrito quando si scaricano le batterie. (Ndr per chi mi conosce bene rientro in questa categoria).
3. JAMES BOND: E’ impeccabile. Scarpe lucide, polsini, cravatta, non un capello fuori posto. Camice appena stirato. Fonendoscopio in tinta con orologio. Penne disposte nel taschino secondo gradazione di colore. Pronto a cadere sul campo di battaglia, ma sempre con stile. Lato positivo: Non si scompone mai. Lato negativo: Per lui la vestizione in area COVID è una tortura fisica e psicologica che lascerà cicatrici profonde e perdita di autostima.
4. IL MANIACALE: vive in tensione continua. Il COVID non è il suo mestiere dunque deve avere sotto controllo tutto. Gira armato di check-list per il reparto per non correre il rischio di dimenticare qualcosa. Verifica 3 volte tutto quello che fa poi chiede ad un collega di riverificare da capo. Lato positivo: non gli sfugge quasi niente. Lato negativo: 3 ore di lavoro per far quello che altri fanno in una (ma la fa bene).
5. LO SCIENZIATO: Dall’inizio dell’emergenza ha fatto dell’aggiornamento continuo un’arte sopraffina. Vive costantemente collegato con chat da tutta Italia in cerca dell’ultima cura sperimentale. Legge newsletter ogni ora e visita la pagina internet dell’OMS ogni 10 minuti. Se è uscito un articolo nel mondo nell’ultima ora lui lo sa già, anzi lo sapeva già prima della pubblicazione. Lato positivo: Tiene aggiornato tutto il gruppo. Lato negativo: le troppe informazioni lo mandano spesso in “corto-circuito”.
6. IL CROCEROSSINO: E’ quello che sente di dover salvare il mondo, da solo. Corre in soccorso di tutti, si offre al posto di tutti. Alza la mano per offrirsi volontario ancora prima che abbiano posto la domanda e prima di sapere per cosa si sta offrendo volontario. Sente di avere una missione. Lato positivo: è un supporto per tutti. Lato negativo: rischio burnout dietro all’angolo.
Ora, però, torno serio, e lo devo ad alcuni VERI "esemplari di colleghi:
7. Il medico DEA: sono in prima linea dalla prima ora. Si sostengono a vicenda. Li potete riconoscere per i segni delle maschere portate per 12 ore e più, segni che permarranno a lungo. Non mollano. Non possiamo andare a stringergli la mano ma lo facciamo virtualmente ogni giorno. Stanno affrontando l’impossibile e guardandoli si capisce che alla fine essere medico (come essere infermiere) è veramente una missione.
8. Medici RIA: Li riconosci perché hanno rinchiuso i sorrisi in un cassetto, al sicuro sino a quando sarà finito tutto. Vedono il lato peggiore di questa crisi. Supportano tutti i colleghi delle aree COVID. Gestiscono il tutto con professionalità che fa loro onore. Non mollano.
9. Medici Malattie Infettive: Hanno preso dall’inizio sulle loro poche spalle tutto il carico scientifico ed emotivo di questa crisi. Non hanno riposi, recuperi, ferie, sonno. Vivono in costante stato di allerta e coordinano il trattamento di un numero di pazienti 6-7 volte superiore al normale. Ringraziarli non sarà mai sufficiente.
10. Tutti i colleghi coinvolti nella gestione COVID: Medici di tutte le specialità che all’improvviso studiano, imparano, si applicano per la gestione delle turnazioni nei reparti COVID. Si torna studenti in un misto di stanchezza, ansia ma anche determinazione e solidarietà. Il chirurgo lavora al fianco del pneumologo, il neurologo a fianco del cardiologo. Saltate le barriere siamo tutti un’unica grande famiglia.
21 di Marzo … il mondo è bello perché è vario …
Copyright testo e fotografia dott. Sergio Maccio'
DIARIO DI BORDO: 21 Marzo a.d.c. (Anno Del Corona)
GIOCHI DI RUOLO
Una settimana difficile, pesante.
In questa settimana abbiamo vissuto insieme attimi di speranza, preoccupazioni, ansie e momenti di positività.
E lungo il cammino siamo cresciuti, molti si sono uniti a noi. Ci siamo confrontati, salutati, abbracciati virtualmente.
Ora è d’obbligo prendere fiato, tutti insieme con una pagina del diario semi-seria.
Perché anche nei momenti più drammatici bisogna ricordare, come diceva qualcuno, che la vita alla fine è troppo breve per essere presa sul serio.
Ecco dunque per voi un “bestiario” del medico ai tempi del coronavirus, una sorta di zoo virtuale nel quale potremo ammirare alcuni esemplari unici di medico che si possono incontrare in queste settimane nei reparti COVID:
1. RAMBO: E’ visibile a metri di distanza. Il suo camice trabocca “armi” da tutte le tasche. Rambo è pronto alla guerra in qualsiasi momento. Penna già pronta all’uso, fonendoscopio posato su una singola spalla per estrazione più rapida, Timbro oliato per colpire più velocemente sul referto. Cuffia di protezione di traverso (simile ad un basco dei famosi Berretti Verdi). Bisturi e filo di sutura al cinturone. Zaino con maschere e tubi. Lato positivo: Il medico Rambo è sempre pronto in prima linea e può lavorare anche 24 ore di seguito; Lato negativo: soffre di stress Port traumatico cronico. Si sveglia in piena notte e intuba i pupazzi del figlio per passare il tempo.
2. ROBOCOP: Lo si riconosce dal numero di Device elettronici che porta con se: smartphone con auricolari bluetooth, tablet e smartwatch. Vive tutto sincronizzato. Gira con batterie aggiuntive come fossero razioni alimentari. Quando arriva un messaggio suona come le campane a festa del paesello la domenica. E’ in grado di gestire contemporaneamente una consulenza telefonica, la scrittura di una relazione sul tablet e la registrazione di un appuntamento sullo smartwatch. Lato positivo: Medico Multitasking. Lato negativo: smarrito quando si scaricano le batterie. (Ndr per chi mi conosce bene rientro in questa categoria).
3. JAMES BOND: E’ impeccabile. Scarpe lucide, polsini, cravatta, non un capello fuori posto. Camice appena stirato. Fonendoscopio in tinta con orologio. Penne disposte nel taschino secondo gradazione di colore. Pronto a cadere sul campo di battaglia, ma sempre con stile. Lato positivo: Non si scompone mai. Lato negativo: Per lui la vestizione in area COVID è una tortura fisica e psicologica che lascerà cicatrici profonde e perdita di autostima.
4. IL MANIACALE: vive in tensione continua. Il COVID non è il suo mestiere dunque deve avere sotto controllo tutto. Gira armato di check-list per il reparto per non correre il rischio di dimenticare qualcosa. Verifica 3 volte tutto quello che fa poi chiede ad un collega di riverificare da capo. Lato positivo: non gli sfugge quasi niente. Lato negativo: 3 ore di lavoro per far quello che altri fanno in una (ma la fa bene).
5. LO SCIENZIATO: Dall’inizio dell’emergenza ha fatto dell’aggiornamento continuo un’arte sopraffina. Vive costantemente collegato con chat da tutta Italia in cerca dell’ultima cura sperimentale. Legge newsletter ogni ora e visita la pagina internet dell’OMS ogni 10 minuti. Se è uscito un articolo nel mondo nell’ultima ora lui lo sa già, anzi lo sapeva già prima della pubblicazione. Lato positivo: Tiene aggiornato tutto il gruppo. Lato negativo: le troppe informazioni lo mandano spesso in “corto-circuito”.
6. IL CROCEROSSINO: E’ quello che sente di dover salvare il mondo, da solo. Corre in soccorso di tutti, si offre al posto di tutti. Alza la mano per offrirsi volontario ancora prima che abbiano posto la domanda e prima di sapere per cosa si sta offrendo volontario. Sente di avere una missione. Lato positivo: è un supporto per tutti. Lato negativo: rischio burnout dietro all’angolo.
Ora, però, torno serio, e lo devo ad alcuni VERI "esemplari di colleghi:
7. Il medico DEA: sono in prima linea dalla prima ora. Si sostengono a vicenda. Li potete riconoscere per i segni delle maschere portate per 12 ore e più, segni che permarranno a lungo. Non mollano. Non possiamo andare a stringergli la mano ma lo facciamo virtualmente ogni giorno. Stanno affrontando l’impossibile e guardandoli si capisce che alla fine essere medico (come essere infermiere) è veramente una missione.
8. Medici RIA: Li riconosci perché hanno rinchiuso i sorrisi in un cassetto, al sicuro sino a quando sarà finito tutto. Vedono il lato peggiore di questa crisi. Supportano tutti i colleghi delle aree COVID. Gestiscono il tutto con professionalità che fa loro onore. Non mollano.
9. Medici Malattie Infettive: Hanno preso dall’inizio sulle loro poche spalle tutto il carico scientifico ed emotivo di questa crisi. Non hanno riposi, recuperi, ferie, sonno. Vivono in costante stato di allerta e coordinano il trattamento di un numero di pazienti 6-7 volte superiore al normale. Ringraziarli non sarà mai sufficiente.
10. Tutti i colleghi coinvolti nella gestione COVID: Medici di tutte le specialità che all’improvviso studiano, imparano, si applicano per la gestione delle turnazioni nei reparti COVID. Si torna studenti in un misto di stanchezza, ansia ma anche determinazione e solidarietà. Il chirurgo lavora al fianco del pneumologo, il neurologo a fianco del cardiologo. Saltate le barriere siamo tutti un’unica grande famiglia.
21 di Marzo … il mondo è bello perché è vario …
Copyright testo e fotografia dott. Sergio Maccio'