Buona la crescita delle immatricolazioni
L’Osservatorio regionale per l’Università e il Diritto allo studio universitario di Ires Piemonte ha svolto una ricerca dalla quale emerge che rispetto al 2019, nell’anno accademico 2020-2021 l’Università degli Studi di Torino e quella del Piemonte orientale hanno registrato una crescita delle immatricolazioni rispettivamente dello 0,5 e del 3,5 per cento..
I laureati in Piemonte che trovano occupazione all’estero è di circa il 6-7 per cento: sono prevalentemente studenti in ingegneria e in materie economico-statistiche. Il motivo è presto detto dopo un anno, un laureato in Piemonte percepisce 1500 euro di stipendio mensile, mentre il reddito medio all’estero è di 1950 euro.
In Piemonte la popolazione studentesca universitaria è di 136 mila iscritti, con un terzo dei 21 mila nuovi immatricolati che proviene da fuori regione e una ricaduta economica diretta sul territorio di 780 milioni di euro l’anno.
Il presidente Paolo Bongioanni, le consigliere del M5s Sarah Disabato e Francesca Frediani e il consigliere di Luv Marco Grimaldi hanno posto una serie di domande sul calo di iscrizioni a Scienze gastronomiche, sull’impatto della didattica a distanza (dad) e sui profili di laureati piemontesi più richiesti all’estero.
Le ricercatrici Ires hanno precisato: “con la pandemia la percezione della dad è cambiata ,è un nuova opportunità per gli atenei italiani nell’intercettare immatricolati nella popolazione lavoratrice, sia tra gli adulti sia tra gli studenti degli istituti tecnico professionali che generalmente si fermano al diploma; ma anche come incentivo alle iscrizioni internazionali.”
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