Analisi e proposta di nuovi scenari.
Mercoledì 22 aprile in videoconferenza stampa l’Università del Piemonte Orientale ha illustrato come intende dare il proprio contributo per la fase 2 del Covid , contributo che dovrà portare alla luce soluzioni adeguate per la ripartenza di economia, cultura, welfare, istruzione e, sanità
Il Rettore prof. Gian Carlo Avanzi ha ben presente che l’Università è un ambito in cui è possibile creare la convergenza di tutte le discipline e avviare così una ricerca che abbia i seguenti obiettivi : formare una classe dirigente e tecnica in grado di gestire i nuovi problemi; analizzare e ricercare soluzioni; collaborare con le comunità per migliorarne gli standard di vita.
Sono già state individuate 12 direttrici sulle quali operare con il diretto coinvolgimento di tutti i Dipartimenti, per un totale di 46 progetti
I principali saranno quelli in:
ambito sanitario
- (l’analisi dei meccanismi patogenetici responsabili dell’insorgenza del Covid-19 , gli aspetti epidemiologici, genetici, immunologici e ambientali; lo sviluppo di nuovi trattamenti terapeutici)
- la diagnostica (sviluppo e validazione di nuovi test diagnostici anche per diagnosi precoce di massa, sviluppo di modelli animali per capire l’insorgere dell’infezione, impronta metabolica; dispositivi per test diagnostici semplici);
- gli studi di popolazione e la creazione di biobanche (valutazione dell’immunità di gregge, creazione di una biobanca di campioni biologici di persone affette da COVID-19; miglioramento di qualità e sicurezza nelle RSA);
- il trattamento e la gestione del paziente critico (nuovi approcci diagnostici e classificazione dei pazienti COVID-19, evoluzione della malattia in pazienti con altre patologie).
- Verifica dei fattori di rischio e i possibili vettori del virus (contagio per via aerea; aspetti climatici e interazioni ambientali potenzialmente dannosi; interazioni delle superfici; studio di animali – uccelli e pipistrelli – come possibili vettori o serbatoio di COVID-19).
- Tracciamento per mezzo di App su supporti mobili e sistemi informatici per predire la potenziale propagazione del contagio.
- Studi sui dispositivi di protezione individuale
In ambito farmacologico
- identificazione di nuovi farmaci e nuove strategie terapeutiche (sviluppo di nuovi farmaci, caratterizzazione delle persone adatte ad assumere antivirali, nuovi sistemi per la somministrazione di farmaci e vaccini).
In ambito socio-economico
- tenuta del welfare sanitario; valutazione del sistema di istruzione e nuove disuguaglianze; sistema produttivo e ripresa delle attività economiche, mobilità territoriale dei cittadini, qualità dell’aria e impatto del COVID-19 sul comparto turistico.
In ambito politico-istituzionale:
- come e da chi vengono assunte le decisioni; gestione politica multilivello; analisi giuridica e filosofica del conflitto fra diritti fondamentali e limitazioni alle libertà personali; la comunicazione istituzionale della pandemia, le fake news, il linguaggio utilizzato; proposte di linee guida di comunicazione politica e scientifica.
In ambito bioetico e di etica pubblica
- Analisi della possibilità di accesso alle cure dei cittadini e la distribuzione delle risorse sanitarie fra ospedali e territorio; i comportamenti sociali come generosità, solidarietà, resilienza in relazione a COVID-19.
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Foto tratta dalla pagina FB di UPO