La Scuola di Medicina dell'UPO vuole ricreare un ginocchio-su-chip personalizzato
Il progetto FLAMIN-GO (“infiammazione che se ne va”) coordinato da Annalisa Chiocchetti e condotto insieme a Lia Rimondini, Pier Paolo Sainaghi, Federico Grassi, Giuseppe Cappellano, Andrea Cochis e Mattia Bellan, tutti del team della Scuola di Medicina dell’UPO ha ottenuto il finanziamento Horizon2020
Il progetto ha lo scopo di ricreare un ginocchio su chip personalizzato per lo studio e il trattamento dell’artrite reumatoide e si fonda su due importanti realtà del CAAD, l’ambulatorio di reumatologia (per l'acquisizione delle biopsie) e la biobanca (per lo stoccaggio dei materiali.
Oltre alla cifra stanziata per la ricerca (1 milione di Euro), il Centro sarà dotato in modo permanente di due grandi e avanzate strumentazioni (del valore di mercato di 1,4 milioni di Euro), indispensabili per implementare la ricerca, ma che naturalmente saranno a disposizione di tutti.
Si prevede inoltre la realizzazione di una start-up, incubata al CAAD, per la realizzazione e la commercializzazione del ginocchio-on-chip.
I chip potranno essere poi utilizzati sia per studiare le basi molecolari della malattia di ciascun paziente con le tecniche omiche, sia per identificare il farmaco più efficace per quel determinato paziente, secondo i principi della medicina personalizzata.
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Foto tratta dalla pagina FB Scuola di Medicina Università del Piemonte
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