Parliamo con Giuliano Ladolfi
Novara 8 settembre 2019
Giuliano Ladolfi si è laureato in Lettere all’Università Cattolica di Milano, è stato docente di Lettere nei Licei e dal 1997 Dirigente Scolastico. Ha pubblicato quattro raccolte di poesia: Paura di volare. I ragazzi dell’Ottantacinque (Rebellato, 1988), Il diario di Didone (Guardamagna, 1994), L’enigma dello specchio (N.C.E., 1996), Attestato (Atelier, 2005, II edizione 2015, tradotta in georgiano, inglese, spagnolo e francese). Nel 1996 ha fondato la rivista di poesia, critica e letteratura «Atelier», sulla quale si è occupato in modo particolare di estetica e di poesia del Novecento. Tra le pubblicazione di saggistica ricordiamo L’opera comune, antologia di 17 poeti nati negli Anni Settanta (Atelier, 1999); per Interlinea di Novara ha pubblicato 15 studi, tra cui Per un’interpretazione del Decadentismo, Guido Gozzano Postmoderno (con Giuseppe Zaccaria) e il saggio di estetica Per un nuovo umanesimo letterario.
Suoi articoli sono apparsi su quasi tutte le più importanti riviste culturali italiane e straniere. È giornalista; ha collaborato per diversi anni con noi di «Famiglia Nuaresa» e con il «Corriere di Novara». Collabora con la pagina della cultura del quotidiano «Avvenire» e ha diretto il mensile «Noi». Per AltitaliaTV ha curato e presentato diverse rubriche televisive di carattere culturale.
Ha fondato a Borgomanero (No) nel 1988 il Centro Culturale “Don Pietro Bernini”e nel 1999 l’Università per la Terza Età.
Nell’ottobre 2010 con Giulio Greco ha fondato la casa editrice “Giuliano Ladolfi editore s.r.l.”.
È organizzatore e relatore di numerosi convegni letterari.
SI DESCRIVA IN UNA FRASE
La ricerca culturale è l’orizzonte della mia esistenza
PERCHE’ HA SCELTO QUESTA PROFESSIONE?
Ho compiuto la scelta di lavorare nella scuola con l’intenzione di aiutare i giovani a diventare adulti maturi e responsabili e questo mi sembra il più importante compito di ogni persona. Alla nostra nascita troviamo un mondo con pregi e difetti: tramite l’azione educativa cerchiamo di renderci e di renderlo migliore. Dopo il pensionamento mi sono dedicato all’editoria, perché in un certo senso continuo questo progetto anche se in un settore diverso. Del resto sia la rivista «Atelier» sia la casa editrice ha sempre dedicato importanza fondamentale al settore giovanile: ho fondato la rivista con Marco Merlin che aveva 23 anni e la casa editrice con Giulio Greco che aveva 19 anni.
QUALE E’ STATA LA SODDISFAZIONE PIU GRANDE CHE HA PROVATO NELLA VITA FINO AD OGGI?
Molte sono state le soddisfazioni che ho ricavato dalla professione. Le più profonde le provo quando incontro gli ex alunni, diventati adulti e stimati professionisti, che ricordano gli insegnamenti di un tempo.
QUALE E’ STATA LA DELUSIONE PIU GRANDE CHE HA PROVATO NELLA VITA FINO AD OGGI?
È difficile indicarne una… Certamente ne ho provate molte, come tutte le persone, perché in questo settore la vita non è per nulla avara, ma sono abituato a guardare avanti e a scorgere in ogni delusione un elemento di “svolta” positiva.
QUAL E’ IL PREGIO PIU’ GRANDE CHE LE RICONOSCONO?
Questa è una domanda difficile… Ricordo però la frase di un mio alunno: «Sono venuto in presidenza e lei mi ha saputo ascoltare…».
ESISTE QUALCOSA DI CUI NON E’ PIENAMENTE SODDISFATTO?
Non sono soddisfatto nel vedere la superficialità con cui oggi viene considerata la vera cultura, la poesia. Riscontro il trionfo della supponenza, della mediocrità e dell’analfabetismo in tutti i settori, compreso quello politico. Non sono soddisfatto del fatto che troppo spesso emergano i mediocri a svantaggio dei meritevoli.
CI SONO COSE DEL SUO PASSATO CHE OGGI NON RIFAREBBE?
Sì, magari qualche decisione troppo impulsiva, ma con gli anni si impara anche a lasciar decantare le situazioni conflittuali e a giungere alla conclusione che nella vita si può sempre trovare un buon rimedio.
IL SUO CIBO PREFERITO?
Amo in particolare i dolci e soprattutto, lo confesso, il cioccolato. Lo mangerei mattino, mezzogiorno, merenda e cena, come antipasto, primo, secondo, dolce… naturalmente e anche come frutta e caffè.
IL SUO ANIMALE PREFERITO?
Il mio animale preferito è il gatto. Ora mi trovo in difficoltà a gestirne uno, ma da piccolo era un compagno inseparabile.
Copyright DP
Giuliano Ladolfi si è laureato in Lettere all’Università Cattolica di Milano, è stato docente di Lettere nei Licei e dal 1997 Dirigente Scolastico. Ha pubblicato quattro raccolte di poesia: Paura di volare. I ragazzi dell’Ottantacinque (Rebellato, 1988), Il diario di Didone (Guardamagna, 1994), L’enigma dello specchio (N.C.E., 1996), Attestato (Atelier, 2005, II edizione 2015, tradotta in georgiano, inglese, spagnolo e francese). Nel 1996 ha fondato la rivista di poesia, critica e letteratura «Atelier», sulla quale si è occupato in modo particolare di estetica e di poesia del Novecento. Tra le pubblicazione di saggistica ricordiamo L’opera comune, antologia di 17 poeti nati negli Anni Settanta (Atelier, 1999); per Interlinea di Novara ha pubblicato 15 studi, tra cui Per un’interpretazione del Decadentismo, Guido Gozzano Postmoderno (con Giuseppe Zaccaria) e il saggio di estetica Per un nuovo umanesimo letterario.
Suoi articoli sono apparsi su quasi tutte le più importanti riviste culturali italiane e straniere. È giornalista; ha collaborato per diversi anni con noi di «Famiglia Nuaresa» e con il «Corriere di Novara». Collabora con la pagina della cultura del quotidiano «Avvenire» e ha diretto il mensile «Noi». Per AltitaliaTV ha curato e presentato diverse rubriche televisive di carattere culturale.
Ha fondato a Borgomanero (No) nel 1988 il Centro Culturale “Don Pietro Bernini”e nel 1999 l’Università per la Terza Età.
Nell’ottobre 2010 con Giulio Greco ha fondato la casa editrice “Giuliano Ladolfi editore s.r.l.”.
È organizzatore e relatore di numerosi convegni letterari.
SI DESCRIVA IN UNA FRASE
La ricerca culturale è l’orizzonte della mia esistenza
PERCHE’ HA SCELTO QUESTA PROFESSIONE?
Ho compiuto la scelta di lavorare nella scuola con l’intenzione di aiutare i giovani a diventare adulti maturi e responsabili e questo mi sembra il più importante compito di ogni persona. Alla nostra nascita troviamo un mondo con pregi e difetti: tramite l’azione educativa cerchiamo di renderci e di renderlo migliore. Dopo il pensionamento mi sono dedicato all’editoria, perché in un certo senso continuo questo progetto anche se in un settore diverso. Del resto sia la rivista «Atelier» sia la casa editrice ha sempre dedicato importanza fondamentale al settore giovanile: ho fondato la rivista con Marco Merlin che aveva 23 anni e la casa editrice con Giulio Greco che aveva 19 anni.
QUALE E’ STATA LA SODDISFAZIONE PIU GRANDE CHE HA PROVATO NELLA VITA FINO AD OGGI?
Molte sono state le soddisfazioni che ho ricavato dalla professione. Le più profonde le provo quando incontro gli ex alunni, diventati adulti e stimati professionisti, che ricordano gli insegnamenti di un tempo.
QUALE E’ STATA LA DELUSIONE PIU GRANDE CHE HA PROVATO NELLA VITA FINO AD OGGI?
È difficile indicarne una… Certamente ne ho provate molte, come tutte le persone, perché in questo settore la vita non è per nulla avara, ma sono abituato a guardare avanti e a scorgere in ogni delusione un elemento di “svolta” positiva.
QUAL E’ IL PREGIO PIU’ GRANDE CHE LE RICONOSCONO?
Questa è una domanda difficile… Ricordo però la frase di un mio alunno: «Sono venuto in presidenza e lei mi ha saputo ascoltare…».
ESISTE QUALCOSA DI CUI NON E’ PIENAMENTE SODDISFATTO?
Non sono soddisfatto nel vedere la superficialità con cui oggi viene considerata la vera cultura, la poesia. Riscontro il trionfo della supponenza, della mediocrità e dell’analfabetismo in tutti i settori, compreso quello politico. Non sono soddisfatto del fatto che troppo spesso emergano i mediocri a svantaggio dei meritevoli.
CI SONO COSE DEL SUO PASSATO CHE OGGI NON RIFAREBBE?
Sì, magari qualche decisione troppo impulsiva, ma con gli anni si impara anche a lasciar decantare le situazioni conflittuali e a giungere alla conclusione che nella vita si può sempre trovare un buon rimedio.
IL SUO CIBO PREFERITO?
Amo in particolare i dolci e soprattutto, lo confesso, il cioccolato. Lo mangerei mattino, mezzogiorno, merenda e cena, come antipasto, primo, secondo, dolce… naturalmente e anche come frutta e caffè.
IL SUO ANIMALE PREFERITO?
Il mio animale preferito è il gatto. Ora mi trovo in difficoltà a gestirne uno, ma da piccolo era un compagno inseparabile.
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