Sembrava una favola e invece…
Novara 21 febbraio 2020
Ha conosciuto il Cavaliere dopo la commedia “il Magnifico cornuto “ di Fernand Crommelynck, in cui recitava . Lui le mandò in camerino 100 rose rosse e lei non fece una piega, perché Miriam Raffaella Bartolini (questo il suo vero nome) è sempre stata una donna silenziosa, riservata, un po’ triste, spesso malinconica.
Perde il padre da bambina e per questo, forse, sceglie sempre uomini più grandi di lei. Si fidanza a 17 anni con Paolo Gotti, fotografo, lui di anni ne ha 29. A 23 si innamora di Enrico Maria Salerno, che ne ha più di 50.
Piccolo borghese, politicamente orientata a sinistra , tradizionalista ,teneva e tiene alla famiglia, ai valori, alla cultura e all’inizio sembra che di Berlusconi, nonostante la sua corte serrata in giro per l’Italia e una coperta come primo dono, sembra che non le importi poi molto. La sua solita freddezza fa capolino.
Però poi si innamora e quella con Silvio diventa una storia importante, tanto che l’anno dopo il loro primo incontro , dopo una gravidanza, finita in un aborto terapeutico, nasce la loro prima figlia: Barbara Berlusconi e la prima moglie di Silvio , Carla Elvira Dall’Oglio, gli concede il divorzio . Inizia così una convivenza ‘ufficiale’ dei due a Milano in via Rovani, che sfocia nelle nozze , celebrate con un rito civile. Poi Veronica si trasferisce a Villa Belvedere, a Macherio, dove nascono Eleonora e Luigi e dove inizia la sua vita da first lady.
La vita sembra procedere tranquilla almeno all’inizio, Berlusconi non ha occhi che per la Lario padrona di casa molto attenta, gentilissima, molto dolce, molto mite molto bella. La Lario com’è nel suo carattere, sceglie di fare una vita ritirata, dosa le apparizioni pubbliche col contagocce, non rinuncia alle sue idee politiche (contrarie a quelle del marito) .
Finchè arriva il giorno del declino di questa unione: si viene a sapere che Berlusconi spedisce quotidianamente grandi mazzi di rose rosse a una destinataria sconosciuta. Interrogato al proposito risponde che i fiori sono per la moglie, ma il giorno dopo ecco che sui giornali appare la risposta della Lario: “ mai ricevuto alcun mazzo di rose rosse da Palazzo Chigi”.
Non sappiamo e non sapremo mai cosa si siano detti i due sposi al proposito, ma è ormai notizia vecchia e trita che “il Berlusca” prende una strada tutta sua nella quale appare una certa Noemi e Veronica chiede il divorzio seguito dalla separazione non consensuale, ricevendo un assegno record mensile.
Da quel momento è tutto un apparire e alternarsi delle varie, Nadia, Patrizia, Angela, Ruby…, ma l’ormai ex moglie di Silvio non se ne preoccupa più, perché ormai con lui non ha più niente da spartire.
Dopo il divorzio la donna scompare dalle cronache: non si sa se ha un nuovo compagno, né se vive davvero a Monza, in uno splendido attico o se se ne è andata all’estero, certamente il denaro per fare quello che vuole non le manca di certo.
Finisce così, in modo molto triste, una storia che pareva una favola.
Copyright DP
Foto tratta dalla pagina Ansa su FB
Ha conosciuto il Cavaliere dopo la commedia “il Magnifico cornuto “ di Fernand Crommelynck, in cui recitava . Lui le mandò in camerino 100 rose rosse e lei non fece una piega, perché Miriam Raffaella Bartolini (questo il suo vero nome) è sempre stata una donna silenziosa, riservata, un po’ triste, spesso malinconica.
Perde il padre da bambina e per questo, forse, sceglie sempre uomini più grandi di lei. Si fidanza a 17 anni con Paolo Gotti, fotografo, lui di anni ne ha 29. A 23 si innamora di Enrico Maria Salerno, che ne ha più di 50.
Piccolo borghese, politicamente orientata a sinistra , tradizionalista ,teneva e tiene alla famiglia, ai valori, alla cultura e all’inizio sembra che di Berlusconi, nonostante la sua corte serrata in giro per l’Italia e una coperta come primo dono, sembra che non le importi poi molto. La sua solita freddezza fa capolino.
Però poi si innamora e quella con Silvio diventa una storia importante, tanto che l’anno dopo il loro primo incontro , dopo una gravidanza, finita in un aborto terapeutico, nasce la loro prima figlia: Barbara Berlusconi e la prima moglie di Silvio , Carla Elvira Dall’Oglio, gli concede il divorzio . Inizia così una convivenza ‘ufficiale’ dei due a Milano in via Rovani, che sfocia nelle nozze , celebrate con un rito civile. Poi Veronica si trasferisce a Villa Belvedere, a Macherio, dove nascono Eleonora e Luigi e dove inizia la sua vita da first lady.
La vita sembra procedere tranquilla almeno all’inizio, Berlusconi non ha occhi che per la Lario padrona di casa molto attenta, gentilissima, molto dolce, molto mite molto bella. La Lario com’è nel suo carattere, sceglie di fare una vita ritirata, dosa le apparizioni pubbliche col contagocce, non rinuncia alle sue idee politiche (contrarie a quelle del marito) .
Finchè arriva il giorno del declino di questa unione: si viene a sapere che Berlusconi spedisce quotidianamente grandi mazzi di rose rosse a una destinataria sconosciuta. Interrogato al proposito risponde che i fiori sono per la moglie, ma il giorno dopo ecco che sui giornali appare la risposta della Lario: “ mai ricevuto alcun mazzo di rose rosse da Palazzo Chigi”.
Non sappiamo e non sapremo mai cosa si siano detti i due sposi al proposito, ma è ormai notizia vecchia e trita che “il Berlusca” prende una strada tutta sua nella quale appare una certa Noemi e Veronica chiede il divorzio seguito dalla separazione non consensuale, ricevendo un assegno record mensile.
Da quel momento è tutto un apparire e alternarsi delle varie, Nadia, Patrizia, Angela, Ruby…, ma l’ormai ex moglie di Silvio non se ne preoccupa più, perché ormai con lui non ha più niente da spartire.
Dopo il divorzio la donna scompare dalle cronache: non si sa se ha un nuovo compagno, né se vive davvero a Monza, in uno splendido attico o se se ne è andata all’estero, certamente il denaro per fare quello che vuole non le manca di certo.
Finisce così, in modo molto triste, una storia che pareva una favola.
Copyright DP
Foto tratta dalla pagina Ansa su FB