Attore elegante, dotto e affascinante
Novara 29 gennaio 2020
Umberto Orsini ha compiuto 85 anni festeggiandone pure 60 di teatro.
Un ragazzino carino partito dalle risaie di Novara senza una lira per ritrovarsi poi a fare addirittura l’Accademia a Roma.
I suoi erano contrari alla sua carriera di attore nonostante avessero in gestione un piccolo cinema ,ma una serie di incontri “giusti” hanno fatto capire a Umberto che non era solo bravo a leggere, ma anche a recitare.
E’ sempre stato un uomo un po’ tormentato, un po’ introverso, un po’ solo, nonostante le donne non gli siano mai mancate. Diede il primo bacio a un ragazzo, subì le molestie di un soldato inglese , ma non ne fu traumatizzato, anche se questi episodi segnarono in qualche modo la sua vita sentimentale perché i suoi amori femminili furono sempre piuttosto difficili…..
Come quando si innamorò di Mina, che però era legata a Corrado Pani, o quando si fidanzò con una delle gemelle Kessler , Ellen, con cui la storia durò solo una manciata d’anni oppure quando si prese un cazzotto da Renato Salvatori, allora compagno della raffinatissima Rossella Falk cui Orsini faceva la corte e che finì comunque per avere un’intensa storia d’amore con lei sfociata in seguito in una grande amicizia reciproca.
L’età oggi non è più giovanissima , ma l’entusiasmo, la passione e la forza di non dare eccessivo spazio al proprio ego continuano a fare di Umberto Orsini il grande attore che è sempre stato. E si tiene molto in forma: gioca a tennis e mentre nel suo circolo dove i suoi coetanei giocano il doppio, mentre lui fa ancora il singolo. Non lo spaventa la fatica, anzi, gli dà la carica.
E’ sempre stato capace di scegliere i migliori: Visconti, Fellini, Zeffirelli, Ronconi... e recitare ,a teatro, capolavori come L' Arialda, Metti una sera a cena, Vecchi tempi, I Masnadieri, Servo di scena e al cinema come La caduta degli dei, Ludwig, e l’indimenticato Ivàn nei Karamazov tv di Sandro Bolchi .
Ha anche dato alle stampe la sua autobiografia dove chiarisce che gli innamoramenti da parte di Franco Zeffirelli, De Lullo, Romolo Valli, Roncoroni, sono tutti inventati mentre l’unico che davvero non fece mistero del suo amore per lui fu Giuseppe Patroni Griffi ma sapeva che l' omosessualità non era una sua tentazione.
Nel libro che si intitola “Sold out” racconta la Novara della Seconda guerra e dell’immediata liberazione, poi la Roma della dolce vita, infine gli alberghi lussuosi di Londra, i ristoranti di Parigi e i locali di Los Angeles un racconto che risponde al criterio secondo il quale una vita è da narrare solo se è eccezionale, ossia extra ordinaria, come quella vissuta , appunto, da Umberto Orsini.
Il suo segreto per recitare bene e con naturalezza? Incomincia a studiare imparando tre righe del copione al giorno ogni giorno per molto tempo, prima dell’inizio delle prove. Poi, una volta imparato il testo, si ripete tutta la parte correndo con una matita in bocca. Non è follia, ma un intelligente espediente per scandire le sillabe (e timbrare le finali, un vincolo tipico della lingua italiana e ostico a molti attori, oramai) e per dire le battute anche sotto sforzo con naturalezza.
E’ sempre stato sicuro di quello che faceva, non si è mai sentito onnipotente, ma nemmeno uno qualunque. Ed ha ragione.
Copyright DP
Foto tratta dalla pagina FB “compagnia di Umberto Orsini”
Umberto Orsini ha compiuto 85 anni festeggiandone pure 60 di teatro.
Un ragazzino carino partito dalle risaie di Novara senza una lira per ritrovarsi poi a fare addirittura l’Accademia a Roma.
I suoi erano contrari alla sua carriera di attore nonostante avessero in gestione un piccolo cinema ,ma una serie di incontri “giusti” hanno fatto capire a Umberto che non era solo bravo a leggere, ma anche a recitare.
E’ sempre stato un uomo un po’ tormentato, un po’ introverso, un po’ solo, nonostante le donne non gli siano mai mancate. Diede il primo bacio a un ragazzo, subì le molestie di un soldato inglese , ma non ne fu traumatizzato, anche se questi episodi segnarono in qualche modo la sua vita sentimentale perché i suoi amori femminili furono sempre piuttosto difficili…..
Come quando si innamorò di Mina, che però era legata a Corrado Pani, o quando si fidanzò con una delle gemelle Kessler , Ellen, con cui la storia durò solo una manciata d’anni oppure quando si prese un cazzotto da Renato Salvatori, allora compagno della raffinatissima Rossella Falk cui Orsini faceva la corte e che finì comunque per avere un’intensa storia d’amore con lei sfociata in seguito in una grande amicizia reciproca.
L’età oggi non è più giovanissima , ma l’entusiasmo, la passione e la forza di non dare eccessivo spazio al proprio ego continuano a fare di Umberto Orsini il grande attore che è sempre stato. E si tiene molto in forma: gioca a tennis e mentre nel suo circolo dove i suoi coetanei giocano il doppio, mentre lui fa ancora il singolo. Non lo spaventa la fatica, anzi, gli dà la carica.
E’ sempre stato capace di scegliere i migliori: Visconti, Fellini, Zeffirelli, Ronconi... e recitare ,a teatro, capolavori come L' Arialda, Metti una sera a cena, Vecchi tempi, I Masnadieri, Servo di scena e al cinema come La caduta degli dei, Ludwig, e l’indimenticato Ivàn nei Karamazov tv di Sandro Bolchi .
Ha anche dato alle stampe la sua autobiografia dove chiarisce che gli innamoramenti da parte di Franco Zeffirelli, De Lullo, Romolo Valli, Roncoroni, sono tutti inventati mentre l’unico che davvero non fece mistero del suo amore per lui fu Giuseppe Patroni Griffi ma sapeva che l' omosessualità non era una sua tentazione.
Nel libro che si intitola “Sold out” racconta la Novara della Seconda guerra e dell’immediata liberazione, poi la Roma della dolce vita, infine gli alberghi lussuosi di Londra, i ristoranti di Parigi e i locali di Los Angeles un racconto che risponde al criterio secondo il quale una vita è da narrare solo se è eccezionale, ossia extra ordinaria, come quella vissuta , appunto, da Umberto Orsini.
Il suo segreto per recitare bene e con naturalezza? Incomincia a studiare imparando tre righe del copione al giorno ogni giorno per molto tempo, prima dell’inizio delle prove. Poi, una volta imparato il testo, si ripete tutta la parte correndo con una matita in bocca. Non è follia, ma un intelligente espediente per scandire le sillabe (e timbrare le finali, un vincolo tipico della lingua italiana e ostico a molti attori, oramai) e per dire le battute anche sotto sforzo con naturalezza.
E’ sempre stato sicuro di quello che faceva, non si è mai sentito onnipotente, ma nemmeno uno qualunque. Ed ha ragione.
Copyright DP
Foto tratta dalla pagina FB “compagnia di Umberto Orsini”