L’Italia corre ai ripari
Le tensioni generate dall’emergenza pandemia hanno prodotto un aumento del 33,9% sui prezzi mondiali dei prodotti alimentari
È quello che emerge dall’analisi di Coldiretti diffusa in occasione dell’avvio del pre-summit dell’Onu sui sistemi alimentari, alla quale è intervenuto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi
Si tratta dei prezzi internazionali dei cereali e dei prodotti lattiero caseari che sono saliti del 22% rispetto all’anno scorso.
Ma non solo, anche la carne ha segnato un rialzo del 15,6%
Alla luce di questo scenario, anche l’Italia è scesa in campo con la Food coalition, formata da oltre 40 Paesi, che come primo atto ha visto la nascita della prima Coalizione Mondiale dei Farmers Market per rispondere alla richiesta di cibi sani e locali da parte dei consumatori e alla necessità di garantire gli approvvigionamenti alimentari in tutto il mondo.
Il presidente Coldiretti Vercelli-Biella Dellarole e il direttore Francesca Toscani hanno spiegato:
“La pandemia ha portato numerosi cambiamenti. È stato aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza per gli effetti dei cambiamenti climatici, spingendo la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione della popolazione . L’emergenza Covid sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime che registrano il +80% per la soia ed il +50% per il mais mettendo in crisi soprattutto gli allevamenti piemontesi di bovini e di suini. L’aumento delle quotazioni conferma che l’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro. Per cogliere un’opportunità unica abbiamo elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili per l’agroalimentare con una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale in grado di offrire un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni. Sono i piani strategici elaborati dalla Coldiretti insieme a Filiera Italia nell’ambito del Recovery plan poiché bisogna ripartire dai nostri punti di forza e l’Italia è prima in Europa per qualità e sicurezza dell’alimentazione dove è possibile investire per dimezzare la dipendenza alimentare dall’estero”.
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