I dati dell’“Osservatorio export” di Fondazione Edison e Ain.
Nel primo trimestre del 2018 l’export della provincia di Novara è aumentato del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2017, più della media nazionale, che è stata del +3,3%: lo rivelano i dati dell’“Osservatorio sull’export”, attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali di Novara, confermando il trend positivo registrato nel 2017, che ha visto le esportazioni novaresi crescere complessivamente, rispetto all’anno precedente, del 6,5% e quelle italiane del 7,4%.
Considerando le sole esportazioni manifatturiere, nel periodo gennaio-marzo 2018 la provincia di Novara ha incrementato le vendite all’estero (complessivamente pari a 1,2 miliardi di euro di valore) del 3,6% tendenziale.
Tra i comparti con la migliore performance figurano quello delle sostanze e prodotti chimici (+21,3%) e quelli più marginali, in termini di valori esportati, del legno, carta e stampa (+27,6%), degli apparecchi elettrici (+12,9%) e dei prodotti in metallo (+14,1%).
Positiva anche la dinamica degli articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+5,5%), dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,7%) e dei mezzi di trasporto (+0,5%).
Quanto al settore dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori si registra un aumento dell’export del 4,3%, al cui interno il piccolo comparto dei filati di fibre tessili cresce del 34,6%, gli articoli di abbigliamento crescono dello 0,5%, mentre i tessuti flettono del 4,6%.
L’export di macchinari e apparecchi cresce del 2% ma si riduce, seppur di un lieve 0,2%, quello delle “macchine di impiego generale”, che incorporano la rubinetteria e il valvolame. In calo anche l’export di prodotti petroliferi raffinati (-33,5%) e quello del piccolo comparto dei computer, apparecchi elettronici e ottici (-10,5%).
«Riguardo alla ripartizione geografica – spiega il coordinatore della ricerca Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison – nei primi tre mesi dell’anno si sono registrati una crescita del 7,5% dell’export diretto all’interno dell’Unione Europea e un’inversione di tendenza dell’export diretto verso i mercati extra-europei, che torna a flettere (-2,7%) dopo un 2017 in costante crescita. Le esportazioni di manufatti dirette verso i Paesi Ue, pari a 798 milioni di euro, rappresentano nel primo trimestre il 64,6% dell’export manifatturiero novarese, mentre quelle dirette verso i mercati extra-Ue, pari a 437 milioni di euro, equivalgono al 35,4%».
Quanto ai singoli mercati di sbocco, nel periodo gennaio-marzo 2018 il dato più evidente è la forte crescita dell’export verso la Russia (+104,9%), che entra a far parte della classifica dei primi dieci mercati di destinazione, collocandosi in decima posizione, al posto della Cina.
Buona anche la crescita dell’export verso la Polonia (+22,5%) che si colloca al settimo posto nella classifica, superando i Paesi Bassi (+13,6%), che divengono ottavi.
Le prime sei posizioni rimangono invece invariate rispetto ai trimestri precedenti: la Germania (+7,5%) si conferma il principale mercato di sbocco dell’export novarese di manufatti; la Francia (+1%) occupa saldamente la seconda posizione; la Svizzera, nonostante un calo del 15,3%, si conferma il terzo Paese di destinazione.
In calo anche l’export verso gli Stati Uniti (-10,4%) e il Regno Unito (-1%) che si confermano rispettivamente quarti e quinto; la Spagna (+2%) conferma la sesta posizione e il Belgio (+18%) la nona.
«Sul fronte delle importazioni manifatturiere – prosegue Fortis – nel primo trimestre del 2018 si osserva una crescita da tutti i principali mercati di approvvigionamento della provincia di Novara, fatta eccezione per gli Stati Uniti, che registrano un forte calo (-40,6%), i Paesi Bassi (-3,3%) e la Francia (-0,3%). Nella classifica dei principali Paesi di importazione fa il suo ingresso l’India, con una crescita del 45,9%, che si inserisce al posto della Turchia, in decima posizione. La Francia riconquista la seconda posizione, alle spalle della Germania (+33%) e davanti agli Stati Uniti che si posizionano terzi. La Cina (+24,8%) si colloca al quarto posto, subentrando ai Paesi Bassi che divengono quinti; la Tunisia (+36,9%) si piazza all’ottavo posto, subentrando al Regno Unito (+13,3%) che si posiziona nono. La Spagna conserva la sua settima posizione, con una crescita dell’import manifatturiero del 18,9%, mentre il Belgio sale in sesta posizione, con una crescita dell’1,2%».
L’analisi dell’export manifatturiero novarese verso i Paesi Bric evidenzia nel primo trimestre dell’anno una crescita del 28,2% tendenziale, pari a 54 milioni di euro valore, in forte crescita verso la Russia (+104,9%) e il Brasile (+86%), ma in lieve calo verso l’India (-0,4%) e con una flessione più marcata verso la Cina (-26,2%).
La Russia torna a essere il principale mercato di sbocco dei manufatti novaresi (26,6 milioni di euro di export), scavalcando la Cina (13,1 milioni di euro). A seguire l’India (con 7,9 milioni di euro) e il Brasile (6,3 milioni di euro).
Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le “macchine di impiego generale” (rubinetteria e valvolame) e il “tessile-abbigliamento”, il report elaborato dalla Fondazione Edison su dati Istat riporta testualmente quanto segue.
«Relativamente al comparto delle macchine di impiego generale, il 2018 ha avuto inizio con un calo dell’export, nella misura di un lieve -0,2% a livello provinciale e del -2,8% a livello nazionale. Nel 2017 considerato nel suo complesso ricordiamo che l’export provinciale era cresciuto del +6,8%, quello nazionale del +3,8%. Nel primo trimestre del 2018, l’export di rubinetteria-valvolame della provincia di Novara appare in crescita verso tutti i principali mercati di sbocco, fatta eccezione per i Paesi Bassi (-11,6%), la Francia (-6,5%) e la Grecia (-6%). Francia e Germania (quest’ultima con un +2,6%) si confermano i due principali mercati di sbocco; il Regno Unito (+2,2%) si posiziona terzo, subentrando agli Stati Uniti (+9,5%) che in questo primo trimestre dell’anno appaiono quarti. Spagna (+13,5%) e Paesi Bassi si confermano rispettivamente al quinto e sesto posto. La Svizzera, con un incremento dell’export del +58,4%, sale dalla nona alla settima posizione; il Belgio (+3%) conferma la sua ottava posizione; la Grecia (-6%) passa dalla settima alla nona posizione; la Danimarca (+6,1%) si inserisce al decimo posto, al posto degli Emirati Arabi Uniti. Relativamente all’export verso i Bric, le esportazioni di rubinetteria-valvolame hanno rappresentato nel primo trimestre del 2018 oltre il 16% dell’export manifatturiero della provincia in questi paesi. L’export del settore verso i Bric, pari a 9 milioni di euro, è cresciuto del +1%. In particolare, l’incremento interessa Russia (+13,5%) e Cina (+16,4%), mentre flettono Brasile (-42,6%) e India (-29,8%). La Cina si conferma il principale Paese di destinazione (3,8 milioni di euro di export), posizionandosi davanti alla Russia (3,5 milioni di euro), all’India (1,3 milioni) e al Brasile (0,4 milioni)».
«Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, il primo trimestre dell’anno evidenzia la forte crescita dell’export a livello provinciale (+7,5%) e quella più contenuta registrata a livello nazionale (+2,1%). Si conferma pertanto la dinamica emersa nel corso del 2017 a livello nazionale (+3,7%), mentre si osserva una inversione di tendenza a livello provinciale (il 2017 si era infatti chiuso con un calo del -6,8%). Quanto alla provincia di Novara, nel primo trimestre si segnala la forte crescita dell’export verso la Romania (+76,6%), che si posiziona sesta nella classifica dei 10 principali mercati di destinazione, confermando il trend positivo già emerso nel trimestre precedente. Molto forte anche l’incremento dell’export verso la Turchia (+52,7%), che diviene l’ottavo Paese nella classifica. Svizzera (+4,3%), Francia (+17,9%) e Regno Unito (+1,8%) si confermano, nell’ordine, i tre principali mercati di sbocco del tessile-abbigliamento novarese. Spagna (+18,2%) e Germania (+16,7%) si contendono quarto e quinto posto; gli Stati Uniti (-11%) passano dal sesto al settimo posto, scalzati dalla Romania. Il Giappone (-31,4%) da settimo diviene nono, la Tunisia (+5,3%) si conferma al decimo posto. Quanto all’export verso i Bric, nel primo trimestre del 2018 appare in calo di un lieve -0,3% e pari complessivamente a 2,3 milioni di euro. Le esportazioni sono in crescita verso la Russia (+25,5%) e l’India (+15,2%); in calo verso il Brasile (-10,9%) e la Cina (-28%). Tra i Bric è la Russia il Paese verso il quale si dirige il maggior export di tessile-abbigliamento della provincia di Novara (0,8 milioni di euro), seguita dalla Cina e dall’India (entrambe con 0,7 milioni) e dal Brasile (0,1 milioni)».
Copyright Marco Fontana