Più ottimismo nell’industria novarese, le previsioni positive nel comparto metalmeccanico e nel tessile-abbigliamento; incertezza per chimico e alimentare.
Buone prospettive, quantomeno nel breve termine, per l'industria novarese. Secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il secondo trimestre del 2016 (riportate integralmente sul sito “www.ain.novara.it”), il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione registra una forte crescita (a 20,9 punti, rispetto ai 6,9 del primo trimestre dell’anno) attestandosi a un livello superiore alla media piemontese (10,4 punti) e raggiungendo i valori più alti dell'ultimo decennio.
Vicini ai massimi del 2007 sono anche i saldi tra ottimisti e pessimisti relativi alle aspettative di ordini totali (a 14,2 punti, rispetto ai precedenti 6,9) ed esteri (18,1 punti, contro i precedenti 19,5 e i 12,3 della media regionale), mentre i saldi ottimisti/pessimisti sulla volontà di procedere a nuove assunzioni rimangono sostanzialmente stabili, a 11 punti, a fronte dei precedenti 10,2 e dei 5,6 del Piemonte.
Migliora anche l’indicatore relativo alle intenzioni di ricorso alla Cassa integrazione guadagni (che utilizzerà l’8,8% delle aziende, rispetto al 15,9% del primo trimestre 2016), mentre rimangono su buoni livelli le prospettive di investimenti “marginali”, previsti dal 51,1% delle imprese (rispetto al precedente 48,9%), e di quelli “significativi”, programmati dal 30,4% del campione (rispetto al precedente 34,1%). Sui livelli minimi si attesta l’indicatore relativo ai ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, segnalati dal 28,9% delle aziende a fronte del precedente 30,6%.
«Nonostante le molte incertezze che ancora caratterizzano il fronte macroeconomico e geopolitico – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – fa decisamente piacere registrare dati così positivi. Se verranno confermati dalle prossime rilevazioni saranno il segnale del consolidamento di una fase di ripresa che, nonostante una innegabile debolezza, sembra ormai essere avviata».
A livello settoriale migliorano le previsioni nel metalmeccanico, dove il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di produzione ritorna positivo, passando da -11,1 a 26,7 punti, e la ripresa della domanda interna riesce a compensare il lieve calo delle attese di esportazioni (22,5 e 13,8 sono, rispettivamente, i saldi ottimisti/pessimisti sulle attese di ordini totali ed esteri, contro i precedenti -3,6 e 16).
Andamento contrastante, invece, nel settore chimico, dove a un lieve incremento dei saldi ottimisti/pessimisti sulla produzione (29,4 punti rispetto ai 26,3 del primo trimestre) fa da contraltare una flessione di quelli sugli ordinativi: gli esteri calano da 26,3 a 6,7, i totali da 22,2 a 17,7.
Migliora leggermente la situazione nel comparto tessile/abbigliamento, con il saldo sulla produzione che dopo cinque rilevazioni torna in positivo, insieme a quello sugli ordini (entrambi a 12,5 punti, contro i precedenti -10), mentre nell’alimentare, a fronte di saldi ottimisti/pessimisti a livello zero, si registra un andamento contrastante dei saldi sugli ordini, con un calo da zero a -7,7 punti di quelli totali e un incremento da 10 a 23,1 punti di quelli dall’estero.
Copyright Marco Fontana