L’opera, scritta da Andrea Raimondi, percorre gli ultimi settant’anni della produzione letteraria piemontese.
Il volume “Il multilinguismo degli scrittori piemontesi. Da Cesare Pavese a Benito Mazzi”, da poco pubblicato dalle Edizioni Grossi di Domodossola, percorre gli ultimi settant’anni della produzione letteraria piemontese seguendo il fil rouge del multilinguismo, ossia di quella tendenza a mescolare differenti codici linguistici nello stesso testo letterario tipica di una terra di confine come il Piemonte.
Dopo un capitolo introduttivo, nel quale è tratteggiato un profilo storico-linguistico-letterario regionale, l’autore introduce alcune opere narrative di Cesare Pavese, Beppe Fenoglio e Primo Levi e le analizza da una prospettiva linguistica.
Seguono poi un capitolo sulla complessa stagione narrativa degli anni ‘70 e una sezione sulla realtà odierna, nella quale prevale l’opposta tendenza verso una medietas linguistica peraltro evidente in tutta la letteratura italiana contemporanea.
Tra i pochi in grado di tenere viva la tradizione multilingue regionale, l’iracheno naturalizzato italiano Younis Tawfik (del quale viene esaminato il romanzo La straniera) e il vigezzino Benito Mazzi, qui presente con La formica rossa e Nel sole zingaro.
Seppur con tecniche e finalità differenti, in entrambi gli scrittori il ricorso a varietà linguistiche diverse dall’italiano standard risponde alla necessità di resistere alle tendenze omologatrici in corso, aprendo, nel caso di Tawfik, all’altro quintessenziale (cioè allo straniero), e salvaguardando quanto possibile le caratteristiche identitarie e linguistiche di comunità marginali a rischio di scomparire, nel caso di Mazzi.
Il volume intende colmare una lacuna nella ricerca letteraria piemontese. Malgrado esistano già ricerche sulla storia della letteratura regionale, a oggi non è ancora stato pubblicato uno studio sistematico che esamini opere di diversi scrittori lungo un simile arco temporale e da una prospettiva linguistico-identitaria.
La presente ricerca si propone pertanto di aprire nuove prospettive nel dibattito letterario piemontese includendo scrittori contemporanei e individuando nel multilinguismo una linea di indagine comune.
La pubblicazione è impreziosita dall’introduzione di Gigliola Sulis, Professoressa Associata di Letteratura Italiana presso la University of Leeds ed esperta di multilinguismo letterario.
Biografia di Andrea Raimondi
Dopo la laurea specialistica in Lingue, Letterature e Civiltà dell’Europa e delle Americhe, Raimondi nel 2015 ha ottenuto il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Italiano dello University College Cork (Irlanda) con una ricerca sul multilinguismo di un gruppo di narratori piemontesi. Nel 2016 la ricerca è stata pubblicata dalla Cambridge Scholars Publishing con il titolo The Many Voices of Contemporary Piedmontese Writers. Tra le altre pubblicazioni, Vigny traduttore di Shakespeare: ‘Le More de Venise’, Il Rovescio, Roma, 2011; “Dialetto e identità nei racconti di Beppe Fenoglio”, L’Analisi Linguistica e Letteraria 21 (2013). L’autore attualmente collabora con la rivista Savej ed è impegnato in una ricerca sui contatti letterari e linguistici tra Piemonte e Regno Unito.
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