Non si respira più--
Novara, 17 maggio 2019
Lo smog e l’inquinamento ormai la fanno da padrone in tutte le grandi città , ma a noi interessa la qualità dell’aria di Torino… E non siamo messi bene, purtroppo.
Le zone rosse della città dove sarebbe bene mettersi la mascherina antismog, anche se non fa molto, sono :Corso Vigevano angolo via Cigna, la superstrada urbana di corso Principe Oddone e la rotonda di piazza Baldissera.
Per monitorare la drammatica situazione il Comitato Torino Respira ha promosso la campagna “che aria tira?” iniziativa resa possibile grazie a quei cittadini che hanno aiutato nell’acquisto di quasi 300 campionatori passivi che, nello scorso mese di febbraio, hanno rilevato i livelli di biossido di azoto in tutti i quartieri.
Risultati? Oltre alla direttrice di corso Principe Oddone nel quartiere Aurora, le zone peggiori sono quelle più centrali come corso San Martino, via del Carmine oppure corso Duca degli Abruzzi, in Crocetta. Complessivamente, il 91 per cento dei siti campionati ha concentrazioni superiori al limite di legge di 40 µg/m3 su base mensile. Su base annua, invece, i torinesi sono esposti a valori fuori limite nell’84 per cento dei casi analizzati.
Va notato che altri otto campionatori sono stati posizionati vicino a istituti scolastici, quattro elementari e quattro superiori. Anche in questo caso la situazione è pessima : tutte le scuole monitorate presentano un valore due o tre volte più alto rispetto a quello raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (20 µg/m3). Nel caso del liceo Alfieri, in corso Dante, il valore è addirittura fra i 10 più alti in tutta la città. Anche l’unico campionatore presente su un ospedale, le Molinette, ha superato i limiti di legge nonostante fosse installato al secondo piano e non direttamente sulla strada.
Qualcosa ma cambiato e in fretta, prima che l’inquinamento ci tolga definitivamente il respiro.
Copyright DP
Lo smog e l’inquinamento ormai la fanno da padrone in tutte le grandi città , ma a noi interessa la qualità dell’aria di Torino… E non siamo messi bene, purtroppo.
Le zone rosse della città dove sarebbe bene mettersi la mascherina antismog, anche se non fa molto, sono :Corso Vigevano angolo via Cigna, la superstrada urbana di corso Principe Oddone e la rotonda di piazza Baldissera.
Per monitorare la drammatica situazione il Comitato Torino Respira ha promosso la campagna “che aria tira?” iniziativa resa possibile grazie a quei cittadini che hanno aiutato nell’acquisto di quasi 300 campionatori passivi che, nello scorso mese di febbraio, hanno rilevato i livelli di biossido di azoto in tutti i quartieri.
Risultati? Oltre alla direttrice di corso Principe Oddone nel quartiere Aurora, le zone peggiori sono quelle più centrali come corso San Martino, via del Carmine oppure corso Duca degli Abruzzi, in Crocetta. Complessivamente, il 91 per cento dei siti campionati ha concentrazioni superiori al limite di legge di 40 µg/m3 su base mensile. Su base annua, invece, i torinesi sono esposti a valori fuori limite nell’84 per cento dei casi analizzati.
Va notato che altri otto campionatori sono stati posizionati vicino a istituti scolastici, quattro elementari e quattro superiori. Anche in questo caso la situazione è pessima : tutte le scuole monitorate presentano un valore due o tre volte più alto rispetto a quello raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (20 µg/m3). Nel caso del liceo Alfieri, in corso Dante, il valore è addirittura fra i 10 più alti in tutta la città. Anche l’unico campionatore presente su un ospedale, le Molinette, ha superato i limiti di legge nonostante fosse installato al secondo piano e non direttamente sulla strada.
Qualcosa ma cambiato e in fretta, prima che l’inquinamento ci tolga definitivamente il respiro.
Copyright DP