L’evento culturale sarà visitabile presso la biblioteca Civica Carlo Negroni dal 10 al 24 febbraio 2018.
L'associazione Amici Opera Pia Carlo Negroni, presieduta da Antonio Poggi Steffanina, grazie al fondamentale contributo economico della Fondazione Comunità del Novarese Onlus, organizza insieme alla Biblioteca Civica Negroni e al Comune di Novara, con il Patrocinio della Fondazione Comunità del Novarese Onlus, del Comune di Novara, dell'Opera Pia Negroni e della Delegazione Fai di Novara la mostra "Colto e robusto ingegno" in memoria del benefattore novarese Avv. Carlo Negroni.
L'evento sarà ospitato presso la Biblioteca Civica Carlo Negroni di Novara, sita in corso Cavallotti 4, storico edificio in cui visse il benefattore novarese e che poi donò alla collettività affinché diventasse un luogo di cultura per tutta la cittadinanza.
La mostra sarà inaugurata sabato 10 febbraio 2018, alle ore 11.00, presso la sala "Genocchio" della Biblioteca Civica Carlo Negroni e sarà visitabile sino a sabato 24 febbraio 2018 con i seguenti orari: il lunedì dalle 14.30 alle 19, da martedì a venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30.
L’iniziativa rientra nel progetto "Non dimentichiamo la memoria di Negroni e degli altri illustri novaresi" finanziato con il Bando 2015 della Fondazione Comunità del Novarese Onlus, presieduta dal Dr. Cesare Ponti, con cui l’Associazione Amici Opera Pia Negroni è riuscita a restaurare nell’anno 2016 la Monumentale Tomba del benefattore novarese Avv. Carlo Negroni, sita presso il Cimitero Urbano di Novara che versava da decenni in un terribile degrado conservativo.
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Carlo Negroni, poliedrico benefattore novarese
Il Cav. Avv. Carlo Negroni nacque a Vigevano il 28 giugno 1819 e scomparve nella nostra Città il 15 gennaio 1896. Oggi vogliamo ricordare la sua personalità in occasione del 199° anniversario della nascita.
Egli, laureatosi in legge, divenne un importante avvocato, giureconsulto e patrocinatore in Cassazione, giornalista, politico, letterato e lungimirante benefattore. Nel 1849 sposò la cugina Giovannina Bellotti che morì a soli a quarantatre anni lasciandolo in una profonda solitudine e senza eredi: questo tragico accadimento della sua vita lo portò ad essere attento al mondo infantile e soprattutto a quello disagiato; il 22 marzo 1878 divenne Sindaco di Novara ma rimase in carica solamente un anno, dimettendosi il 7 marzo 1879 perché ritenne di non aver adempiuto in maniera adeguata ai compiti che si era prefissato di risolvere e perché non riteneva affidabili i propri collaboratori.
In ambito amministrativo-politico ricoprì molti altri incarichi di prestigio: in Parlamento, nel Consiglio Provinciale di Novara, nel Collegio Caccia, nell’Ospedale Maggiore e nell’Istituto De Pagave.
Il 17 settembre 1871 contribuì insieme ad altri novaresi alla fondazione della Banca Popolare di Novara. Il 6 dicembre 1890 divenne Senatore del Regno d’Italia.
Fondò il giornale novarese “La Vedetta”, fu membro dell’Accademia della Crusca (1885), della Regia Deputazione di storia Patria (1881), dell’Accademia delle Scienze di Torino (1888).
Prima di morire fece testamento e donò al Comune di Novara tutti gli averi. In particolare, essendo stato durante la sua intensa esistenza un grande studioso e appassionato di letteratura, principalmente di Dante, compose molti scritti e lasciò la preziosa collezione di libri antichi e moderni e la sua dimora, sita in C.so Cavallotti, affinché servissero per istituire la nuova Biblioteca Civica Negroni.
Inoltre volle che la restante parte dei possedimenti fosse utilizzata per creare un’Opera Pia per gli Asili d’infanzia, intitolata alla memoria dei “Negroni”, con la finalità di prendersi cura dei bambini in tenera età, meno abbienti. Sia la Biblioteca Negroni che l’Opera Pia Negroni sono due importanti riferimenti per la collettività: la prima dal punto di vista culturale e la seconda in ambito socio-assistenziale e formativo.
Onore a Carlo Negroni per la lungimiranza del suo pensiero: intuì che il futuro di una Nazione si basa sulla formazione delle nuove generazioni e investendo in cultura.
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